lunedì 5 agosto 2019

LA PIAZZA È MORTA, SECONDO ATTO

 Intanto ringrazio quanti hanno letto, condiviso e commentato il mio articolo seppur vecchio di due anni, ma evidentemente ancora purtroppo attuale, sulle pessime condizioni in cui versa il centro storico del paesello durante tutto l'anno, ancor di più e in modo più manifesto nel lungo periodo estivo.

 Allora ci tengo a precisare che non faccio parte di alcuno schieramento politico, non occupo posti rilevanti in amministrazione né li ho occupati in passato, non capisco molto di certe questioni, perché sono una povera precaria della scuola disoccupata fino a prossima chiamata.

 Detto ciò, invito tutti a non strumentalizzare i miei articoli, le mie idee scritte, la foto e tutto il materiale, frutto del mio lavoro intellettuale.

 Il paesello sta in fase di agonia non per colpa delle amministrazioni - o almeno non solo per quelle - ma per la mentalità di noi paesani e queste righe che seguono sono solo alcune delle mie povere e sconclusionate riflessioni.

 Non si può parcheggiare tutto il giorno davanti al proprio esercizio commerciale, togliendo di fatto posto a chi si fermerebbe volentieri a spendere ed investire.
 Non si può parcheggiare, senza pagare la sosta e rimanere in zona tutto il tempo delle chiacchiere per poi scappare all'apparire del vigile.
 Non si può snobbare un qualsiasi punto vendita e nel periodo della svendita, del fuoritutto e del cedesiattività presentarsi per accaparrare il più possibile, lo definirei sciacallaggio.
 Non si può evitare un qualsiasi esercizio per sentito dire, per le critiche o i dissapori degli altri, si prova e si giudica di persona.
 Non si può mettere becco in ogni dove, criticare l'operato di chi si impegna, dal balcone della propria finestra, dal divano o da qualsiasi altro comodo posto. Bisogna darsi da fare, rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani e tentare.
 Non si può predicare dai social e lasciare i monumenti, le strade, il parco giochi in balia di vandali spiritosi perdigiorno.

 Le idee al paesello ci sono, purtroppo di attività, progetti o geniali intuizioni siamo pieni all'inizio, poi tutto scema, tutto si spegne in poco tempo.

 Basta parole scocciate, critiche, dente avvelenato, invidia e pareri altrui riportati come buoni: si tratta di un caso di rianimazione molto urgente. Propongo di partire da un corso di inglese, per soddisfare la clientela internazionale, magari anche offrire i servizi di base durante tutta la settimana per tutta l'alta stagione - che da noi difficilmente decolla - e sgomberare la piazza dai parcheggiati abusi, da sostituire con fiori e qualsiasi mezzo  colorato e di gusto.

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