sabato 10 agosto 2019

DESIDERIO: LONDRA

 Non a caso, nel giorno di San Lorenzo, nella notte delle stelle cadenti da sfruttare per i desideri più importanti: comunque di desideri io campo, ogni volta di nuovi, sempre da aggiornare, sempre da rincorrere.
 Un grande sogno, quello di andare in viaggio a Londra, una vacanza di tutto rispetto, che cullo da diverso tempo, diciamo anni e sempre rimandato per vari motivi, più o meno economici e tattici.
 Questa volta però ci siamo decisi, mio marito ed io: prossima estate, per festeggiare il suo mezzo secolo di vita brillante voleremo nella capitale del Regno Unito, caschi pure il mondo... Con i pargoli al seguito, certo, in tutto cinque turisti adulti o quasi.
 Questo significa cinque posti in aereo, pernottamento, pasti, biglietti d'ingresso a musei ed attrazioni, ricordini speciali, sfizi gastronomici, tariffe dei mezzi pubblici.
 Da una prima stima, si evince una spesa che si aggira sui quattromila euro, quattromila, per qualche giorno di vacanza familiare, sospirata e meritata, direi.
 Bene, anzi no.
 Come reperire, racimolare, risparmiare, rastrellare, investire una cifra così consistente? Tenendo conto di tutte le uscite giornaliere consuete e di quelle impreviste, improvvise, comunque vive e vegete?
 Soluzione trovata: accantonare una quota minima al giorno per ogni componente, fino a raggiungere l'agognato totale; se la mettiamo così la cifra sembra irrisoria, possibile e alla portata delle nostre possibilità.

 E allora scattano le riflessioni, amare.
 Vale la pena darsi un anno di tempo di salvadanaio, restare condizionati dal risparmio, sospirare ogni singolo giorno e convogliare tutte le forze? E se poi si manifestassero imprevisti, impegni onerosi, spese esagerate? Sempre poi nella speranza di ritornare sui banchi, certo.

 Non fumo, quindi neanche la scusa di smettere e risparmiare sul pacchetto, per esempio. E non tiriamo fuori la storia che se vuoi veramente un cosa, poi si realizza, perché non è vera, mi spiace ho già provato e fallito, diverse volte.
 E poi comincio a capire perché le nuove generazioni viaggiano, volano, scoprono, spendono prima di far famiglia, dopo diventa altamente improbabile come genitori supportare il nucleo, anche numeroso e in crescita.

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