domenica 9 agosto 2020

CIVITA CHE NON MUORE

  Domenica sul presto in macchina, direzione Bagnoregio per affrontare il ponte, il sole e la salita. Parcheggio a pagamento in ogni dove, diviso per vetture, motocicli e pullman; si attraversa il centro storico del paese che è una grande isola pedonale allestita di bancarelle e botteghe: dolciumi, prodotti tipici, artigianato, arte e riproduzioni, cibo di strada e, naturalmente, tanti locali per tutti i gusti e le tasche. La strada è lunga e assolata, si potrebbe prendere la navetta, ma a noi piace l'allenamento e così affrontiamo la sfida, prima per arrivare al belvedere, da cui scattare le foto panoramiche, poi proseguiamo verso il ponte sospeso e la Città che muore.

 A sinistra bussolotto delle due casse, il tutto molto scorrevole e veloce: 5 euro a persona, gratuito solo se non hai compiuto sei anni, nessuno sconto famiglia, un vero peccato questa scarsa attenzione alle politiche familiari, decisamente. A destra ci controllano lo scontrino - il nostro è il centosettantaseiesimo - e la temperatura, sparandoci con una pistoletta a raggi sul polso, si procede a ritmo, sotto il sole ma con un venticello piacevole, tenere la destra.

 Il Paesino di tufo, scrigno di raro decoro, pulito e tirato a lucido, brulica, ferve, sprigiona energia e movimento di visitatori: seduti sugli scalini, locali già a pieno ritmo di taglieri, panini, colazioni, bottegucce di ricordi e specialità da accaparrarsi, fontanella per rinfrescarsi, funzione religiosa, foto foto foto.

 Siamo in tanti: qualcuno si lamenta del prezzo da pagare, qualcuno del caldo, dei figli pestiferi; per il ritorno ci aspetta la salita, ma siamo tipi tosti e non ci facciamo certo impressionare e poi ci attende il meritato premio per tanta audacia. Per pranzo, infatti, abbiamo scelto di prenotare al ristorante delle nostre amiche e compaesane, M. Cristina e Chiara, madre e figlia che gestiscono il locale da più di diciassette anni: abbiamo un'occasione da festeggiare con attenzione. Tutto speciale, nessuna pecca, ma le polpette di melanzane e la tagliata meritano veramente una menzione.

 E ce ne andiamo soddisfatti, dopo aver spento la candelina. https://www.facebook.com/pg/ilfumatoreristorante/reviews/?ref=page_internal







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