martedì 30 aprile 2019

NOI TUTTI, GIUDICI INFERNALI

 Ci scateniamo, tutti noi, sui social, con le nostre idee, le opinioni, gli esempi, i ricordi, le possibilità, gli avanzi: diciamolo, quanto ci sentiamo nella ragione con la tastiera a portata di mano!
 Leggiamo notizie aberranti, la cronaca nera riempie le orecchie e gli occhi, la gola si chiude tanto che deglutire diventa difficile; nessuno viene risparmiato: giovani donne, uomini maturi, ragazzi selvaggi, violenza, ingiurie, sangue, morte.
 E noi che facciamo? Ci mettiamo comodi, senza grandi indizi o indagini, senza conoscere nulla del sostrato umano e sociale, senza aver mai preso coscienza delle reali difficoltà della periferia di una grande città, della situazione scolastica, dei problemi economici delle famiglie, del degrado vero e scriviamo. Sentenze, giudizi insindacabili, condanne nette per tutti: per ogni categoria sociale, per ogni gruppo lavorativo, per ogni persona che sbaglia, che imbroglia, che percuote, che uccide, noi tiriamo fuori i nostri improperi.
 E poi facciamo il corso per la didattica delle emozioni, per l'inclusione, ci mettiamo in fila per il Corpo di Cristo, leggiamo chilogrammi di saggi, magari paghiamo anche un esperto che ci aiuti a risolvere qualche problema con i figli, con i padri, con il compagno di vita.
 Siamo noi quelli sicuri di aver allevato bene i pargoli, di aver sistemato l'anziano nella migliore struttura, di aver risposto ad ogni quesito o richiesta dei figli; chiediamo telecamere che riprendano i malfattori, ci puliamo la coscienza assecondando ogni desiderio fanciullesco o ci ripariamo dietro alla scusa della mancanza di tempo per lavoro, impegni improrogabili.

 Cominciamo a rispettare l'opinione degli altri.
 Cominciamo a lasciare l'aggeggio elettronico e a rispondere dal vivo a chi ci chiede.
 Cominciamo a parcheggiare dove è consentito.
 Cominciamo a rispettare chi educa e istruisce i nostri figli dal lunedì al venerdì, chi li allena, chi li esorta a tirare fuori il meglio e a raggiungere l'obiettivo reale.
 Cominciamo a guardarci allo specchio e a chiederci se noi siamo migliori degli altri.


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