giovedì 30 luglio 2020

DI PINETA, UN PO'

 Giovedì si combatte il caldo di fine luglio con una scappata in pineta, quella sulla Strada Cimina, che porta a Viterbo. Arriviamo presto, ma coppie di arzilli anziani hanno già colonizzato parte dei tavoli, all'ombra, con coperte, sdraio, borse varie di scorte alimentari - aperte all'unisono allo scoccare delle dodici e trenta, imperturbabili.

 Siamo un gruppo eterogeneo, per età e provenienza, assortito e rumoroso, ottima compagnia; ci sediamo intorno a due tavoli di legno, consumati dal sole e dalle intemperie, neanche allineati per altezza, ma non fa niente, ci si arrangia.
 Il sole arriva sui giochi colorati, una volta almeno c'erano le piante a coprire un poco, ora belle folte crescono le ortiche.
 Elena, mia cugina, poco più grande di me, non è solo nonna biologica, ma anche nei modi e nelle intenzioni: apparecchia la tavola come fosse un buffet, dalla borsa frigo esce di tutto, e buonissimo.
 Un caffè non  si nega a nessuno, basta mettersi in fila ed aspettare il proprio turno del thermos, sacchetto di zucchero e palettine.
 Passeggiata per sgranchirsi, ninnolare i piccoli che non ne vogliono proprio sapere di chiudere gli occhietti e perdersi i giochi con gli altri, meglio organizzare una partita a Uno, ma certi sono proprio fortunati e antipatici, quando vincono.
 Una giornata semplice semplice, caldo torrido da evitare, giusta la compagnia.
 Dunque non solo dove ti trovi, soprattutto con chi condividi.





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