giovedì 16 luglio 2020

PASSAGGIO DI TESTIMONE

 Non c'eravamo più incontrate di persona dal vivo, da quel lontano luglio '94, terza liceo, 3 D maturità classica. Siamo amiche virtuali, coltiviamo gli stessi interessi, siamo accomunate da qualche passione ed io le vorrei assomigliare.
 È la mia insegnante di italiano del Buratti, l'altro giorno mi ha contattata con un messaggio via social ed oggi ci siamo raggiunte in un anonimo grigio parcheggio di centro commerciale di Viterbo, munite di mascherine...e ci siamo abbracciate.
 La professoressa non è cambiata in nulla, se non nel taglio di capelli che ora sono fili d'argento corti alle spalle e allora erano lunghi rami dorati: occhiale scuro, eleganza controllata, stesso gesticolare delle mani, una bella signora.
 Un tonfo al cuore, un tuffo del passato, negli anni di rinunce e sacrifici adolescenziali per arrivare al diploma, lei che mi ha introdotto ai segreti pensieri materni del Foscolo, alle sottigliezze politiche di Machiavelli e Guicciardini e alla doppia lettura della Divina.
 Mi ha cercata per regalarmi dei volumi di testi letterari: li ho accettati con grande gioia, ne condividerò alcuni con i miei alunni da settembre, nella biblioteca scolastica -  che sono sicura sarà da arricchire, qualsiasi sia la mia destinazione.
 Abbiamo parlato tanto, mi ha riempita di immeritati complimenti, segue con accanimento il mio blog: ha più fiducia lei nelle mie qualità scrittorie di me.
 Ci rivedremo presto, ne sono sicura, è sbocciato qualche timido progetto.
 Mi ha fatto dono di una sua raccolta di versi, terrò il volume nella mia libreria gelosamente assieme a quel libro su cui ha studiato lei da giovane.

 Adoro ancora la mia insegnante Bianca.

 Un incontro intenso, a cuore aperto da cui ho tratto delle conclusioni importanti: voglio diventare un'insegnante per incoraggiare i ragazzi, parlo sempre e troppo di scuola, devo decidermi a scrivere qualcosa di buono da trasformare in libro. Non so quale sia il pensiero più insano!


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