mercoledì 5 febbraio 2020

PAOLA ZANNONER, CLASSICO

 Altro pomeriggio ricco, altro incontro di formazione al Classico di Viterbo grazie alla lungimiranza del Dirigente Clara Vittori: davanti a noi il Premio Strega Ragazzi 2018, Paola Zannoner.
 Ho ascoltato con vivo interesse, perché da grande sarò una scrittrice, giuro; intanto però ho la missione di coinvolgere, interessare e attirare i malcapitati miei alunni alla passione della lettura.

 Già la calata toscana l'ha resa accattivante, ma la scrittrice ci ha stregato e intrattenuto per tre ore in un continuo scambio di idee, opinioni e domande "stuzzicanti": come scegliamo un libro e con quali criteri per suggerirlo o meno agli alunni? Si parla di contenuto, linguaggio, stile, temi e tematiche, genere e, naturalmente, di mercato: non cedere alla moda, non seguire le classifiche delle vendite, ma informarsi con le pubblicazioni di settore, quelle serie e specializzate.

 Non basta il contenuto se poi lo stile e la resa non reggono, intorpidiscono o peggio annoiano, per non sbagliare seguire attentamente le indicazioni calviniane, di Lezioni Americane, tanto per cominciare e poi evitare gli sfoggi di bravura, gli orpelli e il sovrappiù, che ridonda e appesantisce. Possiamo giudicare la scrittura o tutto è diventato relativo, de gustibus? Assolutamente giudichiamo: lungi dal dozzinale, banale, artefatto, dal linguaggio televisivo.
 Intanto i classici: fiabe, miti e grandi poeti.

 Quando una storia funziona? Quando da individuale diventa universale, si parla di funzione poetica ed estetica, per uscire dal banale e trasmutare. Il lettore attrezzato leggendo cercherà e apprezzerà i continui rimandi; ricerchiamo una narrativa complessa che sa dialogare con il lettore.

 Ma come si diventa scrittori? Intanto sfatiamo il mito del genio e del momento: studio, applicazione, continua informazione, documentazione e ricerca che sia lessicale e linguistica, insomma anni di letture e di frequentazione di persone, sensibilità per le sfumature, i discorsi e il modo di pensare di chi ci sta accanto; comunque allenamento continuo, addestrarsi alla scrittura, perché non dimentichiamo che la tradizione italiana è di novellatori.

 E poi i personaggi, il loro modo di esprimersi e quindi il verosimile, un mimetismo di scrittura che ti fa esclamare di gioia di comprensione, attualità o familiarità.

 In classe, di buono, si può organizzare un progetto lettura: individuare il tema e il percorso di lettura, considerando i tanti nuovi punti di vista dall'ambiente alla storia, dalla moda al bullismo, tanto per cominciare con l'intrigare i ragazzi. Scegliere le domande, i quesiti che stuzzichino la riflessione e le considerazioni di ognuno, per un intervento corale, condiviso; il docente diventa l'attivatore del piacere di leggere, con tante proposte, le citazioni, la ricerca delle parti difficili o poco capite.

 Paola Zannoner per concludere ci ha illustrato le sue opere, il suo modus operandi, che udite udite parte dalla ricerca bibliografica e iconografica, comunque in una grande e fornita biblioteca.

 Idea da rubare: un taccuino del lettore, su cui appuntare passi, sensazioni o semplici pensieri scaturiti dalle pagine del libro letto e quella deliziosa valigia piena di parole e idee.





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