domenica 13 marzo 2022

HAI RUBATO LA MIA IDENTITÀ

  Sabato pomeriggio da dedicare alla famiglia e alla comunità: avevo deciso di partecipare ad un evento di volontariato insieme al piccolo, perché coinvolgerlo avrebbe accresciuto il senso civico e il rispetto per la Natura che ci circonda. 

 Siamo andati dunque all'appuntamento in abiti campagnoli, con la macchina scassata, parcheggiata su strada a un centinaio di metri dall'ingresso del Parco, per le Cascate di Chia, Fosso Castello. 

Neanche dieci minuti dopo sono tornata a riprendere l'auto per spostarla: era aperta, borsa mia sottratta. Rubato tutto il povero contenuto.

 Non eravamo dispersi, nascosti, lontani dal mondo, non eravamo nella Foresta di Scherwood, ma evidentemente c'era in agguato un novello Robin Hood che ha pensato di rubare per donarsi, per guadagnarsi giornata senza sporcarsi le mani.

 In questo momento di crisi, di incertezza, di sofferenza approfittarsi degli altri, cercare il resto del benzinaio - perché quello era - di sabato in campagna, in una macchina vecchia, di una famiglia semplice che vive di lavoro.

 Ha fatto sparire il mariuolo i ricordi e gli effetti personali, ha toccato con quelle rozze mani la borsa che mi aveva regalato mia figlia e il borsellino donato da mia madre. Ha violato la mia intimità di ricordi di foto dei cari che non ho più vicino.

 Ho denunciato la sparizione dei documenti ai Carabinieri, non ho più una tesserina che attesti chi sono, che mi rappresenti. Devo cominciare l'iter dall'inizio, dalle foto tessera, spendendo altri soldi, azione di cui in questo momento avrei fatto volentieri a meno.

 Ma lunedì mi alzerò comunque presto, per ricominciare la settimana lavorativa, per guadagnare con onestà quei soldi utili per riprendermi l'identità. 

Il piccoletto con me si è ammutolito, ha chiesto se fosse colpa sua il mio dispiacere e il mio smarrimento, ha commentato poi nel modo più stucchevole e adulto che potessi sperare:

"Però che poracci ma', a ruba' nella Punto. No poracci de soldi, poracci dentro."

Già, poracci. Noi invece come il mazzo di violette spuntato nelle crepe del muretto davanti alla caserma dei Carabinieri, tenaci e semplici.

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