lunedì 28 settembre 2015

IL LAUREATO

 E te lo ritrovi già grande, un uomo, che ha fatto tante scelte ed è arrivato ad una meta importante, molto importante. Sono entrata nella loro casa quasi vent'anni fa come sostituta-baby sitter: lo tenevo in braccio, gli facevo il bagnetto - presenti le due nonne combattive e sempre in gamba, poi "non me ne sono più andata", anzi ho costruito una famiglia e li ho portati tutti con me.
Un legame forte, spero indissolubile, che va oltre l'età, gli impegni, il quotidiano: è il padrino del mio primogenito, dal battesimo in poi ogni occasione religiosa, e non, ci vede insieme.
 Quando festeggiavano i venticinque anni di matrimonio, avremmo dovuto partecipare anche noi, poi il piccoletto ha deciso di nascere in anticipo: loro in chiesa, io in ospedale.
 Per le feste di Natale, siamo ormai di casa: un pranzo lungo lunghissimo e poi i giochi: quello perfido dell'Oca, quello burlesco del Mercante in fiera, quello ricco della Tombola; dopo liti, urla e lacrime, tanta gioia e voglia di stare comunque insieme, perché ci si vuole bene e non si vorrebbe essere da nessun'altra parte.
 Possiamo sempre contare su di loro, sulla loro presenza, sul loro appoggio; cucinano molto meglio di me, e quando a preparare sono io, si portano la scorta di viveri da casa - meno male!
 Forse non ci scambiamo mai abbastanza complimenti, ma nero su bianco: per me sono speciali!



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