giovedì 10 settembre 2015

PER I MIEI QUARANTA? UN RICETTARIO

 Ho meditato molto sulle parole da scrivere in occasione del mio quarantesimo compleanno, mi esprimo meglio per iscritto, è una delle mie tante pecche.
 Non che non mi piacciano i regali, ma adoro le dimostrazioni di affetto e stima - specialmente a sorpresa - come una cena in compagnia, un caffè al bar, una telefonata, una camminata antistress sul far del giorno con annessa dolce colazione.
 E' tempo di bilancio, avevo  pensato di sciorinare una serie di numeri, importanti per la mia esistenza, ma decisamente noiosi; poi ho contato le attività a cui mi dedico e non ne ho trovate di così fondamentali o singolari, a nessuno interessano le mie letture estive o l'ordine maniacale distrutto dai pargoli.
 Nel profondo sono una campagnola, mi piace la vita all'aria aperta, mi sono pagata gli studi universitari con i più disparati lavori stagionali che Lazio e Umbria mi potessero offrire.
Non mi sono mai perdonata la vendita del podere agricolo della mia famiglia, anche se costretta dalle circostanze; mi manca così tanto forse perché piaceva a mio padre, come se fosse un modo per ricordarlo ancora.
 Invece destreggio poco ago e filo, tanto c'è quella santa donna di mia madre, che mi accontenta in ogni dettaglio sartoriale.
 Non so preparare dolci, non mi cimento in pasticceria e un po' me ne vergogno: chiedo sempre aiuto alle mie cugine, alle amiche, alle zie, sono circondata da bravissime artigiane del gusto goloso. Basta devo provare anch'io, me ne rendono conto i miei bimbi, atroci giudici dei miei salati menù.
 Che altro aggiungere?
 Non invidio nulla agli altri, se non i viaggi alla scoperta dell'arte e delle bellezze del mondo: sto aspettando un po' di fortuna economica per realizzare qualche piccolo desiderio di evasione, primo fra tutti Londra.



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