lunedì 17 luglio 2017

POTENZIAMENTO/ALFABETIZZARE

 Mi muovo su un terreno difficile, scrivo senza possedere tutto il sapere in merito, ma mi fa piacere ragionare con voi della mia attuale "fatica" e se qualcuno volesse offrire suggerimenti, condividere pareri e pensieri, sviluppare discussioni, sono a disposizione, come sempre, per imparare.

 Estate 2017, possibilità di conoscere e aiutare una giovane ragazza cingalese, in difficoltà con la lingua, i modi di dire, le espressioni piú comuni, ma anche il dialetto, la velocità di parola e chi più ne ha...
 Dunque questa giovane ha giá frequentato nel nostro Paese un anno di scuola, non proprio in linea con la sua età, ma la legge non prevede di inserire lo studente in una classe più o meno alta a seconda della conoscenza linguistica, bisogna adeguarsi all'età appunto.
 Viene dall'altra parte del mondo, dove si scrive, si legge e si parla in tutt'altra maniera, carattere introverso, dolce e poco incline ad aprirsi anche solo per confessare di non aver capito qual che ha letto; diametralmente opposta ad esempio alle ragazze dell'Est più spigliate a intraprendenti, non conosce l'inglese.
 Durante l'anno scolastico ha imparato a scrivere alla nostra maniera e a leggere anche in modo spedito lo stampato maiuscolo benissimo, stampatello minuscolo bene, per il corsivo si sta allenando ancora giornalmente. Scrivere in corsivo è difficile - ma questo capita anche a tanti nostri giovani, alle superiori, nei documenti ufficiali, come se si stesse andando verso la semplificazione assoluta pure della scrittura/tastiera tecnologica.
 Sta affrontando con me un grande lavoro di comprensione/traduzione automatica con l'aiuto di tutti i libri illustrati per l'infanzia che riesco a reperire in biblioteca, per avere subito un corrispettivo della parola che legge ma appunto non associa all'oggetto o alla persona...
 Mi chiedo allora e vi giro la domanda: è da razzisti organizzare corsi di alfabetizzazione in classi di soli stranieri? Sarebbe segregazione razziale far ambientare i giovani con corsi specifici/insegnati madrelingua/tutor personali o altre simile soluzioni?
Giusto l'inserimento in gruppi più o meno omogenei per età, ma poi ci si scontra con tante difficoltà oggettive che deprimono lo studente straniero che, catapultato alle pendici del Cimino, sulle sponde dell'Arno, o in riva al Mar Ligure, sente leggere ad esempio:

Per me si va nella città dolenteper me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore... fecemi la divina potestate la somma sapienza e il primo amore... dinanzi a me non fuor cose create se non etterne... e io etterno duro... lasciate ogni speranza voi ch'entrate

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