giovedì 16 novembre 2017

LE RELATRICI - CONFERENZIERE

 Mi solletica questo argomento, e quando mi solletica non posso non scrivere quattro righe che mi permettano di stare meglio, quando ci vuole ci vuole.

 Stavo scorrendo la pagina principale del social che frequento e ho, con grande orgoglio, constatato l'importanza e gli impegni di certe mie amiche brave e preparate in convegni, tavole rotonde, presentazioni, convivi culturali.
 Insomma le signore danno filo da torcere, come si dice, agli uomini, non soffrono, non si sminuiscono, anzi sono agguerrite e competenti e, naturalmente, belle!
 Poi ho cominciato a rimuginare, forse a causa della situazione mia domestica: quando un uomo ha tenuto la sua bella conferenza, ha esposto il suo pensiero, ha illustrato il suo sapere e le sue ricerche, cosa fa? Torna a casa, si siede in salotto, sul divano, in pantofole e si riposa... Magari comincia a pensare al prossimo impegno, ai colleghi, all'Universo.
 Invece per una donna, cosa cambia, dopo un incontro culturale, una presentazione, una lettura, una lectio magistralis?
 Di tutto.
 Torna a casa e veste i panni quotidiani, organizza tutto e tutti, bilancia, prevede, gestisce, colloquia, pulisce e prepara... Super impegnata, sempre sull'orlo di una qualche crisi, se anche non si dedicasse personalmente alla cura domestica, delega e sceglie a chi delegare, ammonisce, supervisiona.
 La vita è questa: agli uomini nessuno chiede oltre, di più del loro impegno lavorativo quotidiano e se anche partecipassero alla vita casalinga, andrebbero con i piedi di piombo, miti, timorosi e sui binari da loro tracciati dalla compagna di vita.
 Brave le donne, capaci di tenere tutto sotto controllo, forti, equilibrate, intelligenti, appassionate in ogni angolo di vita, ci mettono il cuore, ci impegnano l'animo.
 Sono capaci di cimentarsi contemporaneamente su più fronti, non si spaventano facilmente.
 Professionali in pubblico davanti ad una platea, poi morbide e coccolose.

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