sabato 18 maggio 2019

EMOZIONI E COMUNICAZIONE

 Incontro finale in aula magna, sede centrale dell'Istituto Comprensivo di Soriano, tutta per noi - genitori ed insegnati - c'è la dottoressa Elena Del Sordo, che ci guida alla scoperta della comunicazione efficace e dei modi di comunicare. La dottoressa ha portato avanti un progetto con tutti i ragazzi della Prima Media sulla prevenzione al bullismo: tema del convegno è dunque il punto della situazione, ma soprattutto la predisposizione di noi adulti nei confronti di questi giovani e dei loro stati d'animo.

 Riusciamo a comunicare il nostro messaggio, quel che pronunciamo è veramente ascoltato e immagazzinato? Tono aggressivo, modo assertivo, posizione del corpo, sorriso, distrazione: dobbiamo imparare a concedere agli altri il giusto spazio, dedicare del tempo buono e fruttuoso e, sopratutto, diventare coerenti.

 E già perché sembra che quel che diciamo non corrisponda poi a quel che trasmettiamo con il corpo, con lo sguardo, con i gesti; quando ci lamentiamo dei figli che si chiudono e non vogliono aprirsi o rivelare ciò che li turba, dobbiamo poi essere sempre pronti a cogliere l'attimo delle loro confidenze. Cellulare o diario segreto? Attenzione a non sbirciare, a non rompere il rapporto di fiducia, nel rispetto dei tempi, dei modi e del desiderio di parola.

 Abbiamo poi capito che tutte le emozioni sono positive, vanno distinte poi in piacevoli e spiacevoli; quelle di base che siano funzionali o disfunzionali, dipende da noi, nessuna emozione è sbagliata e quelle secondarie sono emozioni derivate con l'aspetto cognitivo.
 Paura, tristezza, rabbia, disgusto e gioia: queste le primarie, quelle che possiedono tutti gli uomini e gli animali; sbagliamo quando ricerchiamo il risultato ad ogni costo, quando giudichiamo un ragazzo, uno studente dal risultato: siamo orgogliosi dei figli come persone e non per il voto che raggiungono; impariamo a distinguere il semplice capriccio dalla smorfia di nausea o repulsione; non priviamo i piccoli della tristezza, non evitiamo loro insuccessi o momenti bui, perché sono quelli che li fanno crescere; servono i no, come sono indispensabili le regole, solo che tutti poi le dobbiamo rispettare.

 Comunicare, impossibile non farlo: con il corpo, con gli occhi, con il silenzio; l'efficacia sta tutta nel trovare l'equilibrio assertivo, non assumere un stile comunicativo aggressivo né passivo; per riuscire bene, dobbiamo impegnarci nel saper scegliere, nel mandare messaggi chiari e credibili.

 Un ottimo incontro di due ore di esempi, di sollecitazioni a riflettere sul nostro modo di affrontare gli altri, sulla riuscita dei nostri obiettivi come educatori: gli adulti devono imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare.

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