sabato 25 maggio 2019

IL PAESELLO, DOVE?

 Ho acquistato in edicola una nota rivista specializzata in viaggi e vacanze, attirata dall'inserto in lingua italiana e inglese sulla mia amata regione, il Lazio, di cui sono una estimatrice incondizionata nonostante la pessima gestione politica di ogni gruppo al potere, in fatto di Beni Culturali da proteggere, valorizzare e rilanciare.
 Ho aperto e letto avida il lungo articolo riguardante la mia provincia e le sue verdi e storiche bellezze, per godere di una ventata di orgoglio, per constatare che anche quelli specializzati si fossero resi conto dei Tesori che calpestiamo, guardiamo e viviamo ogni giorno.
 Ebbene, nell'elenco dei siti di interesse, dei luoghi del cuore da non perdere una volta che si passi da queste parti, per Viterbo e paesotti limitrofi, troviamo oltre al capoluogo Città dei Papi e di Rosa, Civita di Bagnoregio, Tarquinia, Norchia, Caprarola, Bomarzo, Vulci, Bolsena e tutti i centri del Lago, Vitorchiano, Bagnaia e Vignanello.
 E il Paesello mio? Quello che era la Perla dei Cimini?
 Nulla, niente, silenzio.
 Io qualche domanda ogni tanto me la pongo, specie quando affronto l'allenamento mattutino su circuito cittadino: quando conto le attività che chiudono e i locali del centro abbandonati, quando partecipo agli eventi o alle inaugurazioni delle mostre, quando vorrei acquistare un libro, quando c'è da darsi da fare in prima fila, quando urge chiudere la vita social e i commenti che lasciano il tempo che trovano, per vivere il paesello dal vero.
 Le parole non servono, le immagini non bastano, per l'impegno invece, direi che è giunta l'ora; ma non cerchiamo solo le autorità, chi comanda, chi decide; la differenza la fanno i cittadini.



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