Forse fino ad oggi nessuno si era ben reso conto cosa significasse far parte, come insegnante, alunno, collaboratore di un comprensivo, forse neanche la stessa Dirigenza: tutti lì, inquadrati, nella piazza centrale di Soriano, dai cinque punti del territorio, dai piccini ai grandi, genitori intorno, personale ATA in supporto, ai piedi del Duomo, sotto un meraviglioso e caldo sole che illumina le bandane.
In allerta sin dalla prima ora, si esce in ordine di sezione, in ordine di plesso, in ordine di grado: sfilano i bimbi, si allineano per la prova generale in Piazza della Repubblica, si blocca il traffico ma il cielo è sempre più blu...
Ogni classe dietro al proprio striscione, ogni striscione il suo messaggio di bellezza, di pace, di sapere e di valori: siamo simili, ma diversi; siamo rami di uno stesso tronco, siamo studenti del passato, del presente e cittadini del domani.
Parte il corteo, lento, allineato, mai silenzioso, da coro da stadio e arriva davanti allo schermo: non è un giorno qualsiasi per Soriano e non si può non ricordare il bombardamento del 1944; immagini di una guerra dura, di distruzione, di paura, di morte, 188 seppelliti. Ma oggi i bambini, il nostro futuro, alzano gli occhi al cielo, sollevano le braccia e sorridono ai coriandoli sparati dai tubi: si balla di gioia, si salta d'allegria, si ride al sole e si attende l'estate di spensieratezza, possiamo sentirci felici.
Quando per le stradine del centro storico ci si riunisce in giochi, si colorano messaggi di strada con i gessetti, si ride e si organizza anche una partitella al volo, qualche calcio alla pallina di alluminio delle merende.
Facciamo parte di un grande gruppo, un gran bel gruppo, nessuno afferma che sia facile, ma da oggi pensiamo che sia bellissimo.
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