giovedì 20 giugno 2019

ARTE NELL'ANIMO

Cosa sarebbe l’animo umano senza l’arte?
Vuoto, piatto, senza sussulti o slanci verso l’infinito, l’uomo da sempre ha voluto avvicinarsi agli dei e, se possibile, imitare la loro capacità di creare il bello e la perfezione: sempre ha tentato, tramite l’arte.
Il voler imitare la Natura, ecco cos'è la forma artistica, una creazione che pur non essendo perfetta cerca disperatamente di avvicinarsi alla perfezione, di sfiorarla almeno. Pochi sembra ci siano riusciti in passato, sul suolo italico, come il divino Raffaello ad esempio, ma anche Michelangelo, mentre Leonardo fu intento nell'indagare e nello scoprire i tanti segreti della Natura.

Arte è comunicazione: di quel che penso, provo, soffro, giudico, produco ergo sum.
Arte come parte dell’uomo, fondamentale, unica, irripetibile.
Quando l’uomo vuole trasmettere un’emozione, quando cerca di comunicare con il mondo esterno quel fuoco interno, la sua passione e il suo sentire allora crea.
Crea le sue emozioni, dà corpo a quanto vibra nel suo animo: arte è passione, arte è amore, arte è denuncia, arte è pensiero. Arte è perfezione sì, ma non solo, arte è il modo di guardare il mondo; arte è la visione, quella particolare visione di un momento, di un fatto, di una persona speciale, punto di vista proprio e irripetibile dell’artista. Ogni civiltà antica ha lasciato segni del proprio passaggio, della propria grandezza, ogni sovrano ha gareggiato in altezza e maestosità di mausoleo, in opere di ingegneria o urbanistica per essere ricordato, per non sparire agli occhi del mondo, per sfidare il trascorrere del tempo e lo sbiadirsi della memoria.
Arte come evasione anche, come distacco dalla realtà, dal momento e dall’adesso e qui hic et nunc,
La dolcezza infinita della Madre di marmo di Michelangelo: mai nessun poeta o scrittore che sia riuscito anche solo ad avvicinarsi con le sue parole a quell’espressione del viso.
I volti di Caravaggio, inviolabili e unici, veri e presenti davanti allo spettatore, sia esso soggetto sacro che profano, senza distinzione o reverenza, come la Madonna morta affogata o forte nell’impresa di schiacciare il serpente.
La forza e la determinazione del giovane Davide di Bernini, nella sua fede incrollabile, nella sua ferma decisione di mirare al gigante per abbatterlo, con i muscoli tesi e sodi, la bocca contratta nella smorfia della concentrazione.
E Marat ucciso nella vasca da bagno, ultimo atto di una vita truce, di orrore e atrocità
Cosa sarebbe il mondo moderno senza Guernica di Picasso? La denuncia dell’uomo, la fierezza dello Spagnolo e la determinazione dell’artista, capace con la sua opera di calamitare l’attenzione del mondo sulle atrocità subite dal suo popolo inerme e indifeso.
Arte è completamento del proprio essere: il sentirsi meglio, distesi, concentrati quando si crea, si assapora quel gusto, il piacere di impastare i colori, preparare gli scalpelli o disporre le squadre e passare poi al foglio bianco che attende solo di raccogliere le idee, dapprima confuse poi via via più nette e nitide.
L’arte è stata la compagna dell’uomo nella sua vita, nel suo percorso attraverso la scoperta del Bello ideale, ma anche dell’Utile e del Vero.
Poi il mondo è cambiato perché è cambiato l’uomo: homo homini lupus sempre di più sempre più solo tra tanti, piccolo fra molti, in un crescendo di atti di forza e dimostrazione di superiorità tecnica, tecnologica ed economica.
E l’arte?
Venduta, comprata, barattata: in opposizione, in contestazione, contro la morale e contro il perbenismo, per la libertà e la genialità dell’artista incompreso, voce fioca in una tempesta di rumori e confusione.
L’Arte è e non può non essere, l’artista vive del suo sentire e della sua maestria, parla al mondo, denuncia o santifica, palpita il suo cuore, piange il suo animo, corre la sua mano sul supporto inanimato per conferirgli vita. Animo nobile, superiore, sensibile, indissolubile, atomo cosmico del Bello.

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