martedì 28 gennaio 2020

A LEZIONE DI STORIA

Non che la giornata di oggi sia stata particolarmente semplice da affrontare tutta, dall'alba all'ora di cena; uscire di sera dopo cena in pieno inverno non sempre risulta agevole e invitante; però l'argomento presentato da Giancarlo Pastura mi interessa assai, specie se si tratta del paesello mio, quello dedicato a Sant'Eutizio, co-patrono, e se si affronta la storia medievale, quella che sto trattando nella classe prima.

 Un lungo excursus storico, dalla caduta dell'Impero Romano agli albori del Tredicesimo Secolo, per gironzolare nella Tuscia cristiana, cristianizzata, rurale un poco pagana ancora, per capire come e perché i nostri documenti d'archivio siano praticamente spariti. Il Santo, la catacomba - che non funge da rifugio naturalmente - il pellegrinaggio, le vie commerciali e le chiese dedicate a San Valentino e alla Madonna.

 Intanto ho imparato un termine nuovo, retro Sanctos, che ignorante io non ho mai utilizzato: siamo tutti uguali davanti al Signore o al Santo, ma c'è qualcuno più uguale che sta dappresso alla sepoltura; la villa romana poi non come la intendiamo noi oggi, ma come una vera e propria azienda agricola, questo lo sapevo, ma non mi rendevo conto certo dell'importanza dei grandi monasteri nell'organizzazione agricola del territorio, a tutta frangitura, olio.

 E il confine, o meglio il limes tra Longobardi e Bizantini, Ferento e Orte? A poca distanza, tra Soriano e Bomarzo, naturalmente! Noi di qua con papa, loro di là con i duchi e via, più o meno.
 In tutto questo fioriscono tombe di santi, chiese, sepolture, insediamenti mai dismessi ma rinnovati, si alterna l'autorità e ci si affida alla protezione del Santo più potente e... redditizio.
 Qualche data, documenti pochi abbiamo detto, nomi interessanti e ora, resti archeologici che ci parlano della comunità fiorente, dei cereali e dell'ulivo, dell'architettura di buona fattura e della memoria del culto da tenere sempre viva.

 Se non si conosce non si può conservare e mantenere, se non si studia non si ricorda e non si tramanda: grazie alla passione di Pastura per la divulgazione e la conoscenza del nostro territorio, ma certo che Statonia proprio deve saltar fuori, per Giove!

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