domenica 19 gennaio 2020

HAMAMMET, IL FILM, LA MIA RECENSIONE

 Domenica pomeriggio al cinema del paesello mio col primogenito, per conoscere una pagina della politica italiana del secolo scorso, per ricordare uno statista rinnegato da molti, per rendersi conto di cosa significasse vivere in esilio volontario per uno potente.

 Il film merita, lo confesso subito, intanto per Savino, irriconoscibile se non per lo sguardo.
 Nessun riferimento politico, solo prima del titolo d'inizio: discorso del protagonista all'apice del successo all'Ansaldo, con bandiere e garofani da gettare al pubblico plaudente.

 Tunisia: residenza principesca, guardie armate all'ingresso e guardie del corpo; un uomo anziano e malato, libri e discorsi, ma anche ospedali arretrati, vita povera oltre il recinto, bianco delle case, mare e palme.

 Per chi, come me, ha attraversato gli anni '80 nell'innocenza della politica e nel miracolo del lavoro - tanto per tutti - chi ricorda USA e URSS, il Libano, beh Bettino è uno di casa, ancor di più se associato al partito del Presidente dei Mondiali di Spagna.

 Un film sull'intimità della fine, sui pensieri che popolano l'esistenza di un uomo tanto amato quanto odiato, chiamato per tutto il film il Presidente; l'atteggiamento quasi ostile di un padre verso il figlio-erede per gli altri, ma non per lo stesso; una famiglia non proprio perfetta e unita.

 E una sfumatura sull'amante, innamorata ancora, di cui nessuno mi aveva mai parlato, naturalmente.

 Mi piace studiare la Storia con l'aiuto dei film: come se si potesse disporre di un punto di vista privilegiato, guardare e ascoltare senza interruzioni o essere visti, certo con i dovuti distinguo e interpretazioni adatte, ma Amelio in questo aiuta e anche molto.

https://www.facebook.com/cinemaflorida.soriano/

https://www.corriere.it/spettacoli/cards/hammamet-verita-finzione-cosa-c-vero-cosa-no-film-bettino-craxi/i-figli_principale.shtml
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