domenica 7 gennaio 2018

DISCORSO AGLI SPOSI

 Cosa vi racconto questa notte?
 Una storia bellissima, una serata meravigliosa, una compagnia splendida e una coppia affiatata. Abbiamo festeggiato Mauro ed Elena e tutto è andato per il meglio, dall'accoglienza degli ospiti ai fuochi d'artificio finali, dalla messa alla torta, passando per baci, abbracci e lacrime.
 Avevo pensato e scritto quattro righe per salutare e ringraziare mia cugina e suo marito, è andata a finire che ho lacrimato dalla prima all'ultima parola letta e qualche inventata, facendo naturalmente piangere tutti gli invitati, perché poi le lacrime sono contagiose come gli sbadigli...
 Un pianto liberatorio, di tensione, ma anche di emozioni, tante, quando sono entrati in chiesa gli sposi accompagnati dai figli, quando hanno rinnovato la promessa d'amore e quando sono state benedette le fedi.
 Ho pensato allora di riproporre quello che avevo scritto per Elena e Mauro, magari così si capisce meglio; comunque in chiesa, ho raccolto più di qualche applauso grazie alla mia voce spezzata...

 Parlo a nome di tutte le cugine di Elena:
 intanto vogliamo ringraziare Mauro ed Elena per questa occasione, una cuginata un po' allargata, a cui hanno partecipato anche i nostri figli e gli zii, un'occasione di festa per stare insieme, riunire la nostra grande famiglia. Veramente già a marzo abbiamo festeggiato i 18 anni di Sofia, quindi il portafoglio di Mauro ha già sofferto...
 Comunque siamo ricchi: di amore, di affetto e di parenti che vi vogliono bene, abbiamo partecipato in tanti, come vedete, ciò dimostra che avete seminato amore nel corso di questi anni insieme.
 Stavo pensando a quando hanno sposato Andrea e Mariangela ed era appena nata Francesca, quindi il loro percorso si può dire che cresce con Francesca; oggi invece con noi c'è Nathan, quindi d'ora in poi il vostro nipotino sarà il metro di crescita, la nuova partenza.
 Elena si è sposata che era poco più che maggiorenne e Mauro poco più che ventenne; ci sono riusciti, hanno formato una famiglia e hanno continuato insieme il loro cammino; ancor più da ammirare perché tra di loro c'era il terzo incomodo, un errore di percorso per qualcuno forse. Avevano già un bellissimo bambino, Luca, che muoveva i primi passi tra i banchi infiorati della chiesa. Ne sono passati di anni, quel bimbo è cresciuto, poi è arrivata anche Sofia a completare il nucleo. Oggi giovanissimi nonni, lunedì è nato Nathan, dopo altri due maschietti.
 Giovani avete deciso di affrontare le responsabilità, di tenere e far crescere quel piccolo battito che pulsava nella pancia, avete formato una famiglia, nonostante un lavoro non statale, un affitto o un mutuo incombente, contando sulla forza e la tenacia della coppia. Siete un esempio per chi crede che bisogna pianificare tutto, per chi si spaventa ad allacciare una relazione in tenera età, per le pettegole e i chiacchieroni: a voi va la nostra ammirazione, per quanto avete affrontato negli anni, quanto avete combattuto e costruito insieme.
 Un ultimo pensiero, il più importante e commovente, per le persone che hanno festeggiato con noi 25 anni fa e che ora non sono più tra noi, ma ci proteggono dal cielo: senza di loro non saremmo quelli che siamo diventati, quelli che siamo oggi.

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