sabato 17 giugno 2017

DI COSA TI OCCUPI, PRATICAMENTE?

  Beh, dovete sapere, che questa è una di quelle domande che mi mandano in crisi, veramente!
 Di cosa mi occupo? Di tutto e di niente. Può andare come risposta? Se avessi cinque anni e frequentassi la scuola dell'infanzia, forse, ma a quaranta passati no, direi che proprio non ci siamo.
 Dunque, se rispondessi "faccio la mamma", mi guarderebbero con occhi pieni di poveraccia, sarà una frustrata!.
 Se aggiungessi "di tre piccole pesti", allora gli occhi si aprirebbero a dismisura e si passerebbe a questa è pazza, di questi tempi bui!
 Se invece andassi sul melodrammatico "supplente, senza fissa cattedra, in giro per la provincia", il primo pensiero sarebbe ancora qui, ma non hai niente di meglio da fare? E quanto guadagneresti?
 "Mi piacciono i libri, leggerli, ascoltarli, condividerli, commentarli, scambiarli e magari scriverli": sognatrice, vanesia, poveraccia sull'orlo di una crisi di nervi... Lo sanno tutti che la cultura non paga e con i libri poi farai sicuramente una finaccia.
 "Sono una critica d'arte, mi piace girare per le mostre, gli eventi, conoscere gli artisti, parlarci, intervistarli e poi scrivere quel che ho provato"... Menomale che lavora il marito e ai figli pensa la nonna...
 Difficile campare con questa crisi, meglio arrangiarsi e accontentarsi di ciò che si trova: il paesello non offre nulla, sta morendo, molte attività chiudono e quelle rimaste soffrono...

 Non pretendo di raccontare in poche righe la mia vita, quel che ho ascoltato negli anni dalle comari e non solo, perché il paesello è piccolo, si mormora, si vocifera, si scambiano opinioni molto facilmente e non è detto che tutto vada bene a tutti, anzi.

Ho un piccolo, innocuo, innocente curriculum, niente di che, quel poco che so fare neanche sta scritto su quei fogli; ho letto che cercano una commessa in un negozio, lunedì potrei anche andare a sentire e candidarmi, perché no?

 Magari trovo la mia strada, per il momento devo: ritrovarmi in biblioteca per la lettura ad alta voce con tanti amichetti; mandare un messaggio al mio amico artista e invitarlo a parlarci della sua opera, in giro per il paesello; incontrarmi al bar con un paio di amiche culturali per un cappuccino rigenerante; leggere alcuni romanzi che tanto successo stanno riscuotendo e inventare storie per convincere gli altri che sono una discreta autrice, perché vorrei pubblicare un libro per bambini, anzi tanti libri, con splendide illustrazioni: qualcuno sarebbe interessato? Mi contatti!

 Giri burocratici a parte, quelli che più mi mettono pensiero, sono in cerca della mia strada, che passati gli anta, non fa bene...

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