giovedì 28 giugno 2018

QUELLI DE LA ROCCA

 Chi mi segue, quei pochi affezionati lettori di codesto casalingo blog, lo sa bene che con il mio paesello certe volte non ci vado proprio leggera, anzi...
 Invece quest'oggi vorrei commentare con voi di un paio di fatti veramente eccezionali, importanti, imperdibili: il risveglio del Rione più antico, quello più scomodo, un po' bistrattato, accantonato negli ultimi tempi perché non funzionale, in salita, avulso dalla vita convulsa quotidiana e anche poco giovanile.
 Per il fine settimana invece qualcosa si sta muovendo, anzi più di qualcuno ha organizzato; due eventi e dico due da mettere in calendario: per venerdì pomeriggio un incontro tra amici, conoscenti, avventori, clienti e frequentatori a base di buon cibo e bevande, quello che ormai si chiama apericena.
 Si tratta di un magnifico accordo tra i commercianti di due piazzette limitrofe, appena passato l'arco d'entrata al centro storico: piazza Marconi - per tutti piazza Macello - e la fontana Tonna, quella che porta alla chiesa di Sant'Eutizio.
 Per sabato pomeriggio invece, due signore hanno organizzato l'apertura del loro nuovo negozio/laboratorio artigianale di pasta fresca; non solo perché sono amiche e compaesane, ma perché sono temerarie e toste, meritano il nostro consenso e il nostro incoraggiamento.
 Qualcosa finalmente si muove, soffia un vento nuovo di idee e rinnovamento, di audacia e imprenditorialità, di voler fare oltre che il solito e infruttuoso parlare.
 Che non si dica che al paesello non accade mai nulla, che non si cerchino scuse e imprevisti, che non si faccia finta di nulla: bisogna partecipare, esserci, investire nelle nostre piccole e grandi iniziative e attività.
 Sono dalla parte del piccolo contro il grande, del paesello contro la città, del negozietto familiare contro la grande distribuzione, del particolare e unico contro il solito e anonimo, per supportare chi ci prova, chi investe, chi crede nelle proprie idee e capacità, chi non lascia morire di tedio, solitudine e inattività il paesello mio.
 AD MAIORA


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