lunedì 23 novembre 2015

IL ROLLO, CHE FA TANTO DOMENICA

 Non capita spesso di stare a pranzo a casa nostra la domenica, quando non andiamo in gita, non pranziamo dai nonni o qualche anima pia amica sopporta la nostra invasione barbarica. Bisogna allora organizzare un buon pranzo, fondamentale dare ai pargoli l'idea di un momento importante di riunione familiare, che si verifica raramente, dal momento che il pater familias durante la settimana è sempre fuori per lavoro.
 Il primo non crea grossi problemi, pasta o risotto che piacciono più o meno a tutti, capita a volte di lasciar scegliere il condimento; anche il contorno è facile da individuare, con le patate al forno non si sbaglia mai, bene anche i legumi, a casa nostra sempre ben accetti, o l'insalatona dietetica mista con olive, mais e quando si esagera con frutta secca tostata.
 Ma il secondo è il piatto della discordia: quell'incontentabile di mio marito, che ama prendermi in giro, ha gusti difficili quanto a tipi di carne e tagli. Abituata io a mangiare di tutto, anche la cacciagione, mi sono sposata uno che usa coltello e forchetta come un chirurgo per controllare, raramente assaggia le novità o si sporca le mani.
 E oggi, quel buon arrosto, cotto lentamente con tanta attenzione, con tutti gli odori e il sughetto vellutato a coprire le fette nel piatto? Finito, naturalmente, indovinate quanto ne ha mangiato la mia dolce metà. Niente! Se non è amore questo.
 Ciao Tesoro (sei fonte inesauribile di idee e spunti di riflessione)!

La bottega del macellaio (Annibale Carracci, 1583-1585)




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