lunedì 3 aprile 2017

CREDO NELLA SCRITTURA

  Sarei andata volentieri a ninne, questa sera, sotto il morbido piumone, invece di sedermi al tavolo della sala e aprire il portatile, ma non ci sono riuscita: gli occhi sono piccoli e grinzosi, stanchi e arcuati, sbadiglio e ho i capelli arruffati, ma non mollo, ancora no. Devo scrivere, per me é catartico, mi aiuta, mi alleggerisce: scrivo i miei folli pensieri, scrivo di me e delle mie giornate ordinarie, di semi-casalinga e sto meglio, molto meglio.
 Mi spiace per voi, ma questo vi tocca subire, ormai ha preso tale direzione la mia vita artistica, pubblica, da giornalista/scrittrice: vi riempo la testa di chiacchiere, di considerazioni, riflessioni, superficialità o stupide didascalie, ma così é e mi sento bene.
 Scrivevo per gli altri, ora molto meno; forse non sono brava abbastanza, ma per me medesma meco é più che sufficiente, le mie elucubrazioni mentali, gli alti e bassi, i cambi di umore, tutto scritto e condiviso e mi piace quando mi rispondete, quando mi commentate, anche quando mi contattate in privato, sento che ci siete ed é bellissimo!
 Anche a scuola rompo così, assegno molto spesso un elaborato scritto, sia relazione, tema, articolo o saggio, non fa alcuna differenza, l'importante  é mettere su carta i pensieri e le parole, impegnarsi a far capire il proprio pensiero, aprirsi all'altro che legge secondo un filo, delle regole e tanto valore personale, che noi tutti abbiamo, tutto sta nell'esprimersi, nel tirare fuori per qualcuno che leggerà e correggerà.
 Scrivo e ve lo lascio leggere, mi apro alla critica e alle approvazioni, pronta a raccogliere suggerimenti o tirate d'orecchi, sono così come leggete, forse un tantino peggio.
 Grazie per il vostro appoggio quotidiano, grazie di far parte della mia ARTE.

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