sabato 8 settembre 2018

IL POSTO DEL CUORE

 È da un po' che ci stavo pensando: ricordi, affetto, legami, famiglia, poi questa mattina è scattata la molla grazie ai commenti social in calce al mio ultimo articolo e così ho deciso di dedicare al tema un pezzo semplice semplice e se per caso vorrete aggiungere il vostro luogo e perché, prego fate pure, anzi ne sarei onorata!
 I luoghi del cuore non hanno caratteristica fisica regolata, non puoi spiegarli agli altri e pretendere che ognuno viva quello indicato come il posto giusto al momento giusto, no, non è così che funziona.
 In generale, cuore corrisponde a casa, quella di origine, dove si è cresciuti e dove ancora vivono i genitori, il primo nucleo familiare in cui cominci a camminare per allontanarti poi per scelta o per rinuncia.
  E il centro dove vivono i nonni? Quando si è pargoli, si ha la fortuna di trascorrere molte ore con i nonni sempre disponibili, difficilmente schizzati, sempre pronti alle coccole e al gioco costruttivo
 Luogo del cuore, quello delle vacanze, dove ci si diverte, si è spensierati, magari senza scuola o impegni sportivi, tutto gioco e sorrisi; a tal proposito mi vengono in mente i nostri amichetti estivi, quei bambini che tanto hanno legato con i miei figli ai campi solari e in biblioteca: sembra che il paesello per loro sia speciale...
 Chi vive tra i monti, forse elegge come imperdibile e romantica, unica e irraggiungibile una località marina di svago, riposo, rilassamento e caldo, perché no.
 Quando da grande si ritorna in un posto, lasciato nei ricordi fanciulleschi, tutto prende un altro sapore: intanto le misure - ciò che era alto e insormontabile, ritorna a portata - poi i colori e le forme visti con gli occhi infantili appaiono magici, incantati o stregati, sensazioni che crescendo purtroppo si perdono.
 Luogo d'elezione il più comodo, fornito, servito e all'avanguardia, perché alla fine si valuta anche con il profitto, la convenienza, la disponibilità dei servizi, la pulizia, in poche parole la civiltà.
 Per quanto mi riguarda, tengo chiusa nel cuore la campagna di mio nonno paterno: colori, odori, sapori, rumori legati alla mia grande famiglia e i suoi valori, il gioco, la confusione, gli animali allevati, il lavoro e la fatica. Impareggiabile, perché andata, un pezzo di vita finito.

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