lunedì 10 settembre 2018

MAMMAMIAQUANTISONO?

 Ecco mancano pochi minuti, poi scatta l'anno, ricominciano a girare le lancette: quarantatré e sentirli tutti sui polpacci, sulle spalle incurvate, sui fianchi giunonici - che una volta era un complimento, ho pure sbagliato epoca storica a nascere - il punto vita non lo trovo neanche.
 Porto gli occhiali, senza i quali non potrei neppure muovermi da casa senza creare il panico; come dicono i miei figli nei momenti di sfottó sono vecchia dentro perché non mi arrendo alla tecnologia, non rimango al passo coi tempi e ancora pretendo di sfruttare penna e agenda.
 Mi appassiono alle storie difficili, sono quella dei casi umani, credo nell'insegnamento, leggo per piacere e solo libri cartacei, non li compro perché non me li posso permettere e poi sono una fanatica della biblioteca comunale.
 Mi piace mandare i messaggi vocali, perché mentre registro giro per casa e sfaccendo, non perdo tempo né lo faccio perdere e poi il calore e l'intonazione della voce hanno una loro importanza. Non so cucire come mia madre, non so ricamare o creare con l'aghino come le mie zie, tanto meno cucinare o impastare dolci come le mie cugine e le amiche del cuore.
 Ancora non ho trovato la strada giusta per il successo, cerco la celebrità scritta e vorrei far parte della festa più importante del paesello, ma sembra che non ne sia ancora all'altezza, nessuno mi chiama nessuno mi vuole. Per il momento sono ferma alla presentazione danzante, poi passerò a qualcosa di più ampio, importante, storico, forse, ma col tempo.
 Adoro viaggiare, scoprire, guardare, ma in compagnia, specie quella familiare; l'idea di prendere l'aereo da sola mi terrorizza, chissà dove entrerei e soprattutto dove atterrerei, non conosco che poche parole inglesi e questo è un grosso handicap, che mi schiaccia.
 Sono classica, nel profondo, del tipo socratico, platonico; ho studiato quindi arte e faccio finta di capirci qualcosa, ma poi in fondo non me ne intendo più di tanto.
 Cerco di essere amica di tutti, almeno di non stare antipatica, ma a qualcuna proprio non vado giù, se una mi ha tolto l'amicizia virtuale e l'altra neanche mi ha risposto alla richiesta; però non voglio avere rotture tra i piedi, una certa discrezione, intimità, anche perché temo che il troppo affollarsi e appiccicarsi poi rovini i rapporti, logori i nervi e - come dire - fratturi i coglio@.
 Alla mia veneranda età ancora non ho deciso che strada scegliere, quale occupazione mi porterà al pensionamento; magari sarà l'occasione buona per tagliare i viveri e mangiare meno per non spendere troppo.
 Scrivo, sì lo sapete, assai a volte, inutile altre, questioni scontate e trite spesso, le stupidaggini mi vengono così, naturali, ma da quando ho aperto il blog ho scatenato il demone giusto e allora procedo dal dicembre 2013 ad assillarvi, a riempirvi di parole e a desiderare di entrare nella vostra quotidianità. Non creo su misura per tutti, solo per le persone care, per chi mi dimostra affetto; altri che pretendono in forma gratuita per poi guadagnarci in pubblicità o gloria, si possono anche discostare, mettersi da parte, non ricevo.
 Per favore cercate di capirmi.
 Bene, credo di avervi confessato tutto, ma se per caso ho lasciato qualche altro difettuccio, prego siate così gentili da indicarmelo, non vorrei rimanerne all'oscuro; se invece vorrete lasciarmi i vostri auguri, ne sarò immensamente felice, sapevatelo...

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