sabato 1 settembre 2018

VACANZE RUBATE

 E permettetemi qualche semplice considerazione sugli ultimi spazzi di vacanze, per quelli che hanno atteso, tirato il collo fino ad oggi, ci sono, esistono anche coloro che si prendono il momento di pausa dalle attività lavorative a settembre, quando però sembra che tutto sia finito.
 Rubate ai capricci del tempo, perché se tra luglio e agosto le giornate sono comunque calde e piacevoli, dopo serve il maglioncino sulle spalle, il giacchettino nella borsa e certo la bottiglina d'acqua non si tracanna più facilmente.
 Rubate, perché magari con la famiglia d'origine non era mai capitato di partire, di organizzare le valigie, di caricare i bagagli e invece: pochi giorni, ma la nuova generazione comunque riesce a strapparli, proprio in quel particolare periodo dell'anno che corrisponde alla raccolta dei frutti, al momento di maggior interesse e guadagno, quando si contano i risultati di tante fatiche.
 Rubate allora al passato tanto diverso dal presente, come se ti sentissi in colpa a stravolgere in questo modo le tue ataviche abitudini, le tradizioni familiari, i riti ancestrali della dea Terra.
 Rubate perché ai pochi giorni che si riescono ad organizzare, se ne aggiungono alcuni di ospitalità insperata, agognata, impensabile; quando ci si lamenta, qualche volta si viene sbugiardati dalle belle azioni di una benefattrice, qualche volta ci si commuove quando si gode di un regalo degli amici più cari.
 Rubate perché ci si organizza calendario alla mano al nono mese, per non prosciugare le casse domestiche, sicuri del posticipato inizio della scuola nella seconda metà, invece poi per minuziosi conti alla rovescia, addendi e sottraendi, il reparto giovanile viene convocato sempre prima, dal costume al grembiule è un attimo e dalla sdraio al banco neanche te ne accorgi.
 Rubate perché si passa inosservati per lungo tempo, fino a pensare di essere invisibili, inabili, superflui, oscuri e pasticcioni, poi al dunque della partenza ti vengono a cercare, ti contattano, ti domandano consigli e ci si ritrova a chiedere scusa per il disagio, a giustificarsi per la mancanza.
 E se poi contattano qualcun altro e hai così perso il treno?
 Rubate perché intorno tutto riprende a vivere dal torpore estivo: ci si risveglia, si spalancano le finestre a far riprendere aria alle stanze chiuse; c'è chi compra, chi collauda, chi spartisce, chi riprende la strada di casa, lasciando quella delle vacanze e chi, invece finalmente tira un sospiro di silenzio.

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