sabato 3 settembre 2016

LE DONNE LO SANNO

 Esponente poco femminista del gentil sesso, non sbandiero la mia superiorità o la mia autosufficienza, non sono autosufficiente: ho bisogno di un padre per i miei figli, di un marito che mi conforti, di un amico che ogni tanto mi spiattelli la dura realtà senza troppi giri di parole; va bene così.
 Per altre donne, più forti decise sicure o semplicemente indurite dalle fregature, non è così, ma non c'è la risposta giusta, non c'è mai: per fortuna nostra, ognuna può vivere, o in taluni casi amari sopravvivere, come meglio crede, senza tema di essere interrogata, esaminata e giudicata, ognuna viva la sua esistenza, compito già assai arduo, senza guardare nella vita altrui, che non è proprio il caso.
 Come si può subire in silenzio una violenza domestica quotidiana? Me lo sono sempre chiesto guardando i lividi della mia vicina di casa, che per anni ha trovato la scusa giusta per giustificare il suo corpo violaceo.
 Come può una donna rimanere accanto al suo uomo che la calpesta, nella dignità e nell'intelligenza, facendole credere di non valere nulla?
 Come può una donna creare una famiglia con un uomo e poi buttare tutto all'aria, crescere i figli da sola tra enormi sacrifici, rinunce e lavori poco edificanti?
 Come può una donna, rimasta sola in giovane età, giurare fedeltà eterna al suo compagno, spirito eletto?
 Come può una donna innamorata tradita trovare la forza di ricominciare una vita, lasciarsi tutto alle spalle, annullare il prima e vivere solamente ora?
 Eppure le donne lo fanno, riescono ad affrontare tutto, piangono, si disperano, poi si guardano allo specchio e trovano la forza di aprirsi di nuovo al mondo: ognuna con la propria spiegazione, che non deve essere soppesata da nessuno. Di questo sono convinta.



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