venerdì 14 ottobre 2016

COSE DI CUI PARLARE

 E' veramente tardi per filosofare, ma mi va così, così mi sento di scrivere e allora comincio.

 Si può parlare di tutto e di conseguenza scriverne?
 I social sono fatti per dialogare, mettersi in vetrina o riallacciare rapporti andati?
 La mia non è una critica negativa, ma una provocazione: si può condividere tutto quel che ci passa per la testa, quel che facciamo, viviamo, sentiamo, osserviamo?
 Oppure dobbiamo limitare e/o autolimitarci? C'è un limite invalicabile di pudore, vergogna, intimità, privato, bruttezza, horror?
 Scorro la pagina principale e passa di tutto, dalla ricetta facile e veloce, agli orrori della guerra a pochi passi dai nostri confini, la dieta personalizzata e i segreti per un'intimità perfetta; questa è la nostra esistenza al giorno d'oggi?
 Possiamo condividere tutto e parlare di tutto? Perché?
 A casa dei miei nonni ci sono sempre stati discorsi tabù, primo fra tutti il sesso, da sempre; che io ricordi non ho mai sentito parlare di certi argomenti non adatti ai minori, mai in mia presenza; invece di bilancio familiare, lavoro e fatica se ne è sempre discusso fin troppo: in pratica, sempre di dovere, mai di piacere! Adesso che sono adulta io, molti giovinastri mi spiegano come funziona con le ragazze, tutti educati dal WEB a cui accedono facilmente, nonostante in teoria ci sia il controllo parentale.
 Anche su temi luttuosi, violenza e sofferenza andrei con i piedi di piombo, invece molti bambini conoscono a memoria serie televisive o film in cui si spara, si tortura e si uccide; il confine tra finzione e realtà è netto, ma non sempre afferrabile da una giovane ed inesperta mente: un conto i cartoni animati sgangherati, un conto una riproduzione "verosimile".
 E il pericolo più grande - leggo dagli articoli degli esperti - è lasciare i figli da soli davanti a questi spettacoli serviti sotto qualsiasi forma a qualsiasi ora del giorno e spesso della notte, in cameretta. Sembra che sia latitante, e nei casi più gravi inesistente, il controllo vigile degli adulti spesso inesperti, arrendevoli o semplicemente stanchi; difficile al giorno d'oggi essere bambini, ma anche essere genitori attenti e sempre presenti non scherza come impegno!

2 commenti:

  1. E questo non è niente... con una figlia adolescente ogni giorno è una sfida... non si nasce genitori perfetti, ma si prova a diventarlo. O forse, a volte, essere anche imperfetti ci sta! L'importante è cercare di correggersi... Ale ma che sto filosofando anch'io??? Baci

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    1. Vero, ogni giorno una sfida e non sempre si vince, sono molto lontana dalla perfezione, però sono autocritica...Un abbraccio!

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