venerdì 28 ottobre 2016

MA CHI TE LO FA FARE?

 Quante volte avete udito pronunciare questa frase rivolta a voi, riguardo al vostro operato, o peggio quante volte vi siete fermati a riflettere e alla fine avete concluso che non ne valeva veramente la pena, come aveva sostenuto qualcuno che a voi tiene veramente e vi conosce pure molto bene?
 Così mi capita spesso di guardarmi allo specchio, occhiaie cerchiate, viso sfatto, casa avvolta nel silenzio del riposo, pila di panni stirati da spingere a forza nei cassetti dei pargoli, sfinita e poco soddisfatta del mio lavoro, di tutto il darmi da fare...
 Beh, innanzitutto lo sapete, aspetto con ansia di stringere il frutto dorato di ottobre prossimo venturo, quindi una meta più che valida ce l'ho; mi manca tutto il resto, o quasi: oggi verifica di storia antica  un pianto, ad esempio, come spesso capita, quelli che a lezione annuiscono e tacciono, al momento del compito non scrivono...
 E sento molte lamentarsi dei figli, adorabili creature che manco ascoltano quel che l'adulto folgorato e riflessivo suggerisce, perché il genitore rompe a prescindere, non perde occasione per una ramanzina, ripete all'ossessione le solite raccomandazioni. Se solo riuscissimo ad essere tanto interessanti quanto lo youtuber del momento, anche noi avremmo il nostro momento di celebrità in casa...
 Certe volte la ricompensa, il salario, la quota parte, lo stipendio non basta, quel che conta è il riconoscimento verbale o scritto, pubblico o privato di tutti gli sforzi per raggiungere il traguardo agognato.
 Ammiro con viva forza coloro che si dedicano al volontariato, spendono tempo ed energie per il bene della comunità, senza ottenere nulla di materiale in cambio, se non gratitudine e riconoscimento: molti sono coloro che parlano e non agiscono, simulano ma non concretizzano, sparlano ma non prendono iniziativa; poi ci sono quelli che mandano avanti un'istituzione, un ente, una festa e una tradizione senza lucro, anzi rimettendoci in fatica e denaro, famiglia e mondo privato. Ricordiamo più spesso di ringraziare e di non dare per scontato che la pensione si passi in qualche grosso impegno, che il tempo dell'altro è prezioso e impegnato quanto il nostro.
 Tutti hanno uno scopo, un nobile fine da onorare, portare avanti: che sia il premio, un grazie, un bacio, una strizzata di costole, il solo piacere di vedere la casa in ordine nelle sole ore notturne come il profumo di pulito, uno stipendio che si possa definire tale, insomma quel che ci fa stare bene con noi stessi e con il creato, la soddisfazione di far capire, di collegare concetti astrusi a realtà odierne tutto questo e altro ancora spinge le persone a migliorarsi, a mettersi in gioco, a scommettere sulla vita attiva e non contemplativa...

2 commenti:

  1. Ma chi me lo fa fare? La passione...
    Cosa vorrei ricevere? Solo un semplice e piccolo "Grazie"
    Chiedo troppo? Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'amor che move il sole e l'altre stelle...
      E qualche volta un grazie - e un cappuccino - ci stanno proprio bene!
      Un bacione, Ale

      Elimina