martedì 4 ottobre 2016

SAN FRANCESCO: IL CHIOSTRO E LA MADONNA DEL POGGIO

 E niente sempre del paesello mi tocca scrivere: 4 ottobre San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia, che c'entra?
 Dovete sapere, voi pochi lettori miei, che non lontano dal centro storico, immediatamente adiacente al cimitero paesano, si erge una chiesa con annesso chiostro decorato con uno splendido ciclo pittorico sulla vita, le opere e i miracoli del Santo appunto, una chicca nascosta, sconosciuta ai più. Ignorante io, non ero più entrata in quel gioiello di chiostro e questa mattina ho colto l'occasione di visitare gli ambienti ripuliti, sistemati, portati a nuova vita dai volontari che si prendono cura dell'intero complesso.
 Somma gioia nel constatare l'apertura di un museo di arte sacra di due stanze ben allestite, in cui il maestro Paolo Berti ci ha illustrato alcuni pezzi molto particolari, la cui storia sarebbe veramente interessante conoscere e approfondire.
 Alla festa hanno preso parte le classi terze e quarte della scuola elementare, anni 2007 e 2008 e i piccoli della scuola dell'infanzia privata: omaggiati tutti i presenti di un piccolo crocefisso di legno a forma di TAU e di un segnalibro artistico, si è passati a visitare il nuovo presepe permanente e poi - come nelle migliori occasioni - un momento conviviale molto gradito, all'aperto, in una splendida giornata si sereno, per poi fare ritorno sui banchi scolastici.
 Il vescovo della nostra diocesi ha quindi officiato una celebrazione come sempre carica di significato e di spunti riflessivi sul patrimonio ricevuto e da consegnare ai posteri, la grandezza e l'umiltà di Francesco, la fatuità delle promesse del mondo e l'energia di chi si prodiga per il bene della comunità in modo disinteressato; infine a tutti i partecipanti è stato donato un pane alle noci benedetto, squisito e croccante.
 Tra i fedeli anche due anziani sposi che festeggiano oggi sessantotto anni di unione, esempio esagerato di amore e sopportazione reciproca, non c'è che dire!
 Qualche considerazione, permettetemela: perché lasciare andare questo splendido gioiello senza colpo ferire? Ma sarebbe così complicato organizzare qualche giornata di studi francescani di arte, tradizione, preghiera o qualcosa del genere? Per chi si annoia e non sa fare altro che sparare a zero sulla noia mortale paesana: c'è bisogno di buone braccia e bocca chiusa per valorizzare tale luogo artistico-spirituale.













 

2 commenti:

  1. Giornata meravigliosa , veramente credenti o non credenti si sentiva nell'aria la presenza di un inatteso spirito francescano. E la voce dei bambini hanno reso quella giornata di Sole un canto alla vita ed alla serenità. Grazie per il commento Alessandra.

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    1. Veramente molto intenso l'incontro. Grazie, Paolo, a voi per il grande lavoro svolto, un piccolo grande gioiello.

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