Allora è finito anche agosto 2016, amarezza? No, perché? Ce la siamo spassata anche questo mese...
Difficile la vita, in vacanza: sonno profondo al mattino, gelato a gogò, corso di nuoto, campo estivo, bicicletta, gite, scorrerie con gli amichetti, compiti quandononmivadisentirepiùlamammacheurla.
Bella l'estate, poi arriva un temporale, uno dopo tanti giorni e ti porta via il caldo, le infradito, l'allenamento in notturna e prosciutto con melone, avesse portato via almeno la fame continua, mi avrebbe fatto sì un grosso regalo!
Si accorciano le distanze per l'inizio del nuovo sospirato anno scolastico, i genitori stanno da tempo effettuando il conto alla rovescia, i pargoli proprio no, direi, come rinunciare al benessere vacanziero in cambio di sapere e cultura? Meglio la malefica tecnologia, a cui proprio non si può rinunciare, specie se si è nel mezzo di una battaglia on line.
Come sempre, come ogni mese, tiriamo le somme - anche economiche - per capire dove si è sbagliato e dove invece si è proceduto in modo retto, peccato che nelle frazioni del paesello molti abbiano dovuto abbandonare la propria abitazione per seri problemi ambientali, non viviamo allora in una specie di paradiso terrestre?
Mi sento un poco scostante, insoddisfatta, sarà l'incertezza autunnale? Proprio così, cosa mi riserverà la prossima stagione e non sto parlando di televisione: lavoro, collaborazioni, progetti, corsi, lezioni? Spero in un settembre redditizio, perché il ruolo della cicala non lo voglio proprio.
E non mi si affianchino neanche quelle persone che promettono impegni e gloria e poi non mantengono, che me ne faccio di chiacchiere e consigli che portano al nulla eterno - scusa Foscolo la citazione!
Mi fa bene lo sfogo, mi libera da cattivi e deleteri pensieri, meglio pensare in positivo, domani è un altro giorno, altro allenamento, altre ore da Cenerentola mi aspettano, quelle sì sono concrete, affidabili e remunerative.
mercoledì 31 agosto 2016
lunedì 29 agosto 2016
DOVE ANDREMO A FINIRE?
Ero in macchina, nel pomeriggio, quando la radio ha trasmesso una vecchia canzone del mio cantante preferito, una di quelle che cantavo a squarciagola a quindici anni per capirci... Un tuffo spazio-temporale, un ritorno al futuro immediato e niente ho dovuto alzare il volume e cantare, anzi urlare, a mo' di liberazione. Poi rinsavita mi sono trovata a riflettere sul testo, su certe parole e, sconforto a parte, mi sono messa nei panni del mio primogenito e mi sono "guardata". Panico!
Panico sì, mi sono ritrovata quarantenne, con un figlio che ormai pensa che sia "fuori dal giro", i soliti genitori che non capiscono gli adolescenti, il linguaggio, la tecnologia, il loro mondo insomma, proprio come pensavo io ai tempi di quella canzone. Agitazione!
Effettivamente, mi rifiuto di capire tanta tecnologia, il mio universo è ancora fatto di parole e sguardi dal vivo, incontri, suonare il campanello, un cappuccino etc etc Per non parlare dell'inglese, questo sconosciuto, tanto utile quanto deleterio nel globalizzare tutti, nell'annullare la bellezza della lingua italiana sostituendo tante parole che ora agonizzano...
Panico sì, mi sono ritrovata quarantenne, con un figlio che ormai pensa che sia "fuori dal giro", i soliti genitori che non capiscono gli adolescenti, il linguaggio, la tecnologia, il loro mondo insomma, proprio come pensavo io ai tempi di quella canzone. Agitazione!
Effettivamente, mi rifiuto di capire tanta tecnologia, il mio universo è ancora fatto di parole e sguardi dal vivo, incontri, suonare il campanello, un cappuccino etc etc Per non parlare dell'inglese, questo sconosciuto, tanto utile quanto deleterio nel globalizzare tutti, nell'annullare la bellezza della lingua italiana sostituendo tante parole che ora agonizzano...
Comunque, filosoficamente, mi sono ritrovata a confrontare mia madre, che da giovane cantava con la Cinguetti "Non ho l'età per amarti...", con me, che cantavo con Eros "Diglielo che stai che cercando solo un dialogo, dillo a certa gente dai quaranta in su..." e con i miei figli che rappano con Fedez e J-Ax:
E come faranno i figli a prenderci sul serio
con le prove che negli anni abbiamo lasciato su Facebook
Papà che ogni weekend era ubriaco perso
E mamma che lanciava il reggiseno a ogni concerto
Che abbiamo speso un patri-monio
Impazziti per la moda, Armani-comio
L'iPhone ha preso il posto di una parte del corpo
E infatti si fa gara a chi ce l'ha più grosso
Il mondo si è rivoltato, come affermano le mie zie anziane? Come sono cambiati i genitori e il rapporto tra generazioni?
Ci siamo sbagliati tutti allora e soprattutto quali saranno i testi delle canzoni dei figli dei miei figli?
Nonostante tutto, sono molto ottimista, rinsaviremo presto, ne sono sicura!
EMOZIONI DI NOTE, PAROLE E COLORI
Posso riassumere così il pomeriggio appena trascorso ad Acquapendente per presentare il libro di poesie di Paola Sanna, ma andiamo con ordine.
Innanzitutto appena arrivati siamo stati "travolti" dal corteo storico "eccezionale" per la festa del Santo Patrono in occasione di una ricorrenza particolare: bandiere, tamburi e costumi d'epoca - mi ricorda qualcosa!
Giunti alla galleria abbiamo organizzato scaletta delle letture di Francesca Ceci e interventi, con intermezzi musicali di Massimo Marando e Riccardo Panfili; qualche richiesta particolare di Paola, devo dire molto azzeccata e scelta di poesie a discrezione di Francesca, secondo il suo sentire.
Emozione, parole in musica, inediti sull'arte che compenetra la realtà, voce profonda e lacrima che si impiglia tra le ciglia, perché si è creata quella speciale atmosfera di intimità-scambio di emozioni che ti travolge e scombussola.
Bravissima la Ceci a interpretare i brani, come sempre con voce ferma e profonda; emozionati al punto giusto gli occhi celesti di Paola e speciale l'accompagnamento della chitarra, mai sovrabbondante. Il pubblico anche si è commosso, perché le emozioni si trasmettono, non si stabiliscono a tavolino, le parole spontanee catturano l'attenzione e la riflessione ti tocca da vicino.
In conclusione si è parlato anche dell'arte delle quattro artiste in mostra, le cui opere hanno fatto da splendida cornice colorata ai versi: l'arte è totalizzante, avvolgente, esprimersi ed esprimere il proprio sentire non è facile, mettersi in gioco e pubblicare è come un salto nel buio, che l'animo sensibile non teme.
Brava Paola, ottima prova di coraggio.
Queste sono le foto che ho realizzato durante i preparativi, scatti rubati ma sinceri!
Innanzitutto appena arrivati siamo stati "travolti" dal corteo storico "eccezionale" per la festa del Santo Patrono in occasione di una ricorrenza particolare: bandiere, tamburi e costumi d'epoca - mi ricorda qualcosa!
Giunti alla galleria abbiamo organizzato scaletta delle letture di Francesca Ceci e interventi, con intermezzi musicali di Massimo Marando e Riccardo Panfili; qualche richiesta particolare di Paola, devo dire molto azzeccata e scelta di poesie a discrezione di Francesca, secondo il suo sentire.
Emozione, parole in musica, inediti sull'arte che compenetra la realtà, voce profonda e lacrima che si impiglia tra le ciglia, perché si è creata quella speciale atmosfera di intimità-scambio di emozioni che ti travolge e scombussola.
Bravissima la Ceci a interpretare i brani, come sempre con voce ferma e profonda; emozionati al punto giusto gli occhi celesti di Paola e speciale l'accompagnamento della chitarra, mai sovrabbondante. Il pubblico anche si è commosso, perché le emozioni si trasmettono, non si stabiliscono a tavolino, le parole spontanee catturano l'attenzione e la riflessione ti tocca da vicino.
In conclusione si è parlato anche dell'arte delle quattro artiste in mostra, le cui opere hanno fatto da splendida cornice colorata ai versi: l'arte è totalizzante, avvolgente, esprimersi ed esprimere il proprio sentire non è facile, mettersi in gioco e pubblicare è come un salto nel buio, che l'animo sensibile non teme.
Brava Paola, ottima prova di coraggio.
Queste sono le foto che ho realizzato durante i preparativi, scatti rubati ma sinceri!
IN CIMA PEDALANDO
Domenica mattina all'aria aperta, a contatto con la natura e pic nic incorporato: questo il programma in pochi passi decisi, così è stato.
Ho inforcato la moto, casco in testa... E in pochi minuti sono arrivata, parcheggio entro le strisce.
No, non è vero, sono selvaggia a parole, ma poi nei fatti bella comoda in macchina, pargoli sui seggiolini, biciclettine a posto, con qualche parolaccia di troppo; per pedalare comodi e sicuri al paesello bisogna arrivare in alto, spiazzale antistante la cima della Faggeta, dove abbiamo però trovato dei veri professionisti delle due ruote sporchi di fango e agguerriti su per i sentieri tra gli alberi...
Noi piccoli e spesso affamati, ci siamo accontentati di tanti giri in un'area grande, al fresco, zaino a portata di mano e di una passeggiata all'ombra di grandi massi lavici. Ce ne siamo tornati a casa stanchi e impolverati, ma molto soddisfatti dei risultati ciclistici.
Peccato che la maleducazione sia sempre in agguato e per un posto auto all'ombra si arrivi a chiudere il passaggio pedonale di accesso, miei cari concittadini così non si fa!
Ho inforcato la moto, casco in testa... E in pochi minuti sono arrivata, parcheggio entro le strisce.
No, non è vero, sono selvaggia a parole, ma poi nei fatti bella comoda in macchina, pargoli sui seggiolini, biciclettine a posto, con qualche parolaccia di troppo; per pedalare comodi e sicuri al paesello bisogna arrivare in alto, spiazzale antistante la cima della Faggeta, dove abbiamo però trovato dei veri professionisti delle due ruote sporchi di fango e agguerriti su per i sentieri tra gli alberi...
Noi piccoli e spesso affamati, ci siamo accontentati di tanti giri in un'area grande, al fresco, zaino a portata di mano e di una passeggiata all'ombra di grandi massi lavici. Ce ne siamo tornati a casa stanchi e impolverati, ma molto soddisfatti dei risultati ciclistici.
Peccato che la maleducazione sia sempre in agguato e per un posto auto all'ombra si arrivi a chiudere il passaggio pedonale di accesso, miei cari concittadini così non si fa!
sabato 27 agosto 2016
PRESENTAZIONE, VIGILIA
Domenica 28 agosto, ore 18:00 Acquapendente, Galleria Falzacappa Benci: questi tutti i dati del prossimo impegno, al fianco della mia amica poetessa Paola Sanna; parleremo di arte poesia mondo femminile.
L'occasione è la presentazione del libro di Paola "Il mondo eterno degli angeli", la cornice la galleria che ospita la collettiva "Donne in arte", quattro artiste quattro voci che raccontano con i loro quadri, i loro colori e la loro maestria l'esperienza di vita e il desiderio di dipingere emozioni.
Saremo affiancate da Francesca Ceci, archeologa dei Musei Capitolini: lo stesso gruppo che lo scorso febbraio ha presentato al paesello il libro appena uscito, perché squadra vincente non si cambia. Accompagnerà le nostre voci, le nostre parole e considerazioni la musica della chitarra del maestro Massimo Marando, altro motivo per non perdere questo prezioso appuntamento.
Il libro di poesie di Paola ha riscosso nel tempo grande successo perché, come spesso capita, i compaesani non conoscevano il suo animo poetico; molti la fermano per strada e le chiedono informazioni in merito, tanto che sarebbe cosa e giusta riproporre un nuovo incontro anche in terra patria, per accontentare chi si è perso quel magico pomeriggio presso la Sala Consiliare.
Quindi l'arte pittorica in mostra, le poesie lette e commentate, la buona musica da ascoltare e sognare: cosa chiedere di più?
Vi aspettiamo numerosi, molto numerosi!
NOLI ME TANGERE, IL PASSATO ALLE SPALLE
E' veramente tardi, sono anche un bel po' stanca, come tutti, però voglio condividere con voi questo pensiero della notte, che mi tormenta il cervello oltre che il cuore.
Come si può passare dalla massima confidenza, dall'armonia dell'amicizia all'indifferenza assoluta?
Come si può guardare una persona negli occhi e distogliere lo sguardo senza neanche un cenno della testa, una mano alzata, una spalluccia?
Passano gli anni, l'indifferenza prende il sopravvento, le antiche ragioni perdono validità, si dimenticano anche i momenti di sconforto, quasi ci si ritrova a pensare come sia stato possibile piangere per la fine di quel rapporto, che forse non era poi così sincero forte e totale come si credeva, se è finito sparito dissolto, puff!
Di amicizie finite è pieno il mondo, di fregature non si muore, di amicizie vere pochi godono veramente, eppure mi spiace questa situazione, forse perché non ho mai ben capito il motivo del netto allontanamento, forse non sono poi così intelligente, ma vorrei avere delle spiegazioni più che cercare di intuire la verità, suppongo di aver afferrato qualche motivazione valida, ma chi me ne dà la conferma?
Intanto prendo atto della situazione dell'era glaciale, non è la fine del mondo un saluto negato, ci mancherebbe, con tutto quel che accade nel mondo, ci sono ben altre tragedie per cui piangere, ma ora, nella quiete domestica notturna questo sento, questo provo, questo mi scuote la calma.
Se avrò occasione di un incontro faccia a faccia, magari allora sarò io a girarmi dall'altra parte.
MISERICORDIA, ALLA FINE
Altra occasione, altra processione, altra prova di banda: questa sera è stata la volta della Madonna della Misericordia, e non voglio pronunciare blasfemia, ma così sono finite: dall'Assunta (la banda del paesello ha suonato a Canepina la sera del 14 agosto), alla SS. Trinità infine questa.
Spavalderia religiosa, esibizionismo cattolico? Non credo proprio, anzi, ben vengano manifestazioni corali, processioni lunghe e corpose come questa di fine agosto, quando a sfilare arrivano anche le confraternite dei paeselli limitrofi, altrimenti perderemmo gran parte della tradizione di fede, espletata anche dal gruppo che cammina compatto recitando il rosario o altre invocazioni al Signore. Buona pace per chi non crede, sollievo per chi prega per le anime di chi non ha superato i crolli del terremoto, sincero cordoglio.
Il corteo parte dalla chiesina più antica del centro storico, gioiello oggetto di studi e restauri di recupero importanti, il tutto grazie alla Confraternita che custodisce la struttura e raccoglie fondi e forze per portarla ad antico splendore, patrimonio del paesello.
All'arrivo sulla piazza centrale sono stati anche lanciati due palloni aerostatici, qualche scintilla e poi la corsa dei portantini verso la Rocca; alla fine per tutti un ricco e gustoso rinfresco, per rifocillarsi e riprendere le energie di siffatto sforzo.
Bene, andata bene, pargoli soddisfatti della prova musicale, bravi loro.
Questo è l'interno della Chiesa della Misericordia: a sinistra l'altare maggiore e a destra il recente ritrovamento restaurato del Giudizio Universale, vera chicca artistica.
Corteo: in processione l'icona della Misericordia, con ai lati sei baldi giovani spadaccini del Rione Rocca.
Queste le altre confraternite, arrivate dai paesi vicini.
Il lancio del pallone aerostatico sulla Piazza centrale.
Spavalderia religiosa, esibizionismo cattolico? Non credo proprio, anzi, ben vengano manifestazioni corali, processioni lunghe e corpose come questa di fine agosto, quando a sfilare arrivano anche le confraternite dei paeselli limitrofi, altrimenti perderemmo gran parte della tradizione di fede, espletata anche dal gruppo che cammina compatto recitando il rosario o altre invocazioni al Signore. Buona pace per chi non crede, sollievo per chi prega per le anime di chi non ha superato i crolli del terremoto, sincero cordoglio.
Il corteo parte dalla chiesina più antica del centro storico, gioiello oggetto di studi e restauri di recupero importanti, il tutto grazie alla Confraternita che custodisce la struttura e raccoglie fondi e forze per portarla ad antico splendore, patrimonio del paesello.
All'arrivo sulla piazza centrale sono stati anche lanciati due palloni aerostatici, qualche scintilla e poi la corsa dei portantini verso la Rocca; alla fine per tutti un ricco e gustoso rinfresco, per rifocillarsi e riprendere le energie di siffatto sforzo.
Bene, andata bene, pargoli soddisfatti della prova musicale, bravi loro.
Questo è l'interno della Chiesa della Misericordia: a sinistra l'altare maggiore e a destra il recente ritrovamento restaurato del Giudizio Universale, vera chicca artistica.
Corteo: in processione l'icona della Misericordia, con ai lati sei baldi giovani spadaccini del Rione Rocca.
Queste le altre confraternite, arrivate dai paesi vicini.
Il lancio del pallone aerostatico sulla Piazza centrale.
venerdì 26 agosto 2016
BANDA SOTTERRANEA
Quella musicale, naturalmente, comunale, ben equipaggiata, si è esibita questa sera dalle 21:30 in un locale sottostante la piazza centrale, scavato nel tufo.
Ancora risuonano le grotte delle arie del Rigoletto e della Traviata; Fratello Sole Sorella Luna poi commovente sempre, anche per le mie orecchie profane, che di musica capiscono poco e niente.
Hanno partecipato al concerto i piccoli allievi del gruppo, impettiti in camicia bianca: non hanno eseguito certo tutti i brani, ancora non sono pronti: per alcuni hanno prestato orecchio e tenuto il tempo, che non fa mai male; fanno parte della famiglia musicale anche due ragazze americane: una suona il flauto traverso, l'altra il fagotto, meravigliose!
Mio marito ha approfittato per bere una fresca birra scura con i nostri amici, trasgressiva io con un caldo e invitante cappuccino al vetro, speciale!
Settimana piena per i musicisti, dal momento che venerdì 26 accompagneranno la processione della Madonna della Misericordia, partendo dalla chiesina-gioiello del centro storico da poco studiata, rivalutata e tirata a lucido e domenica 28 agosto saranno nella piazza centrale per un concerto pomeridiano, laboriosa la vita dei fiati!
Un grazie particolare lo rivolgo al maestro A. Gorello, sempre paziente e benevolo nei confronti dei piccoli diavolettti, che per merito suo nel giro di un anno hanno imparato a suonare e ad esibirsi con il gruppo bandistico, compito arduo tenerli a bada, invogliarli, non annoiarli e convincerli a "sacrificare" il pomeriggio del sabato per strombettare! Anche questo è un dono non indifferente!
È una musa che ci invita
a sfiorarla con le dita,
attraverso un pianoforte
la morte è lontana,
io vivo per lei.
Ancora risuonano le grotte delle arie del Rigoletto e della Traviata; Fratello Sole Sorella Luna poi commovente sempre, anche per le mie orecchie profane, che di musica capiscono poco e niente.
Hanno partecipato al concerto i piccoli allievi del gruppo, impettiti in camicia bianca: non hanno eseguito certo tutti i brani, ancora non sono pronti: per alcuni hanno prestato orecchio e tenuto il tempo, che non fa mai male; fanno parte della famiglia musicale anche due ragazze americane: una suona il flauto traverso, l'altra il fagotto, meravigliose!
Mio marito ha approfittato per bere una fresca birra scura con i nostri amici, trasgressiva io con un caldo e invitante cappuccino al vetro, speciale!
Settimana piena per i musicisti, dal momento che venerdì 26 accompagneranno la processione della Madonna della Misericordia, partendo dalla chiesina-gioiello del centro storico da poco studiata, rivalutata e tirata a lucido e domenica 28 agosto saranno nella piazza centrale per un concerto pomeridiano, laboriosa la vita dei fiati!
Un grazie particolare lo rivolgo al maestro A. Gorello, sempre paziente e benevolo nei confronti dei piccoli diavolettti, che per merito suo nel giro di un anno hanno imparato a suonare e ad esibirsi con il gruppo bandistico, compito arduo tenerli a bada, invogliarli, non annoiarli e convincerli a "sacrificare" il pomeriggio del sabato per strombettare! Anche questo è un dono non indifferente!
È una musa che ci invita
a sfiorarla con le dita,
attraverso un pianoforte
la morte è lontana,
io vivo per lei.
giovedì 25 agosto 2016
GIRONZOLANDO, ANCORA...
Manca ormai poco alla fine di agosto, le giornate si accorciano, la sera rinfresca, allenarsi no, non è ancora il momento di lasciare la presa, la bilancia non avrà la meglio, posso ancora farcela... Se solo riuscissi a non cedere alle tentazioni così spesso!
E "Strada facendo troverai anche tu la giusta direzione..."
Conoscete quel modo di dire "Hai toccato il fondo? Inizia a scavare, qui proprio qui dove indica la freccia..."
C'era una volta la morra cinese, questa invece è la versione del paesello: tronco solleva sampietrini, vince tronco; transenna copre tronco, transenna batte tronco..."
Più FAI graffiti sui muri del parcheggio, più finisci la bomboletta... E babbo paga!
Due ragazze si sono giurate amicizia eterna, il buontempone buongustaio sotto scrive in calce "N' FILO D'OLIO VE MAGNAMO", aggressivo come il Lupo di Cappuccetto Rosso.
Lunetta d'entrata di una cantina, ho sempre pensato a tre chicchi di caffè; niente,sono fissata, lo vedo dappertutto.
Dolce dormire, le paperelle al fresco del laghetto, prima che arrivi la solita orda barbarica di bambini al parco-giochi
E' un grande MORE, lo si capisce subito, lo ha scritto anche sul muro della casa, firmato e datato, ha perso la testA!
Comunque, continuo a girare per il paesello, telefonomunita e guardo, fotografo e guardo; ecco allora gli ultimi ritrovamenti, che non sono certo scoperte archeologiche, ma questa volta sono situazioni che la fantasia mi lascia manovrare, deformare, per ridere un poco, solo qualche istante di distensione, prima delle immagini e delle parole della cruda realtà.
Quelli sportivi, che rispettano le idee altrui, come dire "Dove inizia la tua fede calcistica, finisce la mia..."
Conoscete quel modo di dire "Hai toccato il fondo? Inizia a scavare, qui proprio qui dove indica la freccia..."
C'era una volta la morra cinese, questa invece è la versione del paesello: tronco solleva sampietrini, vince tronco; transenna copre tronco, transenna batte tronco..."
Più FAI graffiti sui muri del parcheggio, più finisci la bomboletta... E babbo paga!
Due ragazze si sono giurate amicizia eterna, il buontempone buongustaio sotto scrive in calce "N' FILO D'OLIO VE MAGNAMO", aggressivo come il Lupo di Cappuccetto Rosso.
Lunetta d'entrata di una cantina, ho sempre pensato a tre chicchi di caffè; niente,sono fissata, lo vedo dappertutto.
Dolce dormire, le paperelle al fresco del laghetto, prima che arrivi la solita orda barbarica di bambini al parco-giochi
E' un grande MORE, lo si capisce subito, lo ha scritto anche sul muro della casa, firmato e datato, ha perso la testA!
mercoledì 24 agosto 2016
QUALE FUTURO?
E no, questa sera non c'è spazio per stupidaggini e giochi di parole brontolone, non si può scherzare quando la terra trema e terrorizza gli uomini; la notte è scesa silenziosa, coprono le tenebre le macerie e la vita sepolta, nessun sussulto, solo voci di preghiera.
E ognuno pensa al futuro, a ciò che lo aspetta; l'angoscia sale pensando a chi si è addormentato la sera prima e non ha più rivisto la luce del sole.
Così è la vita? L'esistenza sul filo della follia del destino; mia madre, pia donna devota, afferma che siamo tutti nelle mani del Signore, convinta lei.
Ogni uomo sceglie di vivere come meglio sopporta: chi giorno dopo giorno, chi firma un mutuo per l'acquisto della prima casa lungo trent'anni; c'è chi pianifica tutte le ferie e le feste comandate e chi prega nella ricerca di un lavoro; c'è chi respira con la propria creatura, sdraiata accanto al lettino, mentre accarezza minuscole manine e gioisce di impercettibili miglioramenti, e chi sorniona sogna il visetto del proprio pargolo chiuso ancora nel pancione: sogni futuri, speranza di vita.
Siamo in balia di un boato. Questa sera molti non riusciranno a prendere sonno, vedendo ancora davanti a sé il lampadario oscillare; disperati coloro che non dispongono più di una casa in cui addormentarsi, una preghiera per chi non è più accanto ai suoi cari.
Piccoli borghi montani, solitarie vite sotto le luci dei riflettori ora, il silenzio spaventa, la solitudine terrorizza, mancano di tutto, rimane solo la flebile speranza di un nuovo futuro.
E ognuno pensa al futuro, a ciò che lo aspetta; l'angoscia sale pensando a chi si è addormentato la sera prima e non ha più rivisto la luce del sole.
Così è la vita? L'esistenza sul filo della follia del destino; mia madre, pia donna devota, afferma che siamo tutti nelle mani del Signore, convinta lei.
Ogni uomo sceglie di vivere come meglio sopporta: chi giorno dopo giorno, chi firma un mutuo per l'acquisto della prima casa lungo trent'anni; c'è chi pianifica tutte le ferie e le feste comandate e chi prega nella ricerca di un lavoro; c'è chi respira con la propria creatura, sdraiata accanto al lettino, mentre accarezza minuscole manine e gioisce di impercettibili miglioramenti, e chi sorniona sogna il visetto del proprio pargolo chiuso ancora nel pancione: sogni futuri, speranza di vita.
Siamo in balia di un boato. Questa sera molti non riusciranno a prendere sonno, vedendo ancora davanti a sé il lampadario oscillare; disperati coloro che non dispongono più di una casa in cui addormentarsi, una preghiera per chi non è più accanto ai suoi cari.
Piccoli borghi montani, solitarie vite sotto le luci dei riflettori ora, il silenzio spaventa, la solitudine terrorizza, mancano di tutto, rimane solo la flebile speranza di un nuovo futuro.
LA MIA CANDIDATURA ED IO...
...Sta diventando una questione seria!
E allora permettetemi di giocare un po', di scrivere qualche semplice innocua stupidaggine, tanto poi il blog è mio e lo infarcisco con tutte le parole che voglio...
L'indirizzo ce l'ho, rintracciarti non è un problema,
ti telefonerò, ti offrirò una serata strana,
il pretesto lo sai... quattro dischi e un po' di whisky... wooooh! Sarò grande vedrai, fammi spazio e dopo mi dirai, mmm mmm mmm...
ti telefonerò, ti offrirò una serata strana,
il pretesto lo sai... quattro dischi e un po' di whisky... wooooh! Sarò grande vedrai, fammi spazio e dopo mi dirai, mmm mmm mmm...
Il giorno volge al termine, mancano pochi minuti alla mezzanotte e come un'eterna Cenerentola mi approprio del mezzo tecnologico e scrivo, prima di tornare semplice casalinga disperata, sull'orlo di una crisi d'igiene profonda!
Comincio come sempre dai ringraziamenti, la parte migliore: ringrazio dal profondo del cuore mediatico quei trecento e passa lettori che hanno aperto l'articolo/candidatura e lo hanno letto, ancor di più sono commossa da quei 25 POLLICI ALTI del social network e da tutti coloro che mi hanno scritto in forma pubblica e privata parole di incoraggiamento a proseguire e a chiedere giustizia di Sagra!
Grazie, vi adoro, da domani chi vuole può - come crede - pagarmi un caffè al bar, anzi meglio un cappuccino che poi divento nervosa, irritabile e intrattabile e può supportare la mia richiesta di premio, se ne fossi degna, naturalmente!
Non so chi abbia il potere decisionale, da chi sia composta la giuria, ma sono a completa disposizione di chi volesse conoscermi meglio, volesse parlare con me di alte questioni paesane o magari fosse indeciso, titubante, poco convinto delle mie capacità letterarie...
Comunque vada, è stato bello rendersi conto di chi mi ritiene una persona degna di un premio, ho degli articoli in sospeso, delle realtà che non conosco e di cui vorrei capire i profondi e nascosti meccanismi culturali ma anche politici.
Il miglior articolo resta sempre il prossimo che scriverò, cosciente che essere famosi sui social è come risultare ricco al Monopoli - gioco da tavolo che peraltro odio - resterò comunque la ragazza semplice acqua e sapone della porta accanto, quando sarò ricca e famosa mi ricorderò di ogni vostro "mi piace" non temete...
Premio Nobel per la letteratura sto arrivandooooooooooooo...
lunedì 22 agosto 2016
MI CANDIDO, SONO PRONTA!
Ebbene sì, carissimi e sempre più affezionati lettori di questo blog sgangherato, ho deciso di candidarmi: in quale campo, specialità, premio, elezione, vi starete sicuramente chiedendo!
Svelato presto l'arcano...
Dovete sapere, ma molti di voi già conoscono la faccenda, che nel paesello in cui vivo e scrivo, si svolge una prestigiosa Sagra storico-folkloristica durante le prime due settimane di ottobre, legata al frutto della castagna; ebbene come in ogni festa che si rispetti si assegna anche qualche premio d'argento o d'oro ai cittadini più meritevoli, laboriosi, conosciuti, famosi che levano in alto lo stendardo del nome del paesello, appunto.
Dunque, da noi questo agognato premio, si intitola La Vojola d'oro ed ho pensato di candidarmi al primo posto, ma anche all'ultimo va bene lo stesso, che sia d'argento, di legno, di stoffa, di plastica, pitturato, disegnato, tratteggiato, acquerellato, a sanguigna, punzonato, va bene, l'importante è il riconoscimento del mio lavoro, delle mie parole, dei miei articoli seri e meno seri sul paesello, sulle manifestazioni, gli spettacoli e tutte le conferenze a cui prendo parte io, ma anche la mia famiglia; vedersi riconosciuto l'impegno nel divulgare certe realtà non ha prezzo ed io sono pronta a raccogliere i frutti di cotanto girovagare per convegni, riunioni, inaugurazioni, ma anche per il volontariato e il legame con varie realtà locali.
Visto che non si fa una lira, o meglio un euro con siffatti articoli paesani, che almeno mi si glorifichi con un premio, dico io!
Ebbene sì, eccomi, mi verrebbe da citare una frase evangelica pronunciata da Maria (Luca 1,26-38), ma non sta bene, meglio tacere...
Un saluto al sindaco, a don Enzo e a tutte le personalità che mi conoscono e mi apprezzano.
Allego alle mie povere e scarne parole, documentazione fotografica per avvalorare - se ce ne fosse bisogno - la mia candidatura al premio autunnale, grazie dell'attenzione, ad maiora!
Ai miei concittadini troppo superlativi,
a chi cerca una strada da percorrere
a chi ha sempre voglia di festeggiare...
Svelato presto l'arcano...
Dovete sapere, ma molti di voi già conoscono la faccenda, che nel paesello in cui vivo e scrivo, si svolge una prestigiosa Sagra storico-folkloristica durante le prime due settimane di ottobre, legata al frutto della castagna; ebbene come in ogni festa che si rispetti si assegna anche qualche premio d'argento o d'oro ai cittadini più meritevoli, laboriosi, conosciuti, famosi che levano in alto lo stendardo del nome del paesello, appunto.
Dunque, da noi questo agognato premio, si intitola La Vojola d'oro ed ho pensato di candidarmi al primo posto, ma anche all'ultimo va bene lo stesso, che sia d'argento, di legno, di stoffa, di plastica, pitturato, disegnato, tratteggiato, acquerellato, a sanguigna, punzonato, va bene, l'importante è il riconoscimento del mio lavoro, delle mie parole, dei miei articoli seri e meno seri sul paesello, sulle manifestazioni, gli spettacoli e tutte le conferenze a cui prendo parte io, ma anche la mia famiglia; vedersi riconosciuto l'impegno nel divulgare certe realtà non ha prezzo ed io sono pronta a raccogliere i frutti di cotanto girovagare per convegni, riunioni, inaugurazioni, ma anche per il volontariato e il legame con varie realtà locali.
Visto che non si fa una lira, o meglio un euro con siffatti articoli paesani, che almeno mi si glorifichi con un premio, dico io!
Ebbene sì, eccomi, mi verrebbe da citare una frase evangelica pronunciata da Maria (Luca 1,26-38), ma non sta bene, meglio tacere...
Un saluto al sindaco, a don Enzo e a tutte le personalità che mi conoscono e mi apprezzano.
Allego alle mie povere e scarne parole, documentazione fotografica per avvalorare - se ce ne fosse bisogno - la mia candidatura al premio autunnale, grazie dell'attenzione, ad maiora!
Ai miei concittadini troppo superlativi,
a chi cerca una strada da percorrere
a chi ha sempre voglia di festeggiare...
CHIEDO PERDONO PER QUESTO ARTICOLO SPIRITOSO, MA MI PIACEVA TROPPO SCHERZARE CON TALE ARGOMENTO, SIAMO GIÀ IN ODOR DI SAGRA DELLE CASTAGNE DA QUESTE PARTI...
BALLANDO SOTTO LE STELLE
Perché questa sera il saggio-spettacolo della Scuola di danza si è svolto sul palco montato nella piazza centrale, al chiaro di luna; perché su quel palco c'erano giovani e giovanissimi atleti di ogni età scolare e, infine, perché si è trattato di uno degli spettacoli in onore della Madonna della SS. Trinità.
L'appuntamento era fissato per il pomeriggio in sede, per la sezione trucco e parrucco: la maestra Emanuela ai pennelli e sua sorella Alessandra alle spazzole, con tanta pazienza hanno acconciato tutte le allieve del corso di danza moderna, mentre per il classico c'erano altre maestranze.
Intanto in piazza si assegnavano i premi della tombola, si spilluzzicava qualcosa di buono e si salutavano parenti e amici: naturalmente anche noi abbiamo contribuito, senza alcuna vittoria in denaro, che pure avrebbe fatto comodo...
Le danze si sono aperte - è proprio il caso di dirlo - alle 21: 30: un'alternanza senza sosta di giovani promesse del ballo di ogni tipo, meravigliosi bambini del paesello, tutti sorridenti e freschi, soddisfatti e orgogliosi del risultato del lavoro di tanti mesi invernali.
Sono pronti a ripartire dopo qualche giorno di meritato riposo, da settembre per due volte a settimana, che la danza e il ritmo vi accompagnino sempre!
L'appuntamento era fissato per il pomeriggio in sede, per la sezione trucco e parrucco: la maestra Emanuela ai pennelli e sua sorella Alessandra alle spazzole, con tanta pazienza hanno acconciato tutte le allieve del corso di danza moderna, mentre per il classico c'erano altre maestranze.
Intanto in piazza si assegnavano i premi della tombola, si spilluzzicava qualcosa di buono e si salutavano parenti e amici: naturalmente anche noi abbiamo contribuito, senza alcuna vittoria in denaro, che pure avrebbe fatto comodo...
Le danze si sono aperte - è proprio il caso di dirlo - alle 21: 30: un'alternanza senza sosta di giovani promesse del ballo di ogni tipo, meravigliosi bambini del paesello, tutti sorridenti e freschi, soddisfatti e orgogliosi del risultato del lavoro di tanti mesi invernali.
Sono pronti a ripartire dopo qualche giorno di meritato riposo, da settembre per due volte a settimana, che la danza e il ritmo vi accompagnino sempre!
domenica 21 agosto 2016
IL PECCATO DEL SABATO SERA
Capita a volte, a volte capita di essere troppo stanchi, di aver corso troppo durante la settimana e di non disporre delle forze sufficienti per affrontare il sabato sera, la regina delle serate per alcuni, per altri solo la fine del lavoro, il meritato momento di riposo.
Capita di avere rimandato per troppo tempo impegni e occupazioni domestiche che richiedono pazienza e dedizione: non si può più tergiversare, procrastinare oltre, prima o poi arriva il momento di agire e di agire bene.
Allora nel silenzio inverosimile dell'appartamento impugni l'arnese per eccellenza delle casalinghe disperate e scivoli, scivoli su ogni tipo di tessuto, sbuffi e ti accaldi, pieghi e riponi, movimenti sempre uguali a se stessi, ma fondamentali e importanti per la riuscita del lavoro, intenso ma scorrevole.
E' tardi, l'aria è fresca, eppure senti il caldo, l'afa che ti opprime il petto e la testa, hai bisogno estremo di riposo, già la tua volontà vacilla, il corpo cede al calore...
Come rinfrescarsi, come trovare sollievo in questa serata troppo calda, come riprendere le forze per affrontare il tutto senza cedere alla stanchezza delle gambe?
Poi la dolce illuminazione, il pensiero stupendo capace di annullare fame sete e sonno: la vaschetta di gelato nel freezer, che gusti sono rimasti? Che importa? Ma è tanto il gelato, quasi metà! Meglio, meno male...
E niente, prendi il cucchiaio grande e lo affondi nella massa ancora ghiacciata, neanche aspetti che si sciolga un poco, dà pure fastidio ai denti! Lo si finisce, così si toglie l'impiccio dalla celletta e non ci si pensa più... Forse sarebbe stato meglio uscire ad allenarsi...
Capita di avere rimandato per troppo tempo impegni e occupazioni domestiche che richiedono pazienza e dedizione: non si può più tergiversare, procrastinare oltre, prima o poi arriva il momento di agire e di agire bene.
Allora nel silenzio inverosimile dell'appartamento impugni l'arnese per eccellenza delle casalinghe disperate e scivoli, scivoli su ogni tipo di tessuto, sbuffi e ti accaldi, pieghi e riponi, movimenti sempre uguali a se stessi, ma fondamentali e importanti per la riuscita del lavoro, intenso ma scorrevole.
E' tardi, l'aria è fresca, eppure senti il caldo, l'afa che ti opprime il petto e la testa, hai bisogno estremo di riposo, già la tua volontà vacilla, il corpo cede al calore...
Come rinfrescarsi, come trovare sollievo in questa serata troppo calda, come riprendere le forze per affrontare il tutto senza cedere alla stanchezza delle gambe?
Poi la dolce illuminazione, il pensiero stupendo capace di annullare fame sete e sonno: la vaschetta di gelato nel freezer, che gusti sono rimasti? Che importa? Ma è tanto il gelato, quasi metà! Meglio, meno male...
E niente, prendi il cucchiaio grande e lo affondi nella massa ancora ghiacciata, neanche aspetti che si sciolga un poco, dà pure fastidio ai denti! Lo si finisce, così si toglie l'impiccio dalla celletta e non ci si pensa più... Forse sarebbe stato meglio uscire ad allenarsi...
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