venerdì 15 novembre 2024

QUESTIONI DI COMPITI

 Pomeriggio di venerdì 15 novembre, primo incontro. Sala Cicuti in sede centrale ospita l'incontro organizzato dalla Dirigente dell'istituto in cui insegno con la psicologa Rossetti, aperto e vivamente consigliato alle famiglie, ai genitori, agli adulti che quotidianamente combattono con l'impegno più arduo da settembre a maggio.

 Siamo un buon numero presenti, soprattutto insegnanti, facenti funzione della parte "incriminata": esercizio, obbligo, responsabilità, coazione, punizione.

 È un momento di scambio di opinioni, di ascolto e la Dirigente Cicognola più volte interviene a sottolineare le strategie, i ruoli, lo scopo della valutazione: il voto non si assegna ad un compito espletato a casa, ma su verifiche e prove scolastiche. 

Quanto sono coinvolte le famiglie negli impegni di studio, nella buona riuscita della richiesta, nella consegna? 

Tema ricco di sfumature, di punti di vista opposti anche: il rinforzo pomeridiano richiesto non può diventare un supplizio, uno scontro generazionale, un tiro alla fune.

 Nessun riferimento credo sia possibile ai tempi andati, troppe differenze orarie, età dell'obbligo, incastri familiari, sport e fine settimana cadenzato; eppure l'istruzione deve essere assunta al primo posto, la maturità del bambino va di pari passo con le richieste calibrate su autonomia, organizzazione dei tempi, confronto con la solitudine dell'esecuzione.

 Prossimo appuntamento 13 dicembre, per continuare a venirsi incontro nel massimo interesse all'educazione del bambino/scolaro/alunno/cittadino.





sabato 2 novembre 2024

I VIAGGI DI FAMIGLIA

  Con i miei genitori, non ho mai viaggiato oltre la giornata, dal mattino a sera, ma mai fuori la notte. Gite scolastiche sì, colonie comunali al mare di Santa Marinella sì, ma i miei con noi figlie non hanno mai organizzato. Mentalità, economia, pigrizia, indifferenza? Non saprei, o meglio non l'ho mai chiesto, non ne ho avuto il tempo.

 A me piace girare con pargoli al seguito, da sempre, coniugare bisogni e richieste, tempistiche e sforzi, ferie e permessi.

 Abbiamo pochi soldi da investire, ma quel che possiamo si spende per Arte, Cultura e scoperte enogastronomiche. Ebbene sì, siamo buongustai, ci piace tutto e assaggiamo volentieri.

 Mostre, musei, librerie, trattorie, parchi e giardini, acquari e bioparchi: mete predilette seppure sempre più impegnativi i biglietti, gli ingressi, le prenotazioni.

 Abbiamo arrangiato un dindarolo, salvadanaio che dir si voglia, in cui raccogliere i sudati risparmi e le leggiadre mance, piccolo aiuto.

 Uscire dalla zona di conforto, respirare aria nuova, osservare bellezza artistica e paesaggistica, attraversare la Storia, spulciare ricordi, allertare i cinque sensi, contare i passi, alzare lo sguardo, sognare di essere un'altra persona...

 E spero tanto che i miei figli si ricordino per sempre di queste piccole esperienze condivise.

Bruno Catalano, Viaggiatore, Genova - Porto Antico.


martedì 29 ottobre 2024

CORSI, RICORSI E CORSISTI

  Siamo a Viterbo, al corso di greco con la professoressa Palombi e ci piace crogiolarci con temi verbali, radici e infissi, grammaticali.

 Coniugazione in omega, ma poi sopraggiungono le labiali, con un pizzico gutturale e jod cade, lasciando tutti aspirati, sottoscritti e dubbiosi sul raddoppiamento.

 A volte capita di perdersi in un verso giambico tra una battuta pergiove e uno scudo abbandonato, povere donne che non potevano dedicarsi all'istruzione, per fortuna che poi è arrivata a noi Saffo a soffrire d'amore, gli uomini si spingono anche ad attaccare amici e sodali di simposio.

 Il greco non puoi non amarlo, è in ogni frase dentro di noi, eretici o epicurei che coltiviamo l'arte della parola, del soffio vitale, dell'anima pura, tra la scienza epistemica e la doxa di bassa lega; ci innamoriamo di Achille in lacrime sulle rive del mare ed eleviamo inni a sprovvedute fanciulle che cadono nella rete di amanti senza scrupoli.

 Per chi volesse ogni martedì l'anima si invola sul sacro Parnaso, mentre per fine novembre si preparano letture e citazioni che hanno attraversato secoli e nostoi.

 Grazie.

Botero, RATTO DI EUROPA 

lunedì 28 ottobre 2024

BAMBINI AL MUSEO

 Tema dibattuto, complesso e ahimè scottante.
 Mattino di domenica, mostra romana su Botero che si apre in un grande ambiente con divanetti rossi, schermo gigante a parete su cui scorrono immagini e parole di interviste all'artista, buio quasi completo. Arriva un gruppo di infanti con genitori al seguito, correndo.
 Seconda sala, i bimbi si posizionano a semicerchio davanti alle opere ed una delle signore comincia a descrivere, domandare, indicare ad alta voce colori forme soggetti.
 Terza sala, c'è anche un nutrito gruppo adulto con guida umana che spiega con voce dolce, equilibrio precario.
 Arriva la sicurezza, un giovanotto che chiede rispettoso silenzio agli adulti, genitori degli infanti. Cambia poco e più avanti al secondo avviso, i padri chiedono di parlare con il direttore perché i bimbi devono poter visitare, innamorarsi dell'arte, trascorrere dei momenti in famiglia indimenticabili...

 Giusto portare i pargoli alle mostre, io l'ho sempre fatto, ma quelle adatte a loro e non in gruppo stile classe infanzia, credo. Un'esposizione del genere con luce soffusa, soggetti anche cruenti non mi sembra il massimo per i piccoli, all'aria aperta, fattorie didattiche o percorsi natura, ad esempio.
 Museo assolutamente sì, ma non gruppo del calcetto, perché poi si rischia di chiacchierare del più e del meno, noi adulti intendo, senza apprezzare i pezzi esposti, ma spingendo il passeggino come al mercato rionale.
 Adulti redarguiti che si offendono, alzano ancora di più la voce, pretendono rispetto...e tutti gli altri che hanno pagato il biglietto, vorrebbero godersi il percorso in pace e concentrazione? Senza dimenticare che i figli ci guardano e ci prendono a modello.
 Dopo tutto il trambusto, si sono collocati nella sala multimediale, dove poter ballare e muoversi in libertà guardandosi allo specchio su cui venivano proiettate immagini dei quadri esposti.

 A riprova del parere che è fattibile affronttare un percorso museale con piccoli principi è entrata poi una signora con due nanerottoli armati di audioguida attaccata al collo, cuffiette e sorriso.
 

giovedì 24 ottobre 2024

DM 19, UN PRIMO ASSAGGIO

  Riunione informale, veloce, pratica, esplicativa, in ufficio dal Capo, ore 15 di giovedì.

 Si tratta del DM 19: quest'anno quanto a decreti e numeri non si trema, prima la formazione dei ragazzi e degli adulti, ora si pensa ad un altro tipo di intervento, che sia incisivo e profondo per migliorare le prestazioni e fortificare gli studenti, quelli a rischio abbandono.

 Le statistiche nazionali parlano chiaro: non solo rinuncia agli studi appena oltre il limite consentito, anche l'acquisizione di un diploma che poi non "aiuta", di un pezzo di carta non spendibile o lasciato in un cassetto. 

 Ecco il Capo ha intenzioni serie, come sempre, e ha elaborato un progetto importante con i suoi collaboratori, poi sarà il momento di attuarlo, concretizzarlo, adattarlo ai singoli.

 Sono coinvolti i ragazzi e le loro famiglie, le abilità e le competenze di base per migliorare le prestazioni e saper superare le difficoltà quotidiane, scolastiche e no, prevedere un tutoraggio mirato. 

 E questo la scuola può e deve farlo.

 Eravamo in cinque a ragionar di questo, oltre al Capo le mie colleghe centrali e periferiche, matematiche e linguistiche europee, in una varietà tanto casuale quanto azzeccata.

 Tutto questo per rendersi conto che l'aspetto disciplinare, di materia in lezione, è solo uno dei tanti aspetti, o spigoli, della realtà, della Scuola attuale.

 IC XXV APRILE, CIVITA CASTELLANA. 

venerdì 11 ottobre 2024

COLTIVIAMO INDIVIDUI

  Ovvero talee in Salvo.

Venerdì di espressione tecnica e anche un po' agraria, agricola, agreste, verde.

 C'è la professoressa Sara Forliti armata di contenitore tutta intenzionata a mostrare come si effettua una talea, ma anche un innesto.

 "Bastoncini " di rose, con poche foglie, ma tanti nodi, almeno quattro; terra bruna, vasetto e sottovaso bianchi, forbici da potatura, fuscelli di vite e altro necessario. 

 Tutto per i ragazzi delle seconde.

 La lezione del fare, la ricerca delle radici, lo studio di antiche tecniche tramandate dai nonni, l'osservazione dell'esperimento. 

 E per assicurarsi una buona riuscita, in pausa ricreazione è sceso in campo anche il docente di matematica di prima Samuele Maestri, agronomo esso stesso, che ha spiegato l'importanza di una copertura trasparente della piantina per abbassare la traspirazione, la dispersione di acqua, la troppa azione insomma che seccherebbe il tutto.

 Insomma ora teniamo due piantine sul davanzale delle classi, che attendono l'apparato radicale, che le trasformi in piantine vere e proprie che un giorno a Faleria la Forliti portò. 

 Ragazzi, studenti, birboni, individui in vaso si dice. Talee e quali.

 Grazie colleghi, ogni anno un bel gruzzolo di conoscenze.




giovedì 10 ottobre 2024

CONSIGLI DI OTTOBRE, I PRIMI

  Consigli di Salvo, quattro classi quattro ore pomeridiane in sede centrale con il Capo. Ci sistemiamo in biblioteca  ambiente ampio e spazioso, ogni docente ad un banchetto.

 Il primo appuntamento dell'anno unico e condiviso non si scorda mai, alcuni colleghi neanche si sono mai incontrati di persona tra sedi differenti e orari dissociati.

 La DS snocciola nomi e ipotesi di lavoro, decreti ministeriali da attuare e strategie da livellare: casistica, discipline, oppositivi, ambienti di apprendimento, PDP e nuova nomenclatura tra relazioni e diagnosi. Coordinatori pronti, segretari armati di computer o di carta e penna, serve poi il verbale. 

 Alcuni professori sono giovani ma esperti, altri alla prima esperienza, ma il clima è disteso e ci scappa pure qualche battuta sulla efficacia di insegnamento. Chi preferisce le ore accorpate, chi divise, chi si dedica alla teoria chi predilige la pratica per valorizzare il meglio: quante fotocopie di compito occorrono?

 E poi le scaffalature, le pietre e i minerali, la biblioteca: tutto potrebbe assumere nuova vita con piccoli accorgimenti e grandi spostamenti. Noi siamo pronti, che il sacro fuoco del sapere ci illumini.

 Un'intera giornata di lavoro tra lezione frontale, tradizionale, esercizi di scrittura e artistiche tavole, un ghiaccio senza canestro, mentre la terza era in uscita; un GLO iniziale che sintetizzi e il pomeriggio di confronto. 

 Non ci si annoia mai, figuriamoci in quel di Faleria.

martedì 8 ottobre 2024

GRECO, TU NON BASTI MAI

  Mai avrei creduto possibile, invece.

Lezioni di greco settimanali, due ore, gratuite, tenute proprio dalla professoressa di greco del Liceo, trent'anni azzerati: stesso modo di gesticolare, stessa inclinazione della testa, modo di toccarsi i capelli identico.

 Per caso siamo venute a sapere degli incontri a Viterbo, ne abbiamo discusso per messaggio e poi eccoci lì sedute in postazione Donatella ed io. Donatella veramente ha partecipato pure al primo incontro, per curiosità, io l'ho seguita una volta appurato la fattibilità. 

 La nostra professoressa, un tempo temutissima da noi alunni come solo un'insegnante di latino e greco che ti prepari alla maturità classica può essere. Il fatto è che a diciassette anni sei proprio tenera e "indifesa", erano i primi anni Novanta; oggi siamo adulte e professioniste. Da liceale ho sofferto certe situazioni, ho vissuto momenti difficili e studiato tanto, ma proprio tanto, anche se non sembrava mai abbastanza. Ho numerosi ricordi, trascritti parecchi: quella che sono adesso dipende anche da quelle esperienze. 

Comunque un poco impacciate e in soggezione, abbiamo seguito e ascoltato, di spiriti accenti e dittonghi: la mastico bene la lingua antica, mi sono sempre allenata, e sono convinta che tutti dovrebbero conoscerla, quantomeno per l'etimologia di tante parole, modi di dire e opere d'arte e di ingegno.

 Prossima settimana altro incontro, a cui probabilmente per questioni di lavoro non potrò partecipare. Tra quindici giorni quasi certamente.


venerdì 4 ottobre 2024

LIBERA NOS A MALO

  Di nuovo, un lutto per la comunità del Paesello mio.

Ne scrivo perché mi sento coinvolta, dato che ci siamo spesso incrociati lungo i corridoi di quel reparto dove la speranza pretende lunghe sedute e pesanti effetti collaterali, gli accompagnatori sostano in silenzio e preghiera oltre la porta di vetro sbalzato. Eravamo vicini di nonne alla Rocca: la Peppa e la Marghirita sedevano vicine sugli scalini, la Zoca era una maestra formidabile con i ferri e quando c'era da riprendere una maglia o recuperare un disastro ci pensava lei, attorniata dalla nidiata di nipoti.

 La famiglia è conosciuta, anzi le famiglie: per il nucleo numeroso, per il lavoro artigianale, per l'impegno sportivo e rionale. Me li ricordo bene tanti anni fa i due fidanzati nella più classica delle coppie sorianesi: lo spadaccino e la tamburina, bianconeri. Sono diventati una famiglia, una bella famiglia che tanto ha combattuto.

 Non doveva capitare ad un marito giovane, un padre, un figlio, un fratello, uno zio; invece capita e ti arriva la notizia come uno schiaffo, quello che non vorresti mai leggere tra i commenti social.

 Il dolore della perdita, poi, in questo periodo dell'anno assume anche un sapore beffardo quando ti si stringe il cuore e vorresti urlare ma in lontananza arrivano il ritmo rullante gli applausi e la campana della Torre dell'Orologio de' Piazza.

 Non resta che stringere chi resta in un abbraccio forte forte, le parole sono quasi inutili, ma uscite dal cuore.

mercoledì 2 ottobre 2024

I MIGLIORI IN SALVO

  È mia abitudine dedicare un articolo al corpo docente in Salvo, ogni anno una nuova squadra, un nuovo inizio, una sfida.

 Mi sembra dunque giusto che si rinnovi la tradizione, che vi presenti i miei colleghi disciplinari e la nuova collaboratrice: un equilibrio da ristabilire ad opera di ognuno, col massimo sforzo. 

 Le lezioni sono cominciate mercoledì 11 settembre, non tutti sono arrivati "in tempo", per colpa di algoritmi, chiamate, appelli, convocazioni, incroci, innesti, assestamenti... Però poi il quadro si è delineato, l'orario ha trovato la chiusura tanto agognata grazie al sapiente incastro attuato da Alessandra con Gioia, sempre.

 Dunque oltre i conosciuti, qualcuno è proprio nuova leva, qualcuno in altra veste, qualche altro ha accettato perché lontani da Faleria non si può assolutamente stare ed io li ringrazio uno ad uno. Per i sorrisi, i consigli che mi chiedono, la serietà con cui ascoltano, la professionalità, lo scambio di impressioni e opinioni: gente fantastici, squadra fortissimi. Che siano pure giovani non depone a mio favore, rimango cattiva e megera.

 Caffè all'occorrenza, dolcetto a giorni alterni, scartoffie dalla sede centrale, manualità e orario come cruciverba; benvenuti e bentrovati Maria Teresa, Enrica, Cristina, Martina, Giuliano, Daniele G, Tiziana, Eleonora, Daniele B, Gianni, Giulia, Sara, Samuele, Silvia e Gloria. Un ringraziamento a parte al nostro "angelo custode" Liana. 

 Sarà matematico, artistico, geostorico, sostenuto, europeo, scientifico, tecnico, ginnico, letterario, insomma bellissimo.

martedì 1 ottobre 2024

TORNARE A SCRIVERE

  Mi andava proprio sì, scrivere un pezzo, dedicarmi al mio blog che ultimamente ho trascurato un po'.

 Quando sono impegnata con la scuola, quando sono intrecciata di volontariato, quando leggo e, non ultimo, quando vesto i panni di donna-angelo del focolare domestico mi capita di non "ragionare" per iscritto. 

 Ho condiviso giornalmente letture e uscite, ma certo non sono più assidua come quando non tenevo lavoro, quando cercavo la fama mediatica, quando credevo che fossi vicina vicinissima al Premio del Paesello, quando incubavo il mio libello. 

 Illusioni belle e buone: ancora mi tocca pedalare, non sono abbastanza famosa o adatta a ritirare premi. E poi spesso ho cercato tramite articoli di ingraziarmi parenti strette e strette amiche, forse credendo di poterle così conquistare. Sempre per il solito discorso dell'inadeguatezza, del non essere capita, ma esclusa e sottovalutata.

 Invece urge reinventarsi, sbloccarsi, arieggiare il cervello: scrivere e dedicarmi ad ogni attività che mi permetta di stare bene, lettura, ascolto di buona musica, camminata. Non devo cercare l'approvazione delle altre, non devo sentirmi inferiore a chi non mi si fila, posso dialogare confidarmi sostenermi a chi mi dimostra solidarietà e affetto.

 Ho letto a tal proposito un paio di ottimi libri, ora finita la testimonianza della Maraini ho intenzione di formarmi per supportare i miei ragazzi, ne hanno veramente bisogno, per l'autostima e il coraggio di credere in sé stessi.

 Sarò in grado di portare a termine tutte queste buone intenzioni? Di certo la prima a crederci devo essere io, difficile che l'aiuto venga dall'esterno se non si è convinti in prima persona del proprio valore.

domenica 22 settembre 2024

QUELLE SPLENDIDE LICEALI

  Cinque, Cinzia da Ischia Martina da Ronciglione Donatella da Graffignano Michela da Bolsena e la sottoscritta frequentanti il glorioso Buratti di Viterbo nel quinquennio 1989/1994. Esattamente a trent'anni dal diploma abbiamo cercato di riunire la classe per festeggiare un traguardo importante senza falsi sorrisi o improbabili complimenti di circostanza.

 Punto di ritrovo Viterbo, ognuna dall'attuale situazione familiare è arrivata carica di emozione: più o meno i rapporti sono rimasti, nel tempo ci siamo riviste o cercate o invitate. Michela invece è stata proprio un salto indietro, ma senza barriera temporale: uguale, solo che adesso è lei che insegna latino ed Italo al liceo.

 Chi ha continuato la strada classica dunque, chi ha affiancato il padre nell'impresa familiare, chi ha sconvolto sempre i piani prestabiliti e chi viaggia pendolare per un lavoro che adora: eccole lì le mie compagne di classe.

 Sono un'inguaribile romantica in questo, i legami non si sciolgono e possibilmente si rinforzano: non nostalgica ma empatica e solidale.

 Prima Cinzia ci ha offerto un aperitivo di bollicine arancione non alcolico, giusto per accompagnare sfizi salati, poi un pranzo senza pretese stellari e prenotazione, poi il caffè da parte di Martina, all'altro capo della salita.

 Passiamo in rassegna tutti i compagni e i professori, ci aggiorniamo sullo stato di famiglia, parliamo di feste paesane e possibili altri incontri: i figli sono la prima grande preoccupazione, che siano infanti o adolescenti, poco cambia, poi i compagni di vita e i genitori ormai anziani. E pure qualche pettegolezzo ci sta...

 Trent'anni dalla terza liceo, dalla matematica che "non sarà mai il mio mestiere", dal professore di Storia più bravo, dalla compagna non ammessa agli esami, dai racconti delle prime volte...

 Rivedersi ha un sapore speciale.


martedì 10 settembre 2024

ULTIMO DELLA DECADE

  Salve, mi chiamo Alessandra e oggi ho compiuto quarantanove anni, ultimo anno con la quarta decina, ommammamia!

 Insegno lettere, leggo con grande passione, non pratico sport, mi dedico al volontariato nei ritagli di tempo che mi concedono lavoro e famiglia.

 Non sono soddisfatta del mio aspetto fisico, pure il carattere sta messo maluccio, punto tutto sull'intelligenza, con evidenti mancanze; mi affeziono alle persone che incontro lungo il mio percorso e qualche volta ne rimango delusa.

 Mi rimane difficile accettare certi comportamenti, specie se penso a come avrei reagito o organizzato io al loro posto; ammiro molte donne mie coetanee e non, mi piacciono immensamente quelle spigliate viaggiatrici tecnologiche.

 Ho realizzato sogni importanti: pargoli, un lavoro che amo, un libello autopubblicato, tanti però sono ancora nel cassetto da pianificare materializzare concretizzare. Mancano i soldi, il tempo, le energie pure...

 Ho quell'età, ma pure delle scappate infantili a tratti adolescenziali, in fatto di cugine amicizie e cucina poi sono inguaribile.

 Da grande sarò una grande scrittrice, che trascorrerà la maggior parte del tempo in una libreria indipendente comoda spaziosa di legno colorata, con pasticcini e tazze di prelibatezze a disposizione dei piccoli e grandi lettori.

 Intanto sono a disposizione dei ragazzi tra gli undici e i quattordici anni di Faleria, sede distaccata del XXV APRILE di Civita Castellana... e mi diverto parecchio...

 PROSIT 



domenica 8 settembre 2024

SOTTO IL SEGNO DELLA FESTA, Di CLASSE

  È un rito, un appuntamento ormai fisso, un'occasione per mostrarsi alla popolazione, una sagra ghiotta da sfruttare per raccogliere fondi per la festa padronale. 

 Sto parlando degli strozzapreti, la pasta fresca a base di farina e acqua che accompagna il percorso della Classe come Comitato festeggiamenti. 

 Quest'anno tocca alla Classe 84 e noi del Settantacinque ci siamo riuniti per la serata: parco delle Paperelle zona Papacqua, il fresco la musica la buona compagnia e il primo piatto, appunto. 

 Intanto il gruppo variegato di annate e parenti stretti, poi in un altro tavolo Mariangela con un altro gruppo, Stefano che è passato per un saluto, Cristian che è stato arruolato ad aiutare in qualità di marito di Romina di Classe.

 Fila corposa ma scorrevole, vassoio bianco in mano per il coperto e poi si scivola attraverso bruschette, ghiottonerie di ragù, carne grigliata e verdure di accompagnamento. Per finire con bibite varie e arrivare in cassa: percorso breve ma tortuoso davanti alla bontà, ci si siede insieme. 

 È bello ritrovarsi ogni tanto, seduti a chiacchierare di famiglia e lavoro, con qualche buona idea per onorare il 2025 quando spegneremo cinquanta candeline: abbiamo festeggiato insieme i quaranta e abbiamo tutta l'intenzione di non perderci per i cinquanta, che sia una gita, una cena, un pranzo o tutto insieme!

 E quando tutti sono stati serviti e accontentati allora si estraggono numeri su foglietti colorati con premi offerti dagli esercizi commerciali del Paesello: ha vinto pure Cinzia del Cinema un premio, che serata fortunata!

 Piacevole l'aria di inizio settembre, ottima la compagnia dei miei coetanei e dei "fuori quota" accompagnatori; condividere ancora le impressioni le canzoni la speranza di vincita questo è il massimo.

 Bene il lavoro della Classe 84 a cui vanno i nostri complimenti, ci saranno altri appuntamenti da condividere e vivere, nel nostro piccolo supporteremo le iniziative perché siamo consapevoli degli sforzi per raggiungere maggio finale.

 E poi un'idea, così, da tenere in mente e sviluppare: perché non ritrovarci programmare concretizzare una serata/festa il prossimo anno con chi compirà gli anni tondi? Quindi noi del '75, i prossimi dell'85, il '65 e così via... che ne dite gente?



sabato 7 settembre 2024

RITROVARSI UNA SERA A CENA...

  La scuola, si sa, è una grande famiglia dalle lunghe braccia forti, che accoglie e lascia andare a seconda delle esigenze e dei tempi di ognuno, per nuove esperienze e preziosi percorsi. 

 I colleghi nel corso degli anni si cambiano e si sommano, si articolano e si rinnovano, a seconda dell'algoritmo certo, fanno dei giri immensi e poi ritornano.

 Ogni anno organizziamo un incontro, un ritrovo, un raduno, un evento, un'occasione per rivederci noi che abbiamo gravitato intorno alla Salvo di Faleria, che abbiamo insegnato in quel plesso ai confini della Provincia viterbese, che abbiamo imparato a collaborare e a trovare ogni soluzione.

 E questa sera ci siamo ritrovate in sei al tavolo rettangolare alle fronde degli ulivi e, neanche a farlo apposta, a poche ore dai primi elenchi GPS. 

 Di ruolo, fuori regione, precarie, TFA: ci sosteniamo, ci confidiamo, raccontiamo di mariti, figli, colleghi, nipoti pelosi, progetti di vita come l'acquisto di una casa.

 Nonostante la dieta, il "frittino" ci piace e il "panzarotto" chiama, la bionda fredda e un prosecco d'accompagnamento, però attenzione alle intolleranze.

 Figli, futuro prossimo di corsi e aggiornamenti, tirocinio e colleghi in comune, i progetti europei e i viaggi di istruzione: gli argomenti su cui confrontarci sono tanti. 

 Chiacchieriamo fino a quando non decidiamo di scattare una foto ricordo; non dovrebbe essere complicato, eppure... per fortuna che ci si impegna Chiara!

 Bello, di evasione ma non troppo, per ricordare come abbiamo cominciato e con chi abbiamo percorso un tratto di strada lavorativa.

 Quando avremo più esperienza e meno distrazioni, apriremo una scuola tutta nostra. Dice convinta Eleonora.

 Eleonora, Chiara, Monica, Emanuela e Sara: grazie per aver trovato il tempo e averlo condiviso. Vale doppio.


martedì 27 agosto 2024

E POI GRATTERI IN PIAZZA

  Nicola Gratteri presenta il suo ultimo libro, seduto su una morbida poltrona beige, sembra uno qualunque, vestito in modo ordinario in maniche di camicia. A ricordarci che si tratta invece di un Uomo di Stato che vive sottoscorta con la sua famiglia ci sono uomini dell'ordine di ogni divisa sparsi e anche appostati sui tetti dei palazzi che circondanola piazza centrale del Paesello mio.

 Una risposta di pubblico meravigliosa, le prime tre file di sedie sono riservate, la prima per i ragazzi, gli studenti affiancati da Dirigente e professoressa, giusto.

 L'evento comincia con una precisione oraria che quasi destabilizza, senza fronzoli, poche parole delle autorità e si arriva veloci al nocciolo della questione: indagini intercettazioni pedinamenti e stallo italico. Le nostre Procure soffrono arrancano mentre la criminalità viaggia a velocità sostenuta e attrezzata, siamo fanalino di coda europeo.

 Gratteri parla pacato, spiega in parole povere alla portata dei non addetti ai lavori quanto stanno portando avanti in Italia e in Europa, ma i fronti sono tanti a cominciare dall'Albania, spiega i sequestri di beni mobili, l'uso dei bit coin, la nuova droga americana e tanto altro marcio mondiale.

 Ho atteso in fila ordinata per far firmare la mia copia del libro, assieme a tante altre persone, degno finale di una serata importante.


domenica 25 agosto 2024

FAI CIÒ CHE AMI

  Mancano pochi giorni al mio compleanno, ultimo anno della decade e poi la svolta.

 Ci penso spesso e intensamente al traguardo, alla maturità, alla posizione alta di esperienza e credo proprio di aver raggiunto quel particolare stato di... che mi permetta di parlare senza essere interrotta, esprimere un giudizio serio e non avventato, scrivere con gusto e sensibilità e, soprattutto, diventare una scrittrice famosa, una da interpellare, convocare nei convegni e nelle tavole rotonde, una che scrive pezzi coraggiosi e profondi sui giornali. 

 Invece non è così. No.

 Mi rendo conto passo dopo passo che non posso scrivere quanto realmente sento di un'opera teatrale, di uno spettacolo pubblico, di un comportamento che ritengo scorretto, di un rapporto che si sta incrinando, di un'eleganza sparita, di un'onestà dimenticata, di una persona che ha promesso e mai mantenuto.

 Viviamo in comunità, sotto lo stesso cielo, frequentando stessi posti e luoghi pubblici, teniamo famiglia e i figli non devono pagare le colpe dei genitori, la sincerità non sempre viene premiata, bisogna anche glissare, perdonare, sorvolare, fingere di non aver visto ascoltato letto. 

 Quindi ancora non posso affermare quanto sono rimasta male quel giorno ad ascoltare il messaggio vocale in cui mi si rifiutava l'aiuto chiesto a cuore aperto; quanto ho pianto per essere stata esclusa; quanto ho riflettuto sulla frase che mi è stata recapitata per sbaglio e poi quella persona ha messo una pezza peggiore del foro; quanto ho atteso un invito mai arrivato; quanto mi sono sentita fuori luogo ad ascoltare certe battute meschine e sentenze banali.

 Posso però diventare una persona migliore, ho molta strada da percorrere; posso eclissarmi, in disparte, cercare di sparire dalla vista di alcuni; posso attendere di essere cercata io una buona volta; posso imparare un mestiere; posso immedesimarmi nei libri che leggo e fuggire la quotidianità.

 Potrei anche smettere di scrivere. 

venerdì 23 agosto 2024

HO FALLITO ALLORA!

 Felicità, molto ho già scritto su questo sentimento, sullo stato d'animo particolarmente sovraccarico ed emozionato.
 Uno dei temi più dibattuti e affrontati i  letteratura assieme al suo contrario, infelicità malessere disagio apatia ignavia grigiore.

 Sto leggendo parecchio in questi giorni e inevitabilmente sono stata travolta da tante emozioni e conseguenti riflessioni. 

 Siamo felici oggi, esiste la felicità?

 Salire sulla bilancia e trovare una diminuzione di peso, euforia. 
 Controlli e analisi varie con buoni risultati, gioia infinita.
 Riposo meritato dopo un lavoro impegnativo,  appagamento.
 Famiglia sotto controllo senza troppe liti e diverbi e discussioni dibattiti rinfacciamenti.
 C'è da stare sereni, almeno.

 Eppure.
 Riesco a rovinarmi la giornata, non so voi, ma io riesco benissimo a trovare qualcosa per cui lamentarmi compiangermi struggermi lesionarmi spegnermi.

 Perché non mi basto, perché aspetto dagli altri qualcosa che possa realizzare la mia felicità o almeno lo stare bene?

 È sicuramente vero che dall'esterno l'esistenza altrui risulta ottimale incontro di situazioni piacevoli e risultati positivi. C'è come un'aura di perfezione nelle vite altrui, mentre sul mio personale status ho selezionato tanti rimproveri, pecche, mancanze, inadeguatezze. 

 Sono sbagliata, altrimenti non si spiega.




lunedì 29 luglio 2024

AMICI NEL BOSCO, ALLOCCO

 E da questo mattino nuova avventura, per il quinto anno consecutivo per la mia ragazza diciassettenne: campeggio in quel mondo a parte e allo stesso tempo a portata di camminata che è il Bosco Didattico, alle pendici del Monte Cimino.

 Sono in tredici ad avventurarsi, gruppo variegato per età e storia personale, esperienze e provenienza, tutti accomunati da spirito libero e scorta di curiosità.

 Accolti da Gianfranco e dagli esperti che compongono il gruppo di lavoro che per ventiquattro ore al giorno fino al prossimo venerdì si occuperanno di loro e delle loro esigenze, personali e collettive, a cominciare dal cibo, da prepararsi con sollecitudine.

 Ci siamo riuniti sotto alla pergola, abbiamo ascoltato un breve discorso introduttivo sulle attività con annessa presentazione delle figure professionali che ruoteranno intorno ai nostri figli; "investitura" del partecipante: ad ognuno il suo zainetto arancio contenente anche un borsello di panno e cuoio da agganciare alla cintura in vita, un'azzeccatissima novità. Brindisi al succo vitaminico per me.

 Il bello è stato raccogliere l'entusiasmo, abbracciarsi dopo un anno di distacco, ritrovarli grandi e cresciuti, un poco timidi e riservati alcuni, altri più intraprendenti. Dolci gli operatori, belli carichi delle novità, frizzanti di idee da mettere in pratica, un complimento gentile e azzeccato per tutti.

 Sono al livello più alto ormai, saggeranno le loro conoscenze e capacità per rimanere a pernottare nel bosco con un riparo costruito e montato da loro stessi, contando sulle loro forze idee e risorse.

 Aria di "sfida" e di immersione in natura, per tutti. In foto, ALLOCCO, ricavato dal tronco di un castagno, opera di Marco Ciorba, uno degli esperti del Bosco.

 Buona vita agreste, verde, muschiosa, boschiva, erbacea, legnosa, campestre, georgica, selvaggia, selvatica: Amicizia. 


martedì 23 luglio 2024

RIFLESSIONI DI LUGLIO

  A volte passano giorni senza scrivere alcun articolo, a volte scrivo in modo compulsivo specie se capitano fatti, ascolto sentenze, vivo momenti che scatenano i lobi del cervello mio.

 I social, ormai lo sapete, mi provocano veramente prurito: starei lì a rispondere a tutti per le rime, a quelli che digitano in un modo e si comportano all'opposto, a quelli che mi cercano in privato e mi snobbano in pubblico, a coloro che commentano con vezzeggiativi o superlativi assoluti decisamente fuori luogo.

 Poi ci sono quelli che per forza ti devono spiattellare in faccia quanto soffrono e quanto faticano sul lavoro, rispetto a tanti "fortunati" che invece se la godono; peccato poi che tralascino studi esami concorsi ore e impegni extra sfinimento e crisi esistenziali annessi a certi impieghi, statali per esempio.

 Devo giustificarmi? Dimostrare qualcosa?

 Messaggi e gruppi, gruppi e messaggi: in che rapporto sono? Se scrivi meriti risposta? Se chiedi sarai esaudito? Se domandi verrai apostrofato? Molti tacciono, preferiscono leggere, ma rimanere sulle loro senza esporsi e poi se provi a capire il motivo del loro silenzio, mettono avanti i troppi grattacapi, le giornate fuggitive, lo stress da contatto con persone animali oggetti...e quindi devi tacere, meglio sorvolare.

 Di coloro che vorrebbero condividere un caffè o un tè freddo già ho scritto altrove e più volte, così come di quelli che volevano assolutamente volevano una copia del libello, salvo poi dimenticarsene, quindi sorvolo.

 Non vuole essere un articolo polemico, solo ricordare a chi legge che è cosa buona e giusta far seguire alle parole i fatti, aprire bocca non per dare fiato, pesare e soppesare ogni verbo "divino" perché magari chi vi ascolta o legge quanto riportato in calce, poi ci crede e ci imbastisce un film mentale. O un articolo di blog.

 Scrivetemi. Cercatemi. Confrontiamoci. 

venerdì 19 luglio 2024

GREST DELLA SPERANZA, 2024

 Ultimo giorno di sei settimane, sei.

A Sant'Eutizio ci siamo ritrovati a festeggiare tutti, com'è giusto e consuetudine, il grest dell'estate 2024 con i nostri bambini e i nostri ragazzi. Il grest parrocchiale, che raccoglie partecipanti del contado tutto dal Paesello alle frazioni, è un'occasione unica e irripetibile di gioco condivisione crescita amicizia scontri e scambi vivaci di opinioni, perché no.

 In tutto il periodo si sono alternati più di duecento iscritti, che dal mattino al primo pomeriggio hanno seguito in modo più o meno disciplinato le indicazioni di Alice e del gruppo di animatori in maglia verde nel parco, in pineta, in piscina, con giochi diabolici freschi collettivi...

 Oggi un saggio delle loro doti canore e recitative, all'aria aperta davanti ad un pubblico attento e volenteroso di cogliere ogni attimo, dalla battuta al ritiro del diploma, agli abbracci finali conditi da qualche lacrima.

 E poi la proiezione di foto testimonianza delle attività e delle risate del gruppo.

 Bello il clima creato dai ragazzi con i bambini, con l'aiuto indispensabile dei parroci e dei seminaristi, un continuo scambio di battute, abbracci, bonarie prese in giro e collaborazione canora, appunto.

 Abbiamo chiuso nel migliore dei modi con una "merenda " sostanziosa, non sia mai che si perdano d'animo dopo le giornate a tema cocomero e crema spalmabile!

 Grazie a padre Valdo che ha permesso tutto ciò, alla pastorale parrocchiale e a chi ha dato fattivamente una mano; meravigliosi gli animatori più o meno vergognosi, coordinati, intonati, sportivi, comprensivi, comunque bellissimi.

 In finale, permettetemi di ringraziare per i complimenti che ho raccolto per due dei ragazzi in maglia verde...



giovedì 18 luglio 2024

BIANCA E SOFIA, GENERAZIONI A CONFRONTO

 Capitano quegli appuntamenti due volte l'anno, non di più, che ti cambiano prospettiva, ti ricaricano l'umore, ti aprono il cuore.
 Ecco, questa mattina così: ore 10:00 in un bar di Viterbo, ho ritrovato la mia professoressa del Liceo e Sofia un'altra sua alunna. La mia docente di italiano è sempre una bella donna, dal dolce sorriso, doppio paio di occhiali, sguardo innamorato verso di noi; più o meno Sofia ed io siamo alfa o omega dei suoni anni di servizio classico. Non solo, entrambe noi alunne abbiamo intrapreso la strada "maestra", tre generazioni quindi a confronto sullo stesso campo di battaglia, la scuola, prima da alunne poi da insegnanti.
 La professoressa Sarlo è un fiume in piena di confidenze, aneddoti e riflessioni sugli incontri nei luoghi di lavoro, i colleghi, il modus vivendi et operandi di genitori, ragazzi, Presidi. Da parte nostra c'è meno materiale naturalmente, comunque un certo numero di esperienze come studentesse e colleghe: molti fatti che la professoressa descrive me li ricordo come testimone oculare, certo attraverso la lente di studentessa adolescente problematica. 
 Sofia è soddisfatta del proprio cursus honorum, del superamento dell'anno di prova e del ruolo raggiunto, poi i cambiamenti urbani della coppia, un futuro più o meno da programmare, è giovane e bella, oltre che estremamente dolce nel parlare. 
 Ascolto con interesse, apprezzo l'apertura di fiducia, raccolgo le confidenze e semino consigli: alla scrittura non si comanda, se ti senti dentro il sacro fuoco della narrazione, del desiderio di essere ascoltata, di un senso di liberazione impellente, come puoi far finta di nulla, come puoi chiudere il lucchetto della memoria e arrestare il flusso di coscienza ?
 Ho già scritto spronata proprio dalla Sarlo un libello a riguardo, un "memoriale" stringato della mia vita RISPOSTA DI UNA BAMBINA DIVENUTA PROFESSORESSA, non posso che appoggiare a pieni voti un eventuale lavoro della professoressa a raccontare la sua di esperienza, anche a distanza di anni, anche ora che sta a riposo.
 La scuola è la scuola: la parità di trattamento, gli spunti culturali unici e inimitabili, gli strumenti del pensiero e del sapere a portata di tutti, l'onestà intellettuale e il rigore educativo, un valore aggiunto unico nell'esistenza di ognuno, di chi sa cogliere le sfide, di chi ci crede.
 E noi ci crediamo veramente, con forza e testardaggine, con impegno e lungimiranza. 
 Se la professoressa deciderà di mettere nero su bianco la sua vita da docente, confrontandosi con noi, io non posso che sentirmi lusingata e onorata di tale opportunità, mostrando il mio interesse e fornendo il mio appoggio incondizionato.
 Il sacro fuoco della scrittura continua ad ardere, anche per quanto riguarda me, ancora di più se si tratta di analisi, memorie, giustizia sociale.

Ad maiora semper.

lunedì 8 luglio 2024

PERCHÉ NON VOLO PIÙ?

  È vero stento a prendere il volo, non trovo lo slancio, arranco nella realtà a terra che mi tiene per le gambe e non mi allontano come spesso mi capitava da bambina. Vengono a salvarmi sempre gli albi illustrati delle letture ad alta voce e gli scaffali della Biblioteca Comunale. 

 Ho perso i sogni, i desideri, le aspirazioni, le aspettative? Desideravo tanto scrivere, vedere riconosciuta questa mia capacità; il libello seppure accolto con interesse non è stato quella rivelazione che ha scosso le persone. Tengo ancora da parte copie che mi sono state chieste, prenotate e mai ritirate.

 Ho sempre cercato l'approvazione degli altri, segno di insicurezza certamente, nel vicinato, in classe, ai giardinetti, nel parentato.

 Brutto anatroccolo, dal corpo sgraziato, ho sempre puntato sulla simpatia perché trovare amici con le stesse passioni e interessi comunicanti in età adolescenziale è veramente difficile, specie se si vive in una piccola realtà, se si vuole essere accettati nel gruppo senza dare troppo nell'occhio, se si sceglie una scuola superiore che assorbe ogni tua forza quotidiana per cinque anni.

 Ho voluto fortemente una famiglia numerosa, che non è proprio una passeggiata nel tempo e nello spazio: regole, studio, convivenza, economia, futuro, scelte importanti...

 Quando la sera, a fine giornata, tiro le somme mi rendo conto che non posso programmare i viaggi che vorrei, non sono vestita come si conviene, non ho mantenuto quel maledetto peso forma, non sono circondata dall'affetto di alcune persone su cui contavo... un piccolo magone mi viene, non lo nego, specialmente per certe "amiche".

 Magari è una nuvola passeggera e domani tutto cambierà...

venerdì 21 giugno 2024

FINALE, DOLCI

  Ultimi colloqui orali, siamo sempre in Salvo per accogliere obiettivi, descrizioni, riproduzioni e confronti tra epoche, Stati, correnti letterarie e, non ci facciamo mancare nulla, attrici cinematografiche: una Cortellesi si può paragonare ad una Monica Vitti o ad una Magnani? C'è ancora domani. 

 Finiti i documenti di classe si prosegue con una veloce sistemazione di arredi e cartelloni, per poi correre in sede centrale e ratificare il tutto: si rileggono i voti proposti, si esprime un parere, si vota per la lode, bravissime certe fuoriclasse. 

 Si fa una certa ora a impacchettare e infiocchettare tutto lo scibile degli esami di questa commissione, intanto Biagio procede con la ceralacca rossa delle grandi occasioni: chiusura definitiva.

 Abbiamo fatto del nostro meglio, discutendo anche animatamente, qualcuno potrebbe affermare forse in modo infantile, ma ognuno tiene alla propria opinione e alla propria visione di preparazione/lavoro/valutazione.

 E poi il rompete le righe del Presidente di Commissione Mastrantoni: alcuni colleghi raggiungono il pranzo di classe di fine anno, altri tornano a casa, magari fuori regione.

 E poi in tre decidiamo di concederci un ultimo pranzo, occasione conviviale ghiotta, per continuare a ragionare di alunni, gruppo, approcci, uscite, voti...come se non lo avessimo fatto negli ultimi otto mesi, senza considerare che fino a poco prima eravamo "opposte e contrarie".

Siamo così, dolcemente complicate sempre più affamate, ti diremo ancora un altro sì.

 E ci vediamo lunedì, colloquiamo. 

giovedì 20 giugno 2024

ORALI, IMPRESCINDIBILI SCAMBI DI OPINIONI

 Siamo al primo giorno di orali, esaminiamo la terza in Salvo.
 A ferro di cavallo tutto il corpo docente, capitanato dalla Vice di Istituto Gloria Mastrantoni, in tutto dodici paia di occhi e orecchi ad ascoltare, annuire, domandare, correggere, chiedere, informarsi per valutare la preparazione, la sintesi, il lessico e ogni campo disciplinare di quei cari e dolcissimi alunni, malcapitati sotto le nostre grinfie.
 Si comincia alle 8:30, belli freschi e pimpanti, plichi di compiti alla mano perché dopo il colloquio ci sono anche gli scritti da visionare, da inglese a francese passando per matematica e italiano.
 Abbiamo ascoltato di tutto un po': obiettivi civici, proposte per migliorare il mondo, donne che hanno "combattuto" per la loro istruzione, dialoghi europei, Premi Nobel e attivisti che hanno pagato cara la loro libertà di parole, crollo di muri e spazi infiniti.
 Tutti gli alunni erano visibilmente emozionati, chi più chi meno elegante - anche se le ragazze mostrano sempre e indiscutibilmente un gusto e una raffinatezza di un livello superiore, diciamolo! Qualche lacrima di ansia mista a quasi liberazione, occhioni troppo espressivi e sorrisi di fine "tortura".
 Fuori i primi otto candidati, usciamo a prendere aria, foto di gruppo.
 Pausa pranzo, che bisogna sempre rifocillare il corpo oltre che la geniale mente: ristoro, chiacchiere, insalata finto dietetica, gelato abbondante, ultime novità e aggiornamenti anche con le collaboratrici che ci affiancano per tutto il giorno.
 E così scorre via il giovedì: esposizione, domanda/risposta, opinione personale e poi il momento cruciale, la valutazione. E come ogni famiglia che si rispetti le decisioni sono sofferte, la visione peculiare differente e mai subito concorde, perché ci sono gli umanisti, i matematici, gli idealisti, i visionari, i creativi e perfino i virtuosi, i romantici, i patriottici, i musicisti.
 E poi le discussioni non finiscono in aula, ma proseguono nel parcheggio, in macchina, per messaggio: gli insegnanti hanno sempre qualche sottigliezza da specificare, lessicale argomentativa o cartesiana che sia.

 A proposito una menzione speciale per la tenacia della professoressa Ferrante nelle ombre della storia della musica.
 E domani saremo di nuovo in Salvo, per la chiusa.


venerdì 14 giugno 2024

SE FAI LA DIFFERENZA

  Aula correzione di lettere, altrimenti ribattezzata "aula di filosofia e mutuo ascolto".

 Ogni collega in un angolo legge attentamente gli elaborati dei propri ragazzi, griglia di valutazione alla mano. Poi ci si ferma, si appoggia la schiena alla sedia e si tira un sospiro: di scarico, di ansia, di indecisione o di emozione. Capita di voler sentire un parere degli altri, sia di materia che di discipline affini perché magari hanno una visione diversa "angolare" del candidato sotto mano.

 È capitato di ascoltare racconti lunghi, ricchi di dettagli e di pathos, quello che ti fa scendere anche una lacrima. Hai fatto un bel lavoro, pensi, hai portato il tuo alunno o alunna ad un ottimo livello di maturità. O è solo casualità, sorte, fortuna?

 E allora cominciano i dibattiti: si parte dallo stile, dalla sensibilità, dalla padronanza lessicale per arrivare a formazione, ascolto dei suggerimenti, spugne che hanno assorbito tutti i particolari rivelati a lezione e raccolto suggerimenti di un certo livello.

 Siamo tutti d'accordo sul fatto che i lettori forti siano anche buoni scrittori, chi più asciutto chi più riflessivo chi descrittivo chi tecnico.

 L'insegnante fa la differenza? Rappresenta un nodo focale nel percorso del ragazzo? Chi sa scrivere, un genio matematico, un artista non sarebbero altrettanto "speciali" senza quel tipo di maestro?

 Considerati la storia familiare, il substrato sociale, le condizioni economiche, il punto di partenza insomma, fin dove questo ragazzo,  o una ragazza naturalmente, può arrivare? 

 Ci mette del suo, i professori non risultano poi così essenziali perché un adulto può valere quanto un altro?

 Non posso pensare di non essere un bene in una classe, non posso credere di valere poco o nulla nella crescita di un alunno, specie se alla linea di partenza i punti negativi sono più "pesanti" dei positivi.

 La scuola a cosa serve? A mio parere, a molto: lavoro, impegno, confronto, sacrificio, risultati, traguardi, ma anche delusioni e incomprensioni. Modello a cui ispirarsi o da cancellare, e sia, ma nella quotidianità di un gruppo non si può non considerare il timbro impresso, la materia plasmata, l'arcobaleno delle emozioni tracciato.

 Certo un insegnante potrebbe rivelarsi anche insignificante, medio, grigio, scialbo. A quel punto sarebbe un esempio negativo, rallenterebbe la corsa dell'alunno, mortificherebbe il suo nobile animo?

 Le mie insegnanti hanno avuto molta presa sul mio essere, mi hanno "illuminato" in diverse occasioni, diversa sarebbe stata la mia vita con una guida non all'altezza.

 Non pretendo di sostituire Virgilio, ma certo mi impegno a tirar fuori Dante dall'Inferno.

 E voi, che esperienza avete e come la pensate?

mercoledì 12 giugno 2024

SCORRE LENTO, MA SCORRE

  Settimana pregna, mese pregno, e meno male, triste sarebbe senza impegni che tengono desti e pronti i nervi.

 Si lavora di gran lena e si parla, si discute e ci si confronta: avremmo voluto scrivere sulla porta "Aula di filosofia".

 Stavamo  riflettendo proprio sullo scorrere del tempo, sulle occasioni a portata di mano e di decisione e quelle invece mancate, tanto attese e mai arrivate oppure lasciate andare troppo in fretta o con pochi accorgimenti. 

 Ci si invecchia così, un giorno ti guardi allo specchio e ti ritrovi maturo, arrugginito e comunque in attesa?

 Aspetto il mio momento, attendo un chiarimento, spero in un ravvedimento, chiedo udienza, sospiro per un pomeriggio trascorso in compagnia della mia amica, soffro di abbandono da affetti. Ho anche scoperto una nuova fissa, si chiama FOMO, è la mia forse.

 Intanto passano anni.

 Urge anche qualche buona parola, non solo rimbrotti e rimproveri. Attendo, ho parecchi anni davanti. Spero.

domenica 2 giugno 2024

E AUGURI A TE

  Mia figlia, secondogenita, ha compiuto diciassette anni, l'ultimo anno dell'inconsapevolezza, della patria potestà, poi si diventa grandi responsabili e autonomi.

 Cosa si augura ad una ragazza oggi, in questo momento storico?

 Di rincorrere i propri sogni, di credere nelle proprie capacità, di investire tutte le forze in un progetto. Dove? Nella provincia in cui viviamo il futuro non sembra roseo; in Italia in Europa nel Mondo globale? Alla mia generazione avevano promesso un mondo senza guerre, libero dalle armi, via il nucleare, basta con gli incidenti mortali nelle centrali, bandito il razzismo, nessuna invasione coloniale, libero pensiero in libero Stato.

 Anche se poi gli Anni di piombo, gli attentati politici e mafiosi, i cloro-fluoro-carburi, il buco dell'ozono, il Libano, il Kuwait, l'ex Jugoslavia, i talebani...hanno accompagnato la nostra crescita, lasciandoci credere in una moneta unica che ci avrebbe garantito più ricchezza e meno fatica.

 Qualcosa è andato storto.

 I nostri genitori compravano in cambiali, ma sin da giovani sapevano il fatto loro: autorità autorevolezza principi morali e ideali politici che oggi vacillano, tentennano, se non addirittura si camuffano, si reinventano, sono additati come sorpassati e inutili.

 Credo che i giovani abbiano tutte le capacità e le carte in regola, la sensibilità giusta, lo sguardo a trecentosessanta gradi, la visione globale e non si accontentino. E fanno bene.

 Il posto fisso o il mattone non hanno garantito né realizzato quanto anticipato, mi sembra.

sabato 1 giugno 2024

A DIECI ANNI... QUARANTANOVE

  A dieci anni dalla costituzione del gruppo per i festeggiamenti patronali del Paesello ci siamo ritrovati in una serata di fine maggio, freddina.

 Appuntamento ai giardinetti per un aperitivo, seduti intorno a due tavolinetti, si aspettano i ritardatari: lavoro famiglia spostamenti cura e bellezza richiedono tempo, e impegno. 

 A tenere banco, come si dice, è sempre subito esso, con le altre che gli danno spago, lo 'nsugano, motorino a parte.

 Poi a cena in una pizzeria nelle vicinanze: il menù è presto fatto, perché siamo tutti di buona boccatura, dieta dissociata associata proteica salutista e salutare dimenticata, o quasi.

 Siamo in dodici, come gli apostoli, ma la confusione è esagerata, chiedetelo all'orecchio di Alessia! Si ride, parecchio, per le battute a doppio senso, i pensieri esagerati, i racconti di figuracce o quelle scappate spontanee che hanno messo in difficoltà all'epoca i nostri coetanei e altri personaggi vari.

 Qualche aggiornamento ci sta: matrimoni in vista, nuove coppie o rimescolamento, imprese e idee geniali da mettere in pratica. E già perché nonostante il quarantanovesimo anno di esistenza abbiamo ancora progetti e programmi, impiego in proprio o società. Il bello è che nessuno di noi è ricco di famiglia, ci siamo fatti da soli, lavoriamo da sempre e lavorare ancora non ci spaventa, anzi le sfide di case da ristrutturare figli da educare e regola da far rispettare ci stuzzicano.

 E poi per festeggiare il cinquantesimo c'è da organizzare un viaggio, un'uscita, una serata, un pranzo, un'escursione, una visita, un ritorno: mettiamo un cipignolo, altrimenti detto salvadanaio, ci autotassiamo, vediamo al momento, chiediamo offerte, vendiamo solide realtà... Come sempre le proposte sono infinite, anche le richieste di ognuno non scherzano, ma proprio qui sta il bello: l'impegno di Rosanna a far quadrare il cerchio della Classe.

 Bella serata, belli munelli❗️Argento vivo...

Ma poi la casetta da spostare❓️


lunedì 27 maggio 2024

IL MIO TRASFERIMENTO

  In questi giorni frenetici, di attività organizzazione e ultimi spiragli di lezione, è arrivata anche la risposta a tanti colleghi che hanno chiesto il trasferimento, ossia il cambio di sede di lavoro.

 Ognuno ha le sue buone ragioni per chiedere lo spostamento: vicinanza a casa, figli piccoli o genitori anziani, desiderio di cambiamento, incompatibilità con altri colleghi, saturazione, ricerca di nuovi stimoli... 

 Non chiedo spiegazioni, in genere, ritengo che ogni lavoratore abbia ponderato per bene e a fondo i pro e i contro; mi baso di solito su quanto affermato dai diretti interessati strada facendo, cercando di interpretare umori e convinzioni. 

 Per quanto mi riguarda, non ho chiesto alcun cambio, sono più che convinta di rimanere dove sono, di essere utile in quella sede e di poter offrire ancora tanto. Di contro ho un lungo tragitto da affrontare ogni giorno che certo mi preoccupa, ma solo quello.

 Lavorare vicino casa, godere della prossimità almeno per me non ha dato i suoi frutti, anzi: ho servito un anno sul mio territorio e purtroppo non mi sono trovata così bene da desiderare di ritornare o da spingermi ora a lasciare la strada vecchia per la nuova. Sul piatto della bilancia pongo la serenità, l'accoglienza, il rapporto che si crea tra colleghi, un luogo stimolante, un ruolo in cui sentirsi appagata stimata e parte del gruppo. Questo è fondamentale: alzarsi ogni mattino e affrontare la giornata di lavoro serenamente, sicuri di trovare comunque una soluzione ai tanti problemi che attendono il suono della campanella. 

 Per questo sono soddisfatta di quanto portato avanti, dell'entusiasmo che ogni giorno mi spinge a varcare quella porta: potrei sentirmi così in altre realtà? Non lo posso sapere, certo, ma il bello è che non mi interessa saperlo, no.

 Per il momento non me lo chiedete più, non commentate le mie scelte, non sottoponete al vaglio i miei sacrosanti motivi per cui percorro quella strada contenta. Vi sembra così strano e innaturale? Sto bene lì. 

 A questo punto saranno quei poveri dolci preadolescenti a disperarsi della mia sicura ostinata presenza. Letteraria.

giovedì 16 maggio 2024

MAGARI IN TRE, MA NON POTEVAMO MANCARE

  Il 15 maggio c'è la processione, quella di Sant'Eutizio, quella che parte dalla Rocca gira per il centro e ritorna alla chiesa. È una tradizione, è devozione, è un appuntamento fisso da sempre, perché la mia famiglia comincia alla Rocca, dove è nata e cresciuta mia madre, dove si sono sposati i miei genitori. Sant'Eutizio è il co-patrono, ho partecipato con la Classe alla realizzazione dei festeggiamenti per il 2015. E da allora ci si incontra tra coetanei per far parte del corteo, dopo la Classe in atto naturalmente, in questa occasione il 1983.

 E ieri sera non poteva essere altrimenti, nonostante una settimana bella impegnativa e condizioni sanitarie non ottimali: appuntamento su 'dde la salita con Rosanna e Cinzia, felpa a piacimento. C'erano altri festaioli, altre Classi non in numero esagerato, ma l'importante è la rappresentanza. 

 Noi in tre, gomito a gomito, tutto il tragitto, dietro dietro fino alla Piazza centrale, poi abbiamo assistito da lontano alla scalata con la musica della banda, bravissimi i facchini bravissimi tutti gli strumenti. 

 Poi ci siamo concesse, come dire, qualche chiacchiera aggiornamento riepilogo spolverata di fatti nomi date, perché non sia mai che si rimanga estranei a certi intrighi del Paesello.

Quando era il momento di dividere le strade, niente abbiamo continuato il cozzetto, il capannello, sempre in quel punto ogni anno, come ci ha fatto ben notare chi ci ha salutate a tarda notte.

 Questo è l'anno dei quarantanove, a volte senza dolori altre con pensieri ansie e medicinali; siamo ben soddisfatte del nostro percorso, di quanto messo su, a cominciare dalla famiglia e dalla cura dei genitori ormai anziani. E poi c'è una cena rimpatriata del gruppo di lavoro da organizzare, a fine maggio probabilmente. Basta lanciare l'idea sul gruppo e raccogliere le adesioni. 

 Abbiamo tirato fino a tardi, il risveglio non è stato dei migliori, ma chissenefrega❗️