Ovvero talee in Salvo.
Venerdì di espressione tecnica e anche un po' agraria, agricola, agreste, verde.
C'è la professoressa Sara Forliti armata di contenitore tutta intenzionata a mostrare come si effettua una talea, ma anche un innesto.
"Bastoncini " di rose, con poche foglie, ma tanti nodi, almeno quattro; terra bruna, vasetto e sottovaso bianchi, forbici da potatura, fuscelli di vite e altro necessario.
Tutto per i ragazzi delle seconde.
La lezione del fare, la ricerca delle radici, lo studio di antiche tecniche tramandate dai nonni, l'osservazione dell'esperimento.
E per assicurarsi una buona riuscita, in pausa ricreazione è sceso in campo anche il docente di matematica di prima Samuele Maestri, agronomo esso stesso, che ha spiegato l'importanza di una copertura trasparente della piantina per abbassare la traspirazione, la dispersione di acqua, la troppa azione insomma che seccherebbe il tutto.
Insomma ora teniamo due piantine sul davanzale delle classi, che attendono l'apparato radicale, che le trasformi in piantine vere e proprie che un giorno a Faleria la Forliti portò.
Ragazzi, studenti, birboni, individui in vaso si dice. Talee e quali.
Grazie colleghi, ogni anno un bel gruzzolo di conoscenze.
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