Riunione informale, veloce, pratica, esplicativa, in ufficio dal Capo, ore 15 di giovedì.
Si tratta del DM 19: quest'anno quanto a decreti e numeri non si trema, prima la formazione dei ragazzi e degli adulti, ora si pensa ad un altro tipo di intervento, che sia incisivo e profondo per migliorare le prestazioni e fortificare gli studenti, quelli a rischio abbandono.
Le statistiche nazionali parlano chiaro: non solo rinuncia agli studi appena oltre il limite consentito, anche l'acquisizione di un diploma che poi non "aiuta", di un pezzo di carta non spendibile o lasciato in un cassetto.
Ecco il Capo ha intenzioni serie, come sempre, e ha elaborato un progetto importante con i suoi collaboratori, poi sarà il momento di attuarlo, concretizzarlo, adattarlo ai singoli.
Sono coinvolti i ragazzi e le loro famiglie, le abilità e le competenze di base per migliorare le prestazioni e saper superare le difficoltà quotidiane, scolastiche e no, prevedere un tutoraggio mirato.
E questo la scuola può e deve farlo.
Eravamo in cinque a ragionar di questo, oltre al Capo le mie colleghe centrali e periferiche, matematiche e linguistiche europee, in una varietà tanto casuale quanto azzeccata.
Tutto questo per rendersi conto che l'aspetto disciplinare, di materia in lezione, è solo uno dei tanti aspetti, o spigoli, della realtà, della Scuola attuale.
IC XXV APRILE, CIVITA CASTELLANA.
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