Forse ha ragione il divulgatore, nella vita sei fortunato ad avere una, massimo due buone amicizie, il resto è contorno.
Non pretendo l'esclusiva, non sia mai, so che la specialità è per pochi eletti, ma credevo proprio che dopo tante esperienze, impegni, parole, confessioni, lacrime e pacche sulle spalle, ci fosse qualcosa di buono tra di noi, non un piglia-usa e getta. Perché è così che ora mi sento: usata, accantonata e dimenticata.
Non troppo soffocante, non vincolante, la nostra amicizia, ma certo al di sopra della media: ci siamo trovate, aiutate e confidate. E poi, tutto finito, passato, dimenticato e sostituito?
Capita di conoscere per lavoro, per casi fortuiti, per trasloco, per necessità sanitarie, persone interessanti, buoni parlatori, geniali comici, intrattenitori d'effetto, ma il dopo?
Quanto impegno serve a tenere in piedi un rapporto, quanta strada da percorrere insieme, quante occasioni di festa e auguri?
Ma è amicizia se a tenere acceso il fuoco si ingegna solo una parte, se chi cerca non trova che raramente, se i no prevaricano i sì?
Devo riflettere, ho bisogno di sistematizzare.