domenica 31 ottobre 2021

INIZIATIVE DI UN CERTO COLORE, DEL DESIDERIO

  Sono appena tornata e mi sento bene, soddisfatta di aver partecipato ad una piccola iniziativa del Paesello mio, di domenica mattina. O meglio, appuntamento organizzato da un'Associazione per una nobile causa quale la raccolta fondi a favore di donne operate al seno, sofferenti, in risalita.

 Ci si incontra sulla piazza centrale, partenza con il nastro rosa per richiamare i partecipanti, donne per la maggior parte, e si effettua il giro del Sor Pasquale, quello panoramico, quello vestito dei colori autunnali più sorprendenti e caldi, foto.

 Ci sono tante donne amiche, siamo sempre le solite e adorabili ficcanaso: un saluto, due chiacchiere, un aggiornamento di iniziative, qualche idea che spunta, un rammarico e date che vengono snocciolate come progetti da qui a Natale, non si scherza.

 Volontariato, Amicizia, Affetto, Lacrima: quando alla fine della passeggiata il silenzio scende ad ascoltare le iniziative e le parole commosse del marito di Irene per i desideri realizzati e da realizzare, nel nostro territorio e in provincia.

 Commozione sì, per chi soffre e lotta e per chi si prende cura e assiste.

 Grazie a tutti, soprattutto a Michael Del Moro, il nostro concittadino Presidente e promotore.

 Unico neo, una macchia direi evidente, l'assenza di una parte politica del Paesello mio, a un mese scarso dalle elezioni quando invece non mancava occasione di scatti-pacche sulle spalle-frecciatine, come se questo genere di iniziative indossasse una veste, portasse una bandiera, appartenesse ad una sola sponda del fiume della cittadinanza. Certe mancanze pesano più di foto, parole, proclami, assicurazioni di presenza, lavoro e solerte ops. Come se una persona in difficoltà potesse contare solo sull'aiuto della propria metà schierata. 

 Peccato, veramente.








sabato 30 ottobre 2021

CARI ESTINTI

  Oggi pomeriggio ho approfittato dei dolci raggi solari che conciliano sempre una passeggiata e mi sono avviata a piedi al cimitero; siamo vicini alla festività che ricorda i cari defunti, seguo la tradizione di una visita ai miei cari.

 Sempre il solito giro, dal cancello principale, quello storico, a destra per cominciare dai nonni materni, ma si passa davanti alla famiglia di Andrea, giovane e bello, una preghiera alla sua tragica scelta.

 Quando ero piccola credevo che fosse normale e per tutti così avere i nonni dai nomi uguali, perché io avevo Peppa e Peppe, Angelo e Angela; mia nonna all'anagrafe era Trieste nata nel 1915, Grande Guerra e padre soldato in quella città di frontiera.

 Poi passando lungo un vicolo si arriva alla sorella più grande di mia madre, zia Pasquetta, ufficialmente Angela in Menicacci, detto Fabio de Mindurzella al Paesello mio.

 Da lì i nonni paterni, in alto, quelli della campagna aperta e accogliente, i Corsi di Canepina trasportati al Paesello e accasati tutti i figli qui, famiglia numerosa e prolifica. Mia madre giovane donzella era un'apprendista sarta a casa dell'Annetta, zia Corsi, dove scoccò la freccia Cupido.

E poi verso mio padre, lato nuovo del Camposanto; a destra si intravede il riposo della giovane e bella Daniela, ho pensato di avvicinarmi ai palloncini colorati che decorano sempre le sue foto, ma ho scorto la madre raccolta in preghiera solitaria e allora non mi sono neanche avvicinata.

 Babbo Antonio mi ha guardata negli occhi oggi, ho parlato con il suo cenere muto, come fa mia madre che gli raccomanda sempre di proteggerci, anche quella che sta lontano, sempre in giro. Ancora non mi rassegno, ma la vita questo ci ha riservato, solo fiori per le grandi occasioni.

 Al ritorno le bimbe di Rosangela e Marco, stelline innocenti che ti guardano dalle loro foto incorniciate da pupazzetti e fiori oggi un dio non ho, sono un uomo anch'io, ci sarà sicuramente un disegno divino, una spiegazione a noi uomini oscura, ma certo il desiderio di capirlo è tanto.

 Verso il riposo di zia Lina, un'altra delle Piciucchinne di mia madre, ho trovato Federica classe '72 che ha lasciato due figlie quasi cinque anni fa, oggi splendide ragazze, continuano i miei cattivi pensieri.

 E poi la zia Maria e lo zio Silvano, la sorella di mio padre la più grande e la miglior cuoca che si possa chiedere, non ho più mangiato altre sutrine buone e saporite - nel senso sorianese del termine - come le sue. Sono morti giovani entrambi, giovani genitori, giovani nonni.

Ho compiuto il mio dovere, una visita e qualche preghiera, tanto ci pensa mia madre, una pia donna lei, che tutte le mattine procede con le lodi e ci affida al Signore. La mia fede ogni tanto vacilla.

giovedì 28 ottobre 2021

E POI IL COLLEGIO

  Già, il collegio. Centoventuno partecipanti diceva il contapersone, perché sono riuniti i tre ordini di Istituto, dall'infanzia in su.

 La Dirigente in ritardo non colpevole perché la rete non risponde: abbiamo tutti un codice di accesso ma non ci è permesso partecipare.  Mi prende l'ansia, comincio a sudare a freddo quando ne arriva uno nuovo, dal portatile non riesco ad entrare. Poi si comincia, sto con il cellulare e le cuffie adolescenziali, mi sembro un alieno. 

Tanti i punti all'ordine del giorno, tutti importanti: prove, progetti, uscite, formazione, curricolo, ptof e altre mosse sulla scacchiera del RAV.

 Ci si mette in discussione anche con una "votazione" per esprimere preferenze e campi d'azione sulla formazione interna/esterna/curricolare/extra/esperta.

 Siamo una squadra fortissimi: si cerca l'estremo referente, l'idea per ricorrenze, associazioni e scadenze prossime venture.

 E così trascorrono due ore e trenta di discorso a più voci, di linee guida e atto di indirizzo, sito scolastico e rinnovamento: la scuola del 2021 in proiezione 2025, il triennio a venire.

 E ci salutiamo svelti svelti, basta pigiare sulla cornetta e il mondo torna casalingo.

Anzi no, c'è tempo per qualche altro messaggio casomai avessimo bisogno di un contest...

mercoledì 27 ottobre 2021

OGGI, COME GLADIATORI


 Capita, a volte capita che tutti i tuoi buoni propositi, le idee geniali e le intuizioni magnetiche che ti sei costruita prima di cercare la sacra soglia del cancello scolastico decadino miseramente.

 E per quale recondito motivo?

 Ti sei preparata la solita sporta di libri, hai incasellato soggetto verbo e completamento, hai snocciolato tutto il rosario delle famiglie regnanti europee eppure niente.

 I tuoi alunni non ne vogliono sapere: chiacchierano, spettegolano, ridono, si distraggono, si insultano, si schermiscono... E tu respiri profondo, raccogli la calma cosmica tutta intera, come non ti capita in nessun altro posto o momento della giornata se non lì tra l'aula a sinistra e quella in alto a destra, tra le 8 e le 14.

 Puoi minacciarli, puoi punirli, puoi lanciare occhiatacce che metterebbero paura a Lucifero; oppure puoi tacere e guardarli negli occhi.  E allora si calmano, si girano a guardarti e si ricompongono.

 Ma perché tu sei la perfida, la cattiva  la malefica che li farà sudare su una verifica scritta, temuta e odiata.

 Oppure devi seguire il suggerimento di chi ti esorta a tirare fuori il meglio, a trovare in ognuno il lato positivo, ad esaltare le peculiarità artistico-foto-sintetico-storico-linguistiche?

 Non ho la soluzione, non ho la giusta risposta o la visuale diretta. A giorni alterni, li "odio" o li "adoro ", li reggo o non li reggo.

Poi nel pomeriggio si scambiano messaggi, considerazioni, consigli e complotti con i colleghi, perché un modo per sopravvivere dovremmo pur trovarlo?

martedì 26 ottobre 2021

E ULTIMO VENNE IL GLO

  G L O sta per Gruppo Lavoro Operativo per l'inclusione degli alunni disabili, in pratica viene indetta una riunione con tutti i docenti della classe, il dottore che segue il ragazzo, la funzione strumentale della scuola in cui studia, eventualmente i servizi sociali del Comune e altre figure che ruotano intorno alla vita quotidiana.

 Ore 16:00 oggi pomeriggio, ci ritroviamo tutti nel quadrato di uno schermo a raccontare la nostra vita in classe, durante le lezioni, le difficoltà e i miglioramenti, le possibili soluzioni. Le diverse strategie funzionali di solito sono suggerite dalla figura medica: autonomia, autostima, lavorare sul miglioramento del rapporto con i compagni, lo svolgimento dei compiti pomeridiani tutto bisogna organizzare, prevedere se possibile.

 E poi si ragiona di argomenti, di obiettivi, di prove a breve e lungo raggio: i casi che si incontrano entrando in un'aula scolastica sono infiniti, dietro ai ragazzi le loro famiglie, magari un genitore singolo e non ferrato con i dispositivi elettronici o straniero. Si lavora con il bambino, ma la disabilità comprende poi tutta la realtà socio-familiare che non è mai come appare ad una prima impressione, ad una prima analisi.

 Spesso i miglioramenti non si palesano, qualche volta il rapporto scuola-famiglia non fila proprio liscio, anche se tutti marciamo nella stessa direzione.

 Quando invece la famiglia ringrazia in modo sincero e commosso per il lavoro portato avanti, i rapporti di collaborazione stretti, la disponibilità di tutti ad ascoltare e risolvere, beh la video-conferenza si chiude in un clima disteso, con il sorriso sulle labbra e il mondo appare un luogo migliore, veramente.

 Poi mandi un messaggio vocale sul gruppo per ringraziare i colleghi del lavoro che ogni giorno svolgono, per aver creato un gruppo di lavoro dal niente, per aver costruito un'atmosfera di tranquillità nonostante la normalità sia un concetto estraneo e difficile da catalogare.

lunedì 25 ottobre 2021

QUEI POMERIGGI BRUTTIMABUONI

  Lunedì dell'ultima settimana di ottobre, si comincia bene, con le elezioni dei rappresentanti della categoria genitori.

 In tempo di virus il lavoro va spalmato su più fronti e su più prove: a scuola qualche giorno prima si distribuiscono le schede elettorali ai pargoli da recapitare a casa, venerdì pomeriggio in modalità remota riunione con i genitori, ogni coordinatore con la propria classe ed eventuale supplemento/capatina in altri gruppi (io sono capitata in seconda, sono nuova lì e avevo il desiderio di farmi conoscere); lunedì mattina si raccolgono i voti espressi, chiusi in una busta e si tengono a caldo per il pomeriggio appunto per spoglio delle schede con i nomi degli eletti.

 Si insedia la commissione, formata da coordinatori e genitori, si contano i voti, si redige il verbale, si proclamano i vincitori, si firma il tutto, fine.

 E allora siamo rimasti a pranzo in un bar del centro, caffè compreso che aiuta e solleva; ci siamo ritrovati in istituto con chi aveva lavorato per l'ultima ora: piccole novità, confronti su inclusione - dispensativo - compensativo - assenze, compiti verifiche e idee geniali di civica materia, uscite concordate - pensate - sperate e molto altro; tutto in mezz'ora scarsa nell'attesa dei genitori scrutatori.

 E come affrontare tutto questo? Per fortuna Rosa, la professoressa Bomarsi, nella pausa in cui ha approfittato per scoprire Calcata ha pensato bene di passare anche in forno, dolce pensiero.

 E niente la dieta si rimanda a data da destinarsi, i dolcetti erano squisiti, qualcuno ha effettuato anche il secondo giro e, per fortuna, sono rimasti alcuni esemplari anche per domani mattina, nel grigio della sala professori, ad attenderci per allietare anche un qualsiasi martedì di fine ottobre autunnale.

 Certi sacrifici si affrontano insieme, altrimenti che corpo docente saremmo?

domenica 24 ottobre 2021

QUELLI CHE NON LAVORANO, O LAVORANO POCO

  Effettivamente ciò che si percepisce dal di fuori sembra un contratto conveniente, poco invadente o invasivo e ben remunerato, alla fine negli anni impari a immagazzinare esperienza, puoi riciclare documenti, verifiche, temi o altre prove.

 Invece, non è proprio così, no.

 È domenica pomeriggio, sono al mio portatile a scrivere il progetto di Ed. Civica che ho in mente e che ho concordato con colleghi e alunni; questa mattina la professoressa Treglia ha condiviso l'ultimo nato in casa "documenti imprescindibili/programmazione" per le materie letterarie per le tre classi - e credo che lo stesso sia avvenuto per tutto il globo dei dipartimenti.

 Le colleghe di sostegno hanno studiato per redigere i documenti personali degli alunni e li hanno condivisi sabato, per poi organizzare appunti/schemi/mappe concettuali delle varie discipline per aggiornare classroom.

 Quando c'è chi presenta libri, scrive libri, partecipa ai concorsi letterari o dalle declamazioni poetiche in qualità di giudice.

 Dal momento che qualcuno ancora pensa che sia un lavoro stagnante, faccio presente che la formazione è continua e fondamentale: dislessia, inclusione, ed. civica, registro elettronico...perché ogni anno cambiano le classi, cambiano i ragazzi, cambiano le famiglie, si aggiungono nuovi obiettivi, per non parlare della didattica a distanza che ha annullato tempi e spazi privati.

 E in estate? Ho studiato  sempre, da quando ho intrapreso questo percorso, ho letto, ho ascoltato, ho programmato, non perché sia brava, ma proprio all'opposto, per il fatto che non mi sento mai sicura di quanto so e di come possa trasmettere le mie conoscenze, abbastanza in gamba per la Generazione Z e le famiglie, per non apparire dissociata dalla realtà che mi ha accolto.

 E poi tanto altro ancora, ma di questo vi parlerò quando avrò certezze, nomi e date.

mercoledì 20 ottobre 2021

LA NOSTRA SECONDA VITA

  Sesta ora, si esce alle 14:00 da scuola non proprio fresche, con una mano al cellulare per rispondere ai messaggi familiari di pranzi, fuochi e forni e una mano nella borsa alla ricerca del mazzo di chiavi per aprire la macchina.

 Ci si aggiorna strada facendo su verifiche, andamento generale delle classi, nuovi incarichi: e sì perché arrivano ancora mail con convocazioni più o meno lunghe su materia e sostegno da graduatorie ballerine e sospette, meglio chiamare in segreteria e chiedere conferme.

 Ci sono ancora nella nostra provincia buone occasioni di afferrare un impegno lavorativo maggiorato, completare l'orario e magari una sede vicino a casa, meno difficile da raggiungere.

 E allora ci guardiamo: non più ragazzette, famiglia a carico, come secondo lavoro pomeridiano il servizio taxi per i nostri giovanissimi ed esigenti co-inquilini, siamo comunque approdate alla sede distaccata, ci troviamo bene, il sole ci scalda il viso.

 La mia riflessione arriva come una mannaia: sono grande, non vorrei utilizzare l'aggettivo vecchia, ma certo non sono una neolaureata ai primi passi. Eh no! Non bisogna considerare la realtà da quel punto di vista, proprio no.

 Siamo alla seconda possibilità, alla seconda parte della nostra vita lavorativa, certamente un arricchimento personale - culturale - esistenziale, perché nel nostro corpo docente di questo anno scolastico si nascondono restauratrici, nutrizioniste e blogger/influencer, abbiate fiducia.

 Sono un'intellettuale, dunque insegno. Più o meno bene, spero.

lunedì 18 ottobre 2021

DI EDUCAZIONE CIVICA NON CE N'È MAI ABBASTANZA

  Non bastano i documenti di inizio anno, quelli di classe e quelli individuali, riunioni per cominciare i lavori in sintonia, per le direttive della dirigenza, per i corsi caldamente consigliati, per il curricolo imprescindibile.

 Stiamo procedendo anche con le prove di ingrasso, compiti vari per testare i ragazzi che non conosciamo, conosciamo da poco o sono vecchie glorie ma cresciuti e da motivare, parecchio.

 All'ultima riunione dei dipartimenti, cioè seduta plenaria dei docenti divisi per discipline - a cui però abbiamo lavorato comunque tutti insieme - la nostra coordinatrice professoressa Chilini ha illustrato il progetto di Educazione Civica, verticale ambizioso e interessante: i bambini, gli adolescenti e i loro diritti, su base normativa naturalmente, nazionale e internazionale per un totale annuo di ore prestabilito.

 Bisogna organizzarsi per la Giornata del 20 novembre, che si estende per un'intera settimana, poi per gennaio con le iscrizioni, i collegamenti, il bilancio...

 Sono fioccate le idee, i punti di vista, le intuizioni geniali, per discipline, di plesso, per classi parallele.

 E poi ci siamo confrontati noi della sede distaccata, quel di Faleria, ogni collega con la propria visione, ogni passione con un proprio campo di interesse: dai principi fondamentali della Costituzione che riguardano l'uguaglianza, alle lingue straniere e la nazionalità, il cibo e la corretta nutrizione, le barriere che siano architettoniche, tecnologiche, culturali o sociali.

 Ci siamo, il terreno è fertile, i colleghi pervasi dal sacro fuoco delle idee legate alla materia curricolare, con un pizzico di propensione individuale che sia storica, ginnica, domotica, dalla Gallia o dall'Anglia, per il benessere fisico e psichico.

 Dei nostri ragazzi.

 E un poco anche dei loro docenti.

venerdì 15 ottobre 2021

I DIPARTIMENTI, QUELLI SERI

  Tanto per essere chiari, il tempo a nostra disposizione per discutere due punti all'ordine del giorno, solo due punti, era di due ore complessive, in due parti: una comune a tutto il corpo docente e una no.

 Ho chiuso la video chiamata dopo tre ore e mezzo.

 La fiduciaria professoressa Chillini ci guida "alla scoperta" dell'educazione civica: curricolo verticale - progetto verticale incentrato sul bambino e la legislazione nazionale, internazionale, Agenda 2030. Si discute di diritti, di principi fondamentali quali la nutrizione, la salute, l'istruzione naturalmente e molto molto altro. 

 Le idee sono molteplici, perché ogni docente di ogni materia ha una propria visione del dialogo, del gruppo, della progettazione. Io ad esempio sono rimasta molto colpita dalla realtà delle spose bambine e delle mutilazioni, fatti e situazioni non tanto lontane dalla nostra quotidianità come si potrebbe pensare.

 Poi cominciano a fiorire idee, proposte, progetti, uscite sul territorio da più parti, tanto che il secondo tema si affronta in ritardo, ma non con meno foga. Altri spunti per una didattica inclusiva, parallela, coinvolgente, efficace e mirata, costruita, internazionale, condivisa...

 Per chiudere il pomeriggio, quando ormai è buio ci confrontiamo su libri di testo, esercizi, gruppo classe, lezione frontale tradizionale tecnologica diretta.

Il futuro scalpita, sono da organizzare accoglienza, classi in continuità, idee geniali per dimostrare quanto sia valida la nostra sede storica.

E che il Santo ci aiuti, dicevamo, noi Creature alle prese con sora morte,  secunda, frate sole sulla via Amerina. Senza pioggia però.



giovedì 14 ottobre 2021

SEI CHIARA COME L'ALBA

 Ci sono giorni in cui esci da scuola con il sorriso soddisfatto di chi ha compiuto bene il proprio lavoro.

 Ci sono giorni in cui sei soddisfatto di quanto hai arato, seminato, piantato, raccolto, ammassato.

 Ci sono giorni in cui torni a casa e scrivi sul RE la porzione di argomenti svolti, spiegati, curati, capiti, organizzati con estrema meticolosità. 

 Ci sono giorni in cui sei pienamente convinto delle scelte effettuate, del bivio imboccato, del traguardo intravisto.

 Ci sono giorni in cui sei completamente padrone della situazione, esperto, preparato, collaudato, affidabile e tosto.

 Ci sono giorni che entri in classe e ti senti accolto, amato, ricambiato del tuo affetto. 

 Ecco, oggi non è stato un giorno di quelli.

Oggi in 3 mi hanno ricordato con il loro modo amichevole e diretto che preferiscono le insegnanti giovani, carine, preparate e che li comprendono. Soprattutto, amano le professoresse che si vestono in un certo modo...come la professoressa di matematica dello scorso anno.

 Fine della breve storia triste.

Ciao Marta, leggi come mi diverto!

mercoledì 13 ottobre 2021

PIÙ IN ALTO, ANCOR DI PIÙ

 Se c'è un appuntamento che non dovete mancare quando vi sentite giù,  soli, abbandonati, malinconici e spersi, beh quell'appartamento è uno degli eventi delle FATINE.

 A vostra scelta sia chiaro, se vi sentite artigiani in erba, cultori dell'assemblamento di vari materiali, spiritosi animatori per feste di bimbi, cantanti, attori, istrioni, giocolieri...

 Se vi sentite invece felici, gioiosi e una buona compagnia allora dovete per forza partecipare ad uno degli eventi delle FATINE, così non farete che aumentare l'irradiazione di sorrisi e grande affetto.

 Noi questa sera siamo andati alla Taverna della Rocca, eravamo in tanti, suddivisi in piccole isole, un'unica grande famiglia di beneficenza, dall'antipasto all'estrazione della lotteria.

 Alla prossima magica esperienza, sempre con il sorriso sulle labbra.




SOS, OVVERO...

  In classe abbiamo a disposizione un registro di classe cartaceo, per ogni evenienza; dal momento che la linea internet non naviga libera, alcuni docenti utilizzano propri dispositivi, altri prendono appunti su agende classiche o altri arrangiamenti casalinghi, per poi riportare il tutto sul RE nel pomeriggio. Così faccio io, per esempio.

 Insomma, si firma giornalmente nello spazio apposito, con accanto materia, assenze e giustificazioni e argomenti svolti a lezione. Ora capita che ci sia compresenza con le colleghe di sostegno, quindi necessità vuole che accanto a geografia/storia...ci sia apposta anche la dicitura SOS, abbreviazione.

 Oggi in terza ho firmato e mi sono rivolta ai ragazzi indicando proprio la casualità dell'S O S, il chiedere aiuto, soccorso, in codice Morse. "Che pensate, eh? Qui si firma un S O S..."

 Quelli di terza, si sa, sono spiritosi, grandi, siamo in confidenza da un po' ormai e allora Manuel, caruccio lui "S O S, Salvaci oh Signore, professore'!".

 Bene, ma non benissimo. Chissà poi chi debba essere salvato.

TRECCANI dice:

S.O.S. ‹èsse-ó-èsse› sigla scelta per la facile ricevibilità della sua codifica nell'alfabeto Morse (... - - - ... tre punti, tre linee, tre punti), poi reinterpretata come sigla della locuz. ingl. Save Our Souls «salvate le nostre anime.

martedì 12 ottobre 2021

AVANTI TUTTA!

  Eccoci, settimana cruciale, si dice.

 Riunioni pomeridiane con esperti, Consigli di classe, Dipartimenti per decidere di attività civica e altro, iscrizione a corsi di formazione... Non ci facciamo mancare nulla, anche se effettivamente un calendario per le ore di formazione ci starebbe bene.

 Stiamo in sede distaccata noi, ormai lo sapete, ne scrivo spesso: siamo ai confini provinciali, su tre classi e stiamo bene. Dalle parti mie quando sentono il nome Faleria sgranano gli occhi per la lontananza, ma io rassicuro tutti: ho scelto di lavorare lì e non me ne pento, sono al terzo anno di pendolarità. Certo mi manca la mia collegamatematica.

 Siamo completi, finalmente: le materie con i professori curricolari, abbiamo accolto nuove leve, qualcuno è cambiato in questo primo mese di lezioni, ma tutto è bilanciato, ci pensa il professor Santori, il nostro fiduciario, a cui rivolgiamo ogni tipo di domanda/richiesta/dubbio/perplessità...ansia ne abbiamo?

 I progetti sono in fase di maturazione, le idee lampeggiano e il gruppo docenti comincia a conoscersi: si discute dei vari casi, ci si confronta, si porta la propria esperienza diretta o indiretta, di altri colleghi o in famiglia o di qualche Santo. La sala professori accoglie scambi e documenti, c'è anche il distributore di bevande per scaldare l'atmosfera grigia.

 Livelli di partenza, registri, relazioni, PDP, PEI, prove di ingresso: stiamo lavorando ad ogni documento, il RE pure lo abbiamo domato; il lavoro delle sei ore mattutine è solo la punta, perché poi di pomeriggio tra messaggi vocali o scritti, mail e connessioni si procede a gonfie vele nel tessere le relazioni socio-psico-mutuo-aiuto.

Sapevatelo.

giovedì 7 ottobre 2021

SE ALZANO LA MANO

  ...Tutto il braccio, oserei dire.

 Sei in classe e ti agiti: moduli la voce, svolazzi la mano, afferri il gesso e ti avvicini alla lavagna. Segni, rimandi, frecce, anche colori diversi.

 Scrittura in stampato grande, piccolo, corsivo; le spunte o gli occhielli.

 Ti giri e li guardi negli occhi, uno ad uno e chiedi fiera: Avete capito?

 Cammini tra i banchi, a passo felpato, sbirci i quadernoni: i loro appunti sono un mistero geroglifico, ma tant'è devi appoggiare l'estro, il colore degli evidenziatori, le penne cromate. Cadono temperini, fogli volanti, matite spezzate, ma non fa nulla tu sei fiduciosa.

 E loro? Battono dapprima le palpebre, due volte e ti guardano muti, forse alzano e abbassano il mento, provano a mimare un sì, poco convinto. Qualcuno si agita e perde l'equilibrio del braccio che sorregge la guancia.

 Siete sicuri di aver afferrato tutto il discorso?

 Certamente.

 E i colleghi: borse di stoffa ricche di libri, attrezzi diabolici che riproducono melodie, microfoni, cartoncini di varie forme e colori, portatili, lettori, saponetta per internet, giornali, ritagli, modellini di corpo umano, apparati, pennelli e pennarelli, riciclo creativo, cuffie...

 Chiede ogni docente animato di spiritosantoscolastico e buoni propositi: avete qualcosa da rivedere? E la vedi, la mano che si alza, l'indice sinistro sorretto al polso dalla mano destra, la vedi e speri in una domanda compiuta, che ti metta in difficoltà per quanto risulta elaborata.

Posso andare in bagno?

martedì 5 ottobre 2021

INSEGNANTI: GIORNATA MONDIALE A CHI?

  Come se se ne sentisse la mancanza, un'altra giornata social dedicata a qualcosa, di mondiale poi.

 Eppure di questa avverto proprio l'esigenza di scrivere qualcosa, di semplice, senza proclami.

 Non sono un'insegnate pura, non ancora. Da piccola sognavo di diventare giornalista, poi al Liceo ho cullato il desiderio di insegnare latino e italiano, ma i miei genitori non mi hanno appoggiata. Ho declinato su altro, poi però la vita ci ha messo lo zampino, il Destino avverso ha scombussolato la mia esistenza e, per fortuna, ho anche incontrato una persona speciale che mi ha imposto, sì proprio imposto di sterzare, di cambiare e presentare in segreteria la giusta domanda - dopo aver sostenuto tanti esami di compensazione, naturalmente.

 Mi sento ancora una usurpatrice, non crediate: non sono entrata nell'ordine di idee che ho un ruolo, un'occupazione a cui non credevo sarei mai riuscita ad arrivare, intanto perché insegnare a casa mia è sempre stato inteso come un livello sociale alto, non adatto a noi.

 Le mie insegnanti meravigliose, nel tempo: la maestra Maria Teresa Napoli insostituibile, la professoressa di lettere alle medie Loredana Corsi e la docente di italiano liceale Bianca Maria Sarlo, hanno creduto fino in fondo in me e nelle mie capacità, più di quanto riconoscessi io stessa, oltre le mie origini, nonostante la mia estrazione, realtà a cui invece molti si sono fermati, peggio per loro.

 Un'insegnante è per la vita: ti forma, ti plasma, ti esalta; ti mortifica, ti annulla, ti abbatte.

 Ho una considerazione troppo alta della scuola, afferma mio marito: molti la denigrano, alcuni non compiono il proprio lavoro con onestà, qualcuno la considera un parcheggio per i pargoli, qualche altro la stima un ripiego per non aver trovato di meglio da fare.

 Il nostro futuro siede sui banchi, le regole si rispettano dal momento in cui varchi la soglia, vivi in gruppo, ragioni in gruppo, vuoi far parte del gruppo.

 Impari, ragioni, ti confronti, parli, discuti: davanti ti scorre la vita. In presenza, da remoto, con o senza LIM, registro cartaceo, nuovo sistema, griglie e formazione. Ho scoperto un mondo, faccio parte di un mondo che mi piace, parecchio. Cerco di esserne all'altezza ogni giorno, non che ci riesca forse nel migliore dei modi. Ce la sto mettendo tutta, senza aiutini esterni.

domenica 3 ottobre 2021

E IL TUTOR? CE L'HO. SANTO.

  Venerdì pomeriggio collegio docenti in collegamento da remoto con un punto all'ordine del giorno più interessante degli altri, per me.

 Mi sono prese le paturnie già nelle ore precedenti, battito cardiaco veloce per l'emozione; per qualcuno sarà pure esagerato, ma aspettare una sentenza a proprio carico risulta sempre difficile.

 E così la vicaria ha cominciato a snocciolare i nomi degli interessati ai diversi ordini di scuola, partendo dall'infanzia: docente e tutor abbinato, stillicidio lento attesa percepita infinita.

 Poi il mio, rullo di tamburi e...

 La scelta spettava unicamente alla Dirigente: ha valutato impegni e combinazioni di tutti gli insegnanti esperti di lettere, che ricoprono varie cariche e sono dislocati su più fronti; ha poi pensato che non mi servisse semplicemente una Gioia, ma qualche Santo in paradiso per accompagnarmi in questo anno arduo e fondamentale.

 E allora Francesco sia.

 Francesco Erre mi ha subito inviato un messaggio di saluto e incoraggiamento per lavorare insieme con serenità al meglio delle nostre possibilità, neofita lui come tutor, spaventata io di non essere abbastanza in gamba da superare i vari livelli.