domenica 29 giugno 2014

LA MIA ANIMA SI ESPANDE

Il titolo di questo pezzo ha diverse ragioni di esistere; intanto è il titolo che Stefano Cianti ha dato al suo quadro alla fine della performance che lo ha visto protagonista, poi è la sensazione che ho provato, il brivido che ho sentito quando Paolo Berti ha spiegato le finalità del suo progetto, le idee che intende realizzare.
E' intervenuto anche il Sindaco, che ha pronunciato sentite parole di stima per questo nobile intento. Spero proprio che il paesino collinare sappia usufruire di tale spazio espositivo, che le menti dei privati e l'abilità degli amministratori si focalizzino verso la cultura del fare, del creare e del conservare.
Chi ama l'arte, chi vuole valorizzare i nostri Beni Culturali deve lavorare all'unisono, entrare in sinergia per moltiplicare le forze e non disperderle in mille inutili rivoli, che certo non portano nulla di buono né alla comunità né all'Arte. Invito tutti a recarsi quanto prima presso questa galleria per ammirare opere d'arte contemporanea, per portare nuove idee, per respirare cultura.
Sono intervenute numerose persone, tante dai centri limitrofi, tutte accomunate da curiosità, spirito battagliero di valorizzazione dell'umana creatività, nessuna disposta ad arrendersi alla minacciosa crisi dei nostri tempi.
Ho avuto anche il piacere di discutere di lavoro, impegni e progetti futuri con "amici" provenienti da Ronciglione, sono certa che ne nascerà qualcosa di buono.

Prosit!









ARTISTI ALL'ASTA

Sabato piano piano se ne va, cantava Baglioni qualche anno fa, un buon sabato, di quelli che spendi bene nel piccolo paese natio alla scoperta di persone che amano l'arte e la cultura in ogni loro forma figurativa.
L'appuntamento è alle 17, ma quando arriviamo c'è un gran fermento di preparazione, di lavori ancora in corso che non mi piace. Comunque l'attesa penso valga la candela, quando ci si muove per un evento così importante. Si inizia con saluti e ringraziamenti e si prosegue con una passeggiata guidata per il parco organizzata dell'associazione. Niente di imperdibile, anzi troppe chiacchiere commerciali, per spiegare il wedding picnic (predisposto sotto una pianta di olivo con materiale svedese) e la tavola da cerimonia allestita alla maniera delle tea rooms in una splendida location.
Quando torniamo al punto di partenza l'asta è cominciata, ma si capisce subito che l'andamento non è buono, ci sono poche prenotazioni, solo per i nomi "classici", tutto il resto tace.
Premio alla carriera a due grandi artisti, uomini che non hanno mai smesso di produrre, lavorare, allestire e scrivere prima di tutto per loro stessi e per la loro curiosità.
Tito Amodei e Valentino D'Arcangeli sono due esempi per tutti noi di costanza, tenacia, forza e amore per il proprio lavoro, cui hanno dedicato anni e forze con dedizione costante. Come un passaggio di testimone è presente anche il maestro Ioppolo, che ha ritirato il premio lo scorso anno, troppo schivo però per affrontare lo sguardo pubblico.
Intanto l'asta continua, con il sottofondo dei saluti del Sindaco, rimproveri vari e divertenti minacce se non si riesce a vendere tutto. Il ricavato andrà devoluto in beneficenza per un'associazione di medici italiani che opera nel Sud America, quindi non è lecito fare brutte figure.
Infine si gusta, si mangia e si beve, ottima chiusura.
Ripeto, il pomeriggio è trascorso piacevolmente, ma avrei preferito più attenzione agli artisti, magari con una tavola rotonda di discussone o solo con la lettura dei nomi dei partecipanti accompagnata da note biografiche.
Chiusa anche questa seconda edizione del premio, spero che nel paesino di montagna si lavori sempre più intensamente per divulgare sapere e conoscenza, per valorizzare i giovani artisti e incoraggiarli nelle loro scelte. Ho ammirato ottimi lavori, mentre alcuni non li ho capiti, mi auguro che ci siano altre fertili occasioni per gustare in modo appropriato tale prodotto nostrano.



giovedì 26 giugno 2014

VOCAZIONE ITALIANA

Ultimo mercoledì di giugno, udienza papale in Piazza S. Pietro, giornata uggiosa, cielo che promette pioggia, ma è un attesa  piacevole. Il primo caldo estivo è smorzato da un venticello appropriato ad affrontare l'attesa del Pontefice che ha accolto i malati nella sala Nervi, per l'incertezza meteorologica. Gruppo parrocchiale nutrito e colorato: magliette arancioni indossate dai bambini, cappellino giallo per gli adulti, siamo al limite della piazza
Quattro maxischermi ci rimandano le immagini di papa Francesco che benedice e saluta, poi parte una musica trionfale di banda e poco dopo, lontano, lo vediamo: è in piedi sulla sua papa-mobile, che inizia a zigzagare tra le transenne della piazza, uno sventolio continuo di bandierine e fazzoletti.
In poco tempo ci è vicino, si ferma a poca distanza da noi, perché gli affidano un bambino e un mazzo di fiori avvolti con carta rosso fuoco: prende il piccolo, lo bacia e la guardia del corpo lo restituisce all'adulto che glielo aveva affidato. Ci passa davanti sorridente, ci benedice, ci commuoviamo, c'è chi ha scattato tante foto e chi è riuscito a filmare, siamo tutti soddisfatti. La pioggia è a intermittenza, ci spostiamo sotto il colonnato, per ripararci, sgranocchiare e cercare un punto di ristoro.
I grandi secchi dell'immondizia sono la base di appoggio delle cassette dei venditori ambulanti abusivi: ci avviciniamo per esaminare immagini "sacre", calamite e quant'altro è in bella vista. Mi informo sul costo di un rosario con i grani rossi, chiuso in una scatoletta trasparente con l'immagine di Papa Francesco sul coperchio. Il prezzo mi piace e decido di comprarlo, pagando con una banconota; il venditore estrae dalle tasche un rotolo di banconote e pochi spiccioli, si innervosisce e mi tira i miei soldi, imprecando e affermando che non ha il resto e che non è la Banca d'Italia! Ci rimango male, ma me ne devo andare. La mia amica gentilmente,  quando le racconto il fatto, si offre di pagare per me, ci mettiamo in fila e assistiamo ad un'altra scenata: questa volta il venditore si infuria con un turista che gli contesta il prezzo dello stesso rosario, venduto a metà prezzo da altri. Spiegazione del "commerciante": il suo è made in Italy e c'è scritto, l'altro è cinese! Certe situazioni lui le conosce bene, fa quel lavoro dal 1978...
Nel pomeriggio ci spostiamo al Colosseo, meraviglioso. Stabiliamo di effettuare il periplo del monumento per impressionare i bambini, molti non l'hanno mai visto. Foto ricordo di gruppo per soli 10 euro ai nostri figli si sono aggiunti un centurione, un Cesare, una Poppea e un console, romani DOC stando ai loro commenti. Sciolto il gruppo, i nostri antichi romani staccano, il turno è finito, sono stanchi, è tutto il giorno che lavorano...





sabato 21 giugno 2014

Rimettersi in gioco

La vita non è per niente facile, come canta Ligabue.
Per questa sera ha avuto tre diversi inviti, tutti interessanti, meravigliosamente unici nel loro genere e ho scelto la famiglia, come sempre. C'è chi mi bastona per questo, c'è chi mi elogia e chi è indifferente, naturalmente. Il lavoro è indispensabile, lo sappiamo tutti, ma i bambini non capiscono il bisogno materiale dei soldi, vogliono solo averti accanto, constatare che li guardi e approvi il loro fare. Se poi si tratta della prova finale, ancora più accanimento nelle loro considerazioni e nenie.
Nella vita quante occasioni capitano? Quante opportunità ricorrono?
Impossibile quantificare, certo. L'unica considerazione giusta è ammetter che non si ha il dono dell'ubiquità né della preveggenza. Sono fermamente sicura che mi si presenteranno altre opportunità per farmi conoscere e far valere le mie conoscenze, questa però intanto è andata.
Sicuro è che niente ti può ripagare come quello sguardo tenero e pieno d'amore.


domenica 15 giugno 2014

SENZA INCROCIAZIONI, S. Martino al Cimino

Pomeriggio tedioso, nubifragio sull'intera provincia, nebbia, raffiche di vento e freddo, sembra novembre, invece siamo a metà giugno. Pazienza, contro il meteo si può poco o nulla.
Noi invece non abbiamo assaporato la noia, dal momento che siamo stati invitati ad un evento di beneficenza presso la Casa di S. Martino della Juppiter, il cui programma prevedeva uno spettacolo teatrale, animazione organizzata per i più piccoli e cena a buffet. Meraviglioso modo di affrontare il temporale.
Lo spettacolo è iniziato con un certo ritardo per dar modo ai ritardatari fermati dalla pioggia di arrivare e prendere posto nella grande sala adibita a palcoscenico, che per quinte aveva tre pannelli neri, che fungevano da entrata e uscita.
Due bei giovani, bravi attori, e per attrezzatura di scena solo tre grandi cubi di legno, scatole che contenevano gli oggetti di scena.
Lo spettacolo era diviso in atti, con brevi intervalli per permettere il cambio scena o costume, veloce, spigliato, a tratti esilarante e divertente. Protagonisti due becchini, uno il figlio del capo e l'altro un coetaneo insoddisfatto collega alla perenne ricerca del meglio, in amore come nel lavoro. I due si sono scambiati continuamente battute, doppi sensi, fino all'inatteso finale. Il titolo si riferisce alla pratica di incrociare le dita, quando si è "interrogati" e non si vuol rivelare la verità.
Tanti gli applausi in conclusione, di certo meritati per uno spettacolo giovane ed essenziale nell'allestimento, ma con dialoghi serrati e forte coinvolgimento del corpo degli attori.
La cena a buffet infine è andata oltre le più rosee aspettative, abbiamo gustato di tutto, in un tripudio di sapori e colori.
Tutto il ricavato andrà a favore dell'associazione di medici Operazione Mato Grosso, che opera in Perù nella missione di Chambruco.


venerdì 13 giugno 2014

Custodi dell'arte a Viterbo

Non vorrei bacchettare sempre il mio capoluogo di provincia, ma credetemi è dura.
E' mai possibile che per visitare una mostra "altra", non convenzionale, lontana dalla nostra civiltà e dal nostro modo di intendere il mondo, ci si debba organizzare durante la settimana e non per il fine settimana, ottimo per rilassarsi e girare da turisti?
Proprio così: si organizza un'esposizione aborigena, quadri di donne completamente opposte alle occidentali, anche solo nella foggia e nell'atteggiamento, in un posto comodo, al piano terra, vicino ad un ampio parcheggio, ma aperto solo in orario di ufficio, pausa pranzo compresa. Come far capire l'importanza del movimento di visitatori alle persone?
Comunque, sfogo turistico a parte, la mostra si svolge in due sole stanze, entrata e sala conferenze del BIC Lazio: grandi quadri appesi alle pareti, scintillio di colori, forme di luci, girandole di punti cromatici. Il soggetto devo confessare che mi è rimasto sconosciuto, colpa in parte mia che non parlo inglese, in parte colpa dei pannelli esplicativi, posti simmetricamente ai lati del palco, ma troppo lontani dalle opere.
Difficile impresa leggere la spiegazione, ricordarsi il nome dell'artista e cercarla nei cartellini bianchi e piccoli ai lati delle tele e interpretare il messaggio.
Mi spiace constatare tanta fatica persa per un prodotto particolare, poco noto e di conseguenza poco amato dal pubblico, specie se esigente come quello della città di cui sopra.

lunedì 9 giugno 2014

Claudio Strinati a Viterbo

Pomeriggio intenso quello di domenica 8 giugno a Viterbo, nella calma assoluta di una città nella morsa del caldo, semi-deserta come nelle migliori occasioni estive, sono corsa anche alla presentazione del libro di Claudio Strinati, critico d'arte, uno dei migliori, nonché grande esperto di Caravaggio.
Sala conferenze della biblioteca di Viale Trento, peccato che abbia sbagliato ingresso, entrando nell'edificio accanto, del tutto simile all'altro, ma deserto e abbandonato ai piccioni. Nessuna indicazione o cartellone pubblicitario per un evento speciale.
Fortunatamente sono stata salvata da un signore, che mi ha suggerito di cambiare portone.
Sono arrivata in ritardo, ma l'incontro era appena iniziato, stava parlando il moderatore, mia vecchia conoscenza: frequentavamo insieme i corsi universitari di Storia dell'Arte Medievale e Moderna.
Quando Claudio Strinati prende la parola, adopera un linguaggio semplice, colloquiale e il suo messaggio arriva diretto a tutti i presenti, siamo in tanti, tutti attenti e interessati, si parla di mestiere, di petrodollari, di arte italiana più o meno conosciuta negli Stati Uniti. Qualcuno del pubblico interviene con una provocazione, la più comune: l'arte contemporanea non si capisce, non ha un bel soggetto, rispetto ad un Raffaello. Strinati afferma che il suo compito non è spiegare l'esperienza estetica, un'opera può piacere o no, ma non sarà certo lui a spiegarci il perché ci deve piacere o meno. Accomuna il cibo, l'arte e il sesso, perché a questi si risponde sempre con un mi piace o non mi piace, per definire l'estetica come il perfezionarsi di ciò che abbiamo visto e vissuto da bambini. Una chiacchierata tra amici, ma di alto profilo, interessante e meravigliosa, come solo le persone sagge e preparate sanno tenere. Per concludere il nostro moderatore chiede cosa manca a Viterbo, come si può migliorare la Tuscia e ridendo lo studioso risponde:
- Almeno un doppio binario che colleghi Roma a Viterbo. Perché oggi non è più tollerabile impiegare due ore e mezzo per raggiungere questa città. La stazione alle nostre spalle diventa inutile.
Come dargli torto?
Cerchiamo la connessione veloce, andiamo tutti di corsa e Viterbo è ferma al semaforo rosso del binario.



Omaggio a Jackson Pollock - Padiglione d'arte Chiarini Carletti

Quando ho letto l'articolo sul giornale sono saltata sulla sedia, letteralmente. Un istituto comprensivo che rende omaggio ad uno degli artisti più grandi e conosciuti dell'arte contemporanea con una mostra di opere realizzate dagli alunni a La Quercia è un evento da non perdere, tanto più che si annuncia anche una battuta d'asta in favore della Caritas diocesana dopo l'inaugurazione.
Ore 17:30 inizio della manifestazione, in un caldissimo pomeriggio domenicale che alla cultura fa preferire un tuffo marino.
Delusione.
Sia ben chiaro, non per gli egregi lavori dei bambini - tavole quadrate di legno marrone schizzate da tante pennellate di colore, alla maniera del grande artista, appunto, con tanto di titoli fantasiosi e simpatici. Ma di fanciullesco, di creatività, di disordine scolastico neanche l'ombra, come si suol dire, cioè i lavori sono incastonati in cornici di legno anch'esse bianche, appesi alle pareti o su pannelli al centro delle due sale in perfetto e simmetrico ordine, alla stessa altezza, tutto è lindo, pulito, asettico, troppo bianco.
Avevo pensato a un'ambientazione colorata, movimentata, con opere sparse, fotografie e riferimenti al laboratorio seguito dagli alunni, pannelli esplicativi del progetto e delle forze scese in campo. Nulla.
Allora ho fermato un bambino, che orgoglioso mostrava la sua realizzazione ai genitori e gli ho chiesto di illustrarmi la tecnica e il perché di tale risultato finale: mi ha ingarbugliato una timida spiegazione, mentre la madre mi ha informato che l'asta non si sarebbe più effettuata.
Peccato, una mostra per adulti ben informati, che ha ben poco di divulgativo per visitatori al di sotto di una certa altezza fisica.


sabato 7 giugno 2014

LEGGERE, che passione!

Primi assaggi di lettura ad alta voce, oggi presso la biblioteca comunale del piccolo paese di collina. La biblioteca è uno dei nostri fiori all'occhiello: ben allestita e fornita, spaziosa, comoda, centrale, aggiornata e molto frequentata da giovani e meno giovani.
Questa mattina ho cercato di spiegare a parole semplici ad alcuni bambini di otto anni come funziona e quanto è impegnativo prendere in prestito un libro pubblico, per poi restituirlo intatto.
Per i piccoli non è semplice disfarsi di un oggetto caro e divertente, come può essere un libro, dopo averlo tenuto in casa per qualche tempo: loro sono sempre gelosi di cose e persone con cui vengono a contatto, specie se suscitano in loro emozioni.
Il gruppo di studenti, poco numeroso ma chiassoso, mi ha seguito con attenzione, pur interrompendomi diverse volte, come solo i bambini sanno fare con manine alzate e domande sempre pronte, più o meno pertinenti.
Male comune a tanti, purtroppo, è la conoscenza praticamente completa di film e video giochi, quando si ignora invece che tutti quei film sono tratti da libri e racconti presenti in biblioteca e facilmente fruibili.
Lo scopo dell'incontro era incuriosire i piccoli per spingerli a tornare durante le vacanze estive, almeno una volta a settimana, per gli incontri di lettura tenuti da adulti volontari che prestano il proprio tempo e la propria voce.
Spero di esserci riuscita almeno in parte.





giovedì 5 giugno 2014

RIFUGIOCO, a settant'anni dal bombardamento

Che mi commuovessi, proprio non lo avevo considerato. Invece è successo.
Ascoltare le testimonianze sul bombardamento aereo del 5 giugno 1944 dei signori Clementi e D'Arcangeli e delle signore Stefanini e Zolla, raccolte e filmate dai ragazzi della medie e poi vedere quei signori seduti tra gli studenti, commossi, composti, segnati dall'età e dalle vicende familiari, mi ha provato.
Leggere di questi fatti, studiare i racconti di persone sconosciute o di personaggi pubblici sui libri di storia contemporanea non ha mai avuto questo effetto su di me.
Quando ero bambina, le vicine di casa mi raccontavano spesso del Ventennio fascista, ognuna dal suo punto di vista politico, ma per me erano solo racconti appassionati di vecchiette nostalgiche, ancora arrabbiate o animate dallo spirito battagliero dei tempi andati.
Oggi invece ho ascoltato racconti di terrore, paura, organizzazione della vita quotidiana da persone che ancora hanno vive davanti a loro le immagini di quel giorno, delle bombe che cadevano come caramelle, delle macerie e dei corpi senza vita.
La professoressa M. Cristina Marini ha portato a termine con i suoi alunni un lavoro meritorio, testimonianza visiva e sonora del fatto bellico più tragico del nostro piccolo paese.
Non è facile appassionare gli studenti, catturare la loro attenzione storica, convincerli che per non ripetere certi terribili e devastanti errori bisogna solo conoscere il perché del passato.
Spero che i giovani, che oggi ho visto nella gremita sala consiliare, facciano ampio tesoro di questo cortometraggio, quanto se non più di un'interessante lezione di storia.










martedì 3 giugno 2014

PEPERINO IN FIORE, XII EDIZIONE. Vitorchiano

Peperino in fiore è una manifestazione a misura del centro storico in cui è ospitata, concentrata e non dispersiva, ma colorata e spiritosa; peccato che molte delle istallazioni siano praticamente andate, causa il gran caldo.
Coccinelle a terra realizzate con rete metallica e garofani rossi, palle di polistirolo decorate appese come lampioni, fontane addobbate e le mani di sapienti maestri che intrecciano ramoscelli di ulivo per realizzare canestri o lavorano la famosa pietra locale ottenendo capitelli, volti, immagini sacre e tanto altro.
In una parte della piazzetta è attrezzata anche un'area bimbi, con barattoli di latta, pneumatici colorati, pennarelli, fogli di carta e palline; immancabile la pesca accattivante.
Si passeggia per le stradine, si aprono alcuni angoli caratteristici, tirati a lustro e infiorati, entriamo in chiesine quattrocentesche: tutto sembra animato, vissuto, amato e non abbandonato o trascurato. Le bancarelle offrono piante ornamentali, ma soprattutto piante officinali, profumate e utili in cucina.
Arriviamo poi alla torre del Comune, un vortice di scalini di legno, comodi da salire, che lasciano spazio a piccoli piani allestiti per ospitare i lavori di corsi di pittura di bambini e non solo, opere più o meno buone di artisti più o meno giovani e interessanti.
Ci possiamo crogiolare al sole o rinfrescarci, immergendo le braccia nelle fontane dalle acque decorate con profumati petali di rosa.
Buona la scelta di non allontanarci troppo con la macchina, i bimbi comunque si sono divertiti e soprattutto sono rimasti affascinati dal mastro canestraio, le cui mani, raccontava, ormai si muovono da sole talmente sono abituate al lavoro di intreccio.




















RIPRESE DI RIPRESE. P. P. Pasolini al Castello Orsini

Tutti insieme di nuovo, costretti a venirmi dietro, questa volta al Castello Orsini per una mostra fotografica di nicchia, per palati difficili si dice in questi casi. Sì perché Pasolini è uno di quei personaggi che dividono il pubblico, non a tutti piace. Non è il mio regista preferito, ma non posso lasciarmi sfuggire questa ghiotta occasione e poi gioco in casa.
Freschi, forti e volenterosi affrontiamo la ripida salita che porta alla costruzione medievale, si tenta l'insubordinazione, ma naturalmente ho la meglio, ho deciso di portarli e così sia.
Arrivati al book shop, la signorina ci spiega che non è possibile visitare il maniero se non accompagnati da una guida, per motivi di sicurezza, ma il gruppo è appena partito e dovremmo aspettare almeno 25 minuti. Delusione e brivido, dato che i miei pargoli già cominciano a toccare tutto ciò a cui riescono ad arrivare con le loro diaboliche manine.
Non ho letto nessun cartello che spiegasse di visite guidate a scaglioni, siamo arrivati fino in cima, ma la visita sembra sfumare, impossibile resistere nella stanzetta tra tazze e scaffali; lampo improvviso, dichiaro che siamo interessati solo alla mostra di Pasolini e non all'architettura, la signorina gentilmente si informa via telefono e ci lascia salire al piano nobile, raccomandandoci cautela.

Le gigantografie di foto del set dei film occupano tre stanze, ma il percorso non è indicato; non ci sono didascalie che esplichino le situazioni sceniche, comunque il tutto è molto interessante, il bianco e nero predomina, il volto di Pasolini sta lì a controllare.
Il più grande dei miei figli borbotta che non ci sono foto allegre, in effetti le Marie vestite di nero incutono un certo timore. Ne vale comunque la pena.
Per l'ingresso si lascia un'offerta libera.















domenica 1 giugno 2014

Ronciglione - Mostra di Marco Scataglini

Domenica mattina, tutta la famiglia mi segue a Ronciglione per visitare la mostra di Marco Scataglini, che ho avuto il piacere di conoscere ed ascoltare alla dendro-inaugurazione di Giuseppe Rossi a Bomarzo il 17 maggio.
Esposizione molto interessante, particolare direi, di quelle che non si vedono spesso, almeno per il grande pubblico, tutta farina del suo sacco, niente elaborazione tecnologica, tutto naturale e biologico. Sul biglietto da visita dell'artista sta scritto "creatore di immagini".
Allora mi chiedo, quanto sia difficile creare immagini, catturare l'attenzione non banale in un periodo storico in cui tutto è registrato, taggato, impresso, stampato.
Invece il lavoro di quest'artista è ottimo, si tratta di immagini ricercate tra i boschi e l'ambiente lacustre dei Monti Cimini e della Tuscia, per ricercate intendo dire studiate, non convenzionali o scialbe. Giornate di nebbia, contorni sfumati; alberi in letargo, in riposo, in attesa della ripresa primaverile; acque chete, sonnolente; alberi padroni dell'ambiente, sovrani, ben saldi e forti, anche e soprattutto sulle rovine storiche abbandonate dagli uomini, che nulla possono più, dove invece la natura fa da padrona, avvinghia, custodisce, copre e fa perdere le tracce.
Scataglini adopera diverse tecniche, che ci vengono gentilmente illustrate dalla padrona di casa, molto cortese, esauriente e comprensiva con i miei agitati pargoli, la cui attenzione viene carpita da un tronco intitolato mostro.
Evento da non perdere se:
- siete amanti della fotografia,
- siete alla ricerca di immagini non convenzionali,
- se amate l'arte in ogni sua forma e non-colore,
- se volete uscire dal solito circuito artistico-urbanistico.