giovedì 3 aprile 2025

PARLIAMONE

  Riflettevo sul ruolo della scuola, fatto che praticamente occupa tutta la mia giornata sia come genitore che come docente: quello che vivo come professoressa già l'ho sperimentato da studentessa o da madre, con più o meno intense sfumature certo.

 I nostri ragazzi non parlano e non si parlano, comunicano con il resto del mondo con messaggi o piccoli video, si identificano in questo e quel personaggio e allora il momento del dialogo diventa una parte della lezione scolastica, magari in presenza di un esperto che li guidi nella discussione. Perché?

 A casa al rientro non trovano nessuno oppure non possono fermarsi a tavola devono correre da un punto all'altro della provincia dal banco alla piscina, dal banco al pratino verde, dal banco al cesto di pallacanestro. Molti non si siedono a tavola, mangiano dai contenitori all'ultima ricreazione oppure direttamente in macchina, durante lo spostamento.

 Oppure ancora pasteggiano con il cellulare come prolungamento del braccio, occhio puntato e orecchio attento al mega televisore in salotto. Chi ha comprato il diabolico dispositivo e tutto l'apparato che hanno reso il pargolo muto quasi cieco e ameba?

 All'Istituto scolastico il compito di richiamare all'ordine i numeri delle assenze, strategiche o meno, scuola dell'obbligo ha ancora un valore? Qual è l'alternativa alle ore di lezione? Solitudine in cameretta, connessione veloce, serie TV a raffica sparate per ore consecutive. Libertà?

 Istruzione è non essere mai più schiavi o dipendenti dal potere; bisogna però frequentare, studiare, superare le prove, ottenere un certo risultato, continuità e assiduità: perché noi genitori cerchiamo il sotterfugio, chiediamo il minor impegno possibile dei compiti, contestiamo la valutazioni, il metodo, lo schema, la mappa concettuale...?

 Ansia, ansia da prestazione, ansia da registro, ansia da obiettivo mancato, ansia da confronto ed esposizione...

  Sono i nostri giovani belli, eleganti, fotogenici, felici, una gioventù performante che ottiene il massimo, che si impegna per il miglior risultato per poi pubblicare tutto il nostro orgoglio di genitori appagati.

 O no?

martedì 1 aprile 2025

BELLEZZE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA: PRIMA!

   E abbiamo trascorso circa quattro ore del mattino del martedì nel centro storico di Civita Castellana a scoprire le bellezze artistiche e artigianali del Museo della Ceramica e poi la raccolta della Biblioteca Comunale E. Minio: noi di prima abbiamo apprezzato.

 Sempre meglio che due ore di storia, commento testuale!

 Con lo scuolabus abbiamo raggiunto la meta e subito visita guidata al Museo con Silvia e Alice: abbiamo ascoltato con interesse, preso appunti vari sugli oggetti in esposizione, i materiali, le tecniche di lavorazione, i documenti del 1940, il fondatore della fabbrica di ceramica Marcantoni, naturalmente.

 Attenzione massima sul grande water, livello GGG e su un vaso decorato a motivi arabeschi, con scritte in arabo di invocazione ad Allah. Alle domande della guida abbiamo risposto a volte spediti a volte titubanti, specie sull'argilla, la cottura nelle fornaci, le decorazioni e i pigmenti: in effetti, un conto sono gli argomenti letti e studiati sui libri di testo, un conto osservare e analizzare teste modellate, vasi da notte usati come recipienti e il tornio artigianale da manovrare con il piede, forte!

 Poi un veloce spostamento, giusto il tempo di rifocillarci, per arrivare in biblioteca dove ci hanno accolto la responsabile Daniela Puzzovio e il suo gruppo di collaboratori: un ambiente enorme, ripieno di scaffali di libri, colorato, accogliente, con un tavolo rettangolare al centro in cui abbiamo preso posto come ospiti d'onore! Scambio di impressioni, esperienze di lettura, difficoltà di "connessione" con la parola scritta e preferenza dell'immagine, dei video, delle faccine.

 Laboratorio di caccia al tesoro con coordinate alfanumeriche per gruppi da tre e intanto gli altri hanno preso confidenza con le tematiche; lettura ad alta voce e qualche dritta dalla criminologa: abbiamo tranquillamente ammesso di non amare Storia, quando la prof era lontana e non sentiva! Due ore che sono volate e senza sofferenze fisiche nell'ammettere che la lettura e i libri cominciano a piacerci, poco ma ci piacciono! Per concludere in bellezza abbiamo anche ricevuto in dono alcuni libri che stazionavano in deposito: andranno ad arricchire la nostra Biblioteca che non c'è, meglio di così!

 Un'ottima esperienza quella di oggi in cui abbiamo discusso di contenuti adatti alla nostra età, di letteratura che fa crescere e letteratura "spazzatura" creata apposta per vendere copie e cartoline, di esigenze di noi piccoli lettori in crescita.











martedì 25 marzo 2025

IL NOSTRO DANTEDÌ

  È stato il grande giorno, quello di un evento importante che ha visto coinvolte due classi, le seconde della Salvo D'acquisto.

 Appuntamento in piazzetta ore 15:00, ma prima abbiamo condiviso un momento conviviale seduti ad un bar, tra panini e tramezzini, bevande e caffè macchiato.

 Tutti puntuali, ansiosi al punto giusto, libro di letteratura in mano; le gemelle invece sono armate di strumenti a fiato un leggio e qualche spartito: a loro l'onere e l'onore di introdurre o accompagnare ogni lettura.

 Che qualcosa non sarebbe andato bene l'abbiamo capito quando Maria ci ha avvertiti che l'elio per gonfiare i palloncini era terminato prima del terzo, di necessità virtù abbiamo legato due coppie per aprire la strada, gli altri palloncini rossi li abbiamo tenuti al guinzaglio.

 Discorso introduttivo, un pizzico di emozione che ci permette di sbagliare pure qualche accento: ci sta è la prima volta!

 E poi via in lungo e in largo per i vicoli del Paese tra periferia e borgo, scale e raffiche di vento: ci siamo persi nel nocchieto oscuro, traumatizzati davanti al cancello di scuola, innamorati sulle scale della collegiata, infuocati di cultura all'Ospedaletto, terrorizzati alla stella della piazza centrale e mostrati eretici sulla piazzetta del forno.

 È stato entusiasmante vedere genitori, amichetti e colleghi al nostro fianco, camminare con noi e ascoltare parole e musica d'autore; abbiamo raccolto un bel gruppo di giovanissimi letterati appassionati di poesia somma e melomani, abbiamo condiviso un pomeriggio diverso dal solito.

 Un primo esperimento che a noi è piaciuto perché abbiamo dimostrato che si può, anche con pochi mezzi, nonostante qualche difficoltà, con la collaborazione fattiva di tutti i declamatori di versi infernali, ma in particolare della tecnologica Anastasia, delle musiciste Arianna e Giulia, della tuttofare Maria e delle guardie del corpo Andrea e Bruno.

 Grazie infinite al pubblico, a chi è rimasto con noi dall'inizio alla fine, ai genitori pazienti fotografi e cineoperatori, a Liana che ci ha assistito dalla prima idea all'ultimo endecasillabo.

 Abbiamo raccolto anche piccole e grandi offerte nel barattolino che diventeranno libri, materiale e desiderata scolastici.






venerdì 21 marzo 2025

STIAMO ORGANIZZANDO IL DANTEDÌ

  Per martedì 25 marzo, naturalmente.

Come stabilito a livello ministeriale, così anche in Salvo ci allineiamo, alle grandi date nazionali, letterarie, impegnate.

 Siamo una piccola scuola, sede distaccata in un paese di poche anime, con quattro classi: due seconde impegnative, rumorose, casinare si può dire? Ecco allora la trovata geniale di organizzare un evento che avvicini i ragazzi all'Arte, che sia parte integrante della vita della popolazione, un'occasione che li faccia sentire importanti e responsabili.

 Hanno deciso tutto loro, secondo le parti divine che più li hanno coinvolti: abbiamo pochi fondi, quindi non vestiremo panni importanti né disporremo di strumentazione tecnologica, ci basta la nostra voce e una maglia bianca.

 Gireremo per Faleria a declamare endecasillabi infernali, in rima incrociata, come piace a noi, che non viviamo come bruti... Appuntamento per la partenza ore 15:00 dalla piazza centrale, da dove si dipana il quadrivio poi verso gironi e bolge accompagnati, speriamo, da grande e affettuoso pubblico.

 Il gruppo di lavoro, adesione totalmente libera, ha operato in armonia, cosa strabiliante e ha scelto anche di cercare e chiedere oboli da devolvere a favore della Cultura, cioè alla biblioteca scolastica ed eventualmente altre mancanze didattiche - ce ne sono.

 Comunque vada sarà un successo perché si sono impegnati, hanno pianificato gli interventi e le musiche di accompagnamento. Non possiamo che gioire di cotanto affetto dimostrato anche nei confronti della perfida docente di lettere.

 Classi 2A e 2B che escono e riescono a veder le stelle, martedì 25 marzo.

 L'occasione è gradita per invitare tutti alla Poesia Somma.

domenica 16 marzo 2025

QUELLI DI'ZZEME BONO

 Ossia noi del Settantacinque siamo quelli dal seme buono, doppio senso incluso.

 Il titolo richiama la battuta, degno finale di un discorso, di Gianni Paffete al tavolo da otto in cui sedeva unico uomo tra sette muse, muso esso stesso.
 Ma li dovevate vedere dal vivo sabato sera quelli del '75 in tiro, eleganti, sofisticati, pettinati, sbarbati e pure abbinati.
 Certo le donne hanno mostrato anche in questa occasione una marcia mondana in più per trucco colore e accessori, i maschi molto meno.
 Serata speciale per festeggiamenti di gruppo, cinquanta primavere: aperitivo, antipasto a giro che però ognuno ha preso come meglio credeva e cena seduti ai tavoli.
 Poi vuoi le canzoni di Zero vuoi le foto con la cornice vuoi il quadrato da inquadrare che in pochi capivano, c'è stata una gran bella confusione.
 E chi ha fatto il giro dei tavoli per immortalare l'attimo, chi ha salutato baciato tutti perché non li vedeva dalla cresima, chi cercava di capire il fascino segreto di Gianni che ha accalappiato l'attenzione di tutte, personale di segreteria compreso.
 Comunque ci siamo divertiti, abbiamo ballato prima timidi come accadeva alle feste quando tutti rimanevano seduti alle sedie intorno, tranne Alessia. Alessia reginetta del ballo, non ne ha perso uno. E Silvio pure, che però non mi ha fatto chiedere i Ricchi e Poveri, me ne ricorderò Silvio!
 Tra una canzone della Carrà e una in inglese/sorinese c'è stato pure il tempo di una bevuta fresca, di vari tentativi di foto in più combinazioni.
 Piccolo discorso che nelle intenzioni era commovente, nella pratica ci siamo persi.
 Fino a notte fonda, i più temerari oltre la più azzardata delle ipotesi.
 Grazie prima di tutto alle quattro organizzatrici Rosanna, Cinzia, Francesca e Simona; grazie a chi ha voluto esserci a tutti i costi e a chi ha contribuito a rendere la serata ricca di sorrisi battute e movimento.
 Alla prossima, splendidi cinquantenni.

venerdì 14 marzo 2025

EDUCAZIONE, PURE DIGITALE

 Incontro mensile pomeridiano con la dottoressa Sarah Rossetti, la psicologa di Istituto, colei che ci spiega che il mondo è diventato un posto difficile ma cha abbiamo tutte le armi per difenderci e colpire.

 Ecco, oggi per esempio abbiamo affrontato un iceberg, non quello di Di Caprio no, quello web dark che è altrettanto brutto sporco e cattivo per i nostri alunni, di Primaria e Secondaria: foto e qualsiasi informazione si inserisca in rete poi ce la perdiamo, non è più nostra.

 Coordinare compiti cellulare attenzione e distrattori non è roba da poco, se poi consideriamo che le competenze tecnologiche dei figli sono almeno almeno il doppio di quelle di un genitore medio, provviste però di capricci e leve di sensi di colpa, il gioco è fatto e pure la connessione fino a tarda notte.

 Mai chiudere la porta con dentro il cellulare della stanza dei pargoli, redigere il decalogo delle regole che tutti devono obbligatoriamente seguire, ma anche cinque e fatte bene possono bastare purché si seguano tutti, adulti in primis.

 Come il prezzemolo ci siamo ritrovati l'ansia tra un'immagine e l'altra, perché non può certo mancare, in ogni prestazione che si rispetti quel tocco di buio sgomento indecisione e vuoto cosmico che poi cresci e invece di abituarti ti ci imbatti nella professione quotidiana, di adulto di riferimento, educatore, spirito guida...

 Il brutto che abbiamo vissuto cinque anni fa, la chiusura e il distanziamento invece di sparire e tenerli come ricordo lontani, sono rimasti nelle nostre esistenze quotidiane fino ad impadronirsi della nostra socialità, della condivisione, del confronto, dello scambio sincero e aperto delle opinioni, tanto che preferiamo scrivere messaggi e ingiurie anonime al posto di consigli e critiche costruttive.

 Condividiamo di tutto, in quantità esagerate che sfuggono dalla percezione e i nostri bambini si ritrovano, ancor prima di averne consapevolezza, ad essere diventati soggetti social, immagini con filtri, protagonisti di notizie e filmati imbarazzanti.

 Tutto ciò che è virtuale è reale: le parole che digitiamo, lo sfondo che scegliamo, il messaggio vocale che mandiamo sul gruppo, la foto profilo e le registrazioni dei luoghi che visitiamo non si cancellano più, memoria indelebile.

 Sempre un piacere l'incontro con la dottoressa Rossetti, specialmente quando le due ore diventano dialogo di docenti in cerca di appoggio che cercano conferme come genitori, sperando di aver lavorato bene nel crescere i figli propri o almeno di non aver sbagliato in modo troppo evidente. E poi il confronto tra colleghi e tra genitori, tra genitori e colleghi, interscambio alla luce del sole.

 Sempre.





mercoledì 12 marzo 2025

FATTO SALVO CERVANTES

  Ebbene sì, alla Salvo non ci facciamo mancare nulla, ci piace spaziare, viaggiare e toccare altri lidi intellettuali: oggi, per esempio, abbiamo scoperto un po' della terra ispanica con la professoressa Mancinelli, nostro valido sostegno.

 Lezione di letteratura spagnola, perché di follia e azioni visionarie abbiamo proprio tanto bisogno per evadere dall'aula, cercare noi stessi e capire il mondo che ci attanaglia.

 Siamo piccoli contro i mulini a vento, convinti delle nostre idee tanto da scontrarci con tutto il resto fuori, alla scoperta dei limiti e del possibile, per tentare l'impossibile: leggere senza impazzire.

 Già la lettura è un compito arduo, oggi che abbiamo toccato con mano le controindicazioni di una sovraesposizione libresca e bibliotecaria siamo fortemente inclini a rivalutare l'impegno mensile del progetto scolastico!

A classi unite, le seconde della Salvo: un po' spilungoni un po' romantici e innamorati, un po' assetati di autonomia, i nostri ragazzi ascoltano con interesse il castigliano e tra di loro le gemelle peruviane comprendono e sorridono della loro marcia in più.

 Il tempo trascorso a scuola in attività alternative piace sempre di più, coinvolge e risolleva il morale, se poi aggiungiamo pure quelle poesie di canzoni di Guccini allora...

 Grazie alla professoressa Pina Mancinelli che ha condiviso con noi un po' della sua passione spagnola.





sabato 8 marzo 2025

NEL MAGAZZINO LIBRAIO DI MARCO POLI

  Sabato mattina ore 10:30 appuntamento a Vignanello con Marco Poli, cultore del libro e della lettura quando non impegnato per lavoro nel settore socio-sanitario. Ho conosciuto Marco qualche anno fa, volontario in biblioteca e giudice in un concorso letterario, quando mi ha contattata per donare dei volumi alla biblioteca scolastica di Faleria, poi abbiamo organizzato diversi eventi.

 Oggi mi ha invitata nel suo nuovo spazio privato, un locale al centro di Vignanello in cui ha iniziato a raccogliere la sua collezione privata di libri: con orgoglio e passione mi ha parlato dei suoi obiettivi, dei progetti e di una collaborazione per divulgare la lettura cominciando dai bambini in età scolare, bello ed entusiasmante.

 Marco è un fiume in piena di aneddoti, ricordi, personaggi ed eventi: mi vuole coinvolgere in presentazioni, letture, scambi di pagine e tanto altro. Ci sto, quando si tratta di cultura e libri nessun disturbo, anzi, solo cose belle.

 La sua associazione sta muovendo i primi passi nel mondo reale e in quello social, si rimane contagiati da tanta energia, veramente.

 E per finire, mi ha preparato una bustone di libri per i miei alunni della Salvo D'acquisto e i miei figli, troppo gentile ed altruista.

 Appena potete contattatelo, è una persona da conoscere.



giovedì 6 marzo 2025

SOLO CONTRO CHI?

  I nostri ragazzi si illudono di appartenere ad una comunità di giocatori, dicono gli esperti, senza rendersi invece conto che siedono nella loro postazione soli in una cameretta chiusa, sigillata al mondo, cuffie in dotazione che li isolano anche acusticamente dal resto dei sapiens familiari. Questo loro gioco li isola sistematicamente e inesorabilmente dalla vita reale, dal campetto, dalle sfide e dalle prove di crescita, non dico di iniziazione, ma quasi.

 Solitudine spesso si appaia a vecchiaia, vero. Però le scappatoie o gli incastri per i diversamente giovani risultano molteplici, specie nelle piccole realtà: i giardini pubblici, la pubblica Piazza, il sagrato del duomo, i cantieri edili, il circolo anziani, la ginnastica dolce, la sala lettura in biblioteca, il volontariato in Croce Rossa in chiesa nel rione in parrocchia...

 Quando arriva il momento di scegliere la scuola superiore ti spaventa il passo? Vai dove ti porta il cuore, l'amicizia o la compagnia? La solitudine è uno dei requisiti che potresti mettere in conto, se perseveri persisti ti incaponisci, maturi. Come nel praticare un determinato sport poco popolare o non presente sul territorio in modo capillare, si abbandona si mette da parte si scosta si accantona.

 Per il mio lavoro ricevo anche attestazioni di affetto quotidiane, qualcuno di sbilancia e mi scrive complimenti o me li lancia de visu. Bene, commossa, ma se mi chiedono cosa provo e vivo, allora rispondo che mi sento sola spesso, alla ricerca di confronto e collaborazione attiva. E non è una bella sensazione.

 Famiglia, anche in una situazione confusionaria e caciarona potresti provare solitudine, di affetti ascolto o confronto. Perché parlare è fisiologico, ascoltare un'arte, sopraffina.

mercoledì 5 marzo 2025

SOCRATICI CON SFUMATURE EPICUREE

  È finito il corso L2, italiano seconda lingua, nella seconda vita dei nostri ragazzi, perché la prima è in famiglia, nel paese di origine o di seconda generazione, quando si complicano i problemi.

 E già, se sei un NAI quindi appena giunto nel Bel Paese, tutto ti sembra difficile complicato fumoso, ma se i tuoi genitori ti hanno messo al mondo in suolo italico, allora sei straniero per l'Italia e italiano per la madre patria. Questo è più o meno il discorso base dei nostri alunni, che vorrebbero assomigliare a tutti gli altri senza ferire i genitori, parlare dialetto locale senza dimenticare l'idioma materno.

 Oggi, tanto per cambiare, abbiamo discorso due ore due di come si percepiscono gli alunni, quanto sono inclusi o quanto esclusi, nonostante ogni nostro piccolo accorgimento. Colore della pelle, credo, espressione linguistica, musica, preghiera, canoni di bellezza: avete mai effettivamente pensato a cosa "ci divide" e a cosa "ci unisce"? E quei piccoli sospesi tra tradizioni da portare orgogliosamente avanti, cucina tipica speziata, usi e costumi che coprono l'igiene personale, l'abbigliamento e il saluto. Perché in una cultura fortemente maschile difficilmente si vedrà in un'insegnante donna un punto di riferimento per i piccoli senza destabilizzare.

 Dialogo: si fa presto a teorizzare lo scambio, l'arricchimento, l'accettazione; sul campo la quotidianità è ben diversa, in una fase della crescita in cui ognuno prova timore del proprio aspetto, del proprio carattere, della personalità e facilmente si inibisce, si chiude.

 Mediatore culturale, amicizia, insegnante aperto e privo di preconcetti: in un ambiente scolastico sano le soluzioni possono essere molteplici, ma pensare di trovarne tante è utopia.

 Per fortuna poi ci sono i docenti illuminati, quelli socratici che guidano i loro discepoli, capiscono le esigenze, guardano negli occhi oltre le apparenze: questo lo ha detto Gatti a chiosare un suo discorso di ampio respiro filosofico.

 La Cultura, il Sapere, la Conoscenza rende liberi.

 Lo diceva uno che adesso mi sfugge.

 Poi, dopo tanto discettare e tanto arrovellarsi, ci siamo seduti attorno ad una tavola imbandita rettangolare e abbiamo condiviso gioie e dolori vegetariani e carnivori, con un brindisi iniziale dal vago colore arancione alla Sapienza, guida dei popoli.

lunedì 3 marzo 2025

HO QUALCOSA DA DIRE...

  Ho qualcosa da dire e scrivo un articolo, fatto che accade ormai da più di dieci anni, un libro e tante conversazioni.

 Oggi la mia professoressa del liceo mi ha inviato una foto, una sua novità cartacea importante: urge incontro per riallacciare vecchi discorsi e annodare fili di trame mai concluse.

 Non tutto ruota come vorrei, neanche come dovrebbe in verità: vivo in un limbo di attesa, pondero risposte e costruisco discorsi tutti miei, poi la mia amica mi chiede se le devo confessare qualcosa, se ho bisogno di aiuto e glisso, fingo, mi raffreddo come se nulla fosse, tutto sotto controllo. Niente è sotto controllo.

 Continuo a scrivere messaggi, richieste di attenzioni e desideri di confronto, sono ridicola perché non ricevo neanche risposta, vengo sistematicamente scartata, dimenticata, accantonata. Però io stoica persisto, la mia mente si arrovella nella disfatta, ipotizzo ciò che dovrei rispondere a domande mai poste e che mai verranno poste.

 Personalità complessa, fatta di solitudine cercata e attenzioni desiderate, non cancello i messaggi che mi hanno offesa, quelli che ho finto di non capire, quelli che mi hanno inviato per sbaglio in cui mi si prendeva in giro: a imperitura memoria di come sono fatte le persone, della stessa sostanza di opportunismo.

 Continuo a rimuginare, a organizzare e disdire, sperare e cucire rapporti: ancora di salvezza per il mio EGO. Vivo di questioni di principio, non manco mai alla parola data, ogni promessa è e un debito, mi vergogno se non concludo ciò che mi è stato affidato, pure se mi fa schifo.

 Mi accanisco a rimanere anche dove non vorrei per non perdere l'ultimo contatto con certe persone che altrimenti uscirebbero dalla mia vita: per queste stesse persone sono quasi invisibile, c'è del masochismo nella mia sofferenza poetica. Peccato che non sia in corsa per il Nobel della Letteratura.

 Attendo con ansia di entrare nell'Olimpo delle dee, per il momento vivo come Efesto, nella bocca di un vulcano, tutti sanno dove trovarmi, mentre forgio armi indistruttibili.

venerdì 28 febbraio 2025

A LEZIONE DI ANSIA

 Respira di petto e di pancia, contiamo e poi rilascia: siamo in Sala Cicuti e la dottoressa Rossetti prova a spiegarci che abbiamo disimparato il respiro, corto affannato poco profondo poco ossigenato e via così.
 Bene ma non benissimo, se pensiamo che siamo noi a dover rassicurare gli alunni, in caso di blocco o affaticamento, disagio o forte sudorazione.
 Andiamo anche al quadrato, che il parasimpatico ci sta sul nervo, vago, ma ci sta.
 Si ipotizzano situazioni: a scuola durante le lezioni capita di tutto, dal buio del ragionamento all'assenza di salivazione, piccole situazioni stressanti, memoria a breve termine andata, pensieri confusi e abilità instabili.
 E poi dove ci posizioniamo? Alla lavagna, al posto, in silenzio, tra la confusione, per alzata di mano, meglio uscire per ripassare o ascoltare qualche suggerimento. Cominciamo dall'argomento a piacere oppure nello specifico senza generalizzare, che poi ci perdiamo nel mare magnum degli schemi e delle mappe concettuali, misure compensative che potrebbero diventare diaboliche fuorvianti e troppo corpose, meglio la parola chiave, che apra lo scrigno del sapere.
 Di base però sempre l'incoraggiamento del docente, l'intuizione dello stato d'animo del malcapitato che magari ha affrontato una levataccia per ripassare e poi non si ricorda più nulla dopo aver torturato l'intera famiglia su date nomi cose città...
 I genitori certo dal canto loro provvedano a non soppesare prestazioni, media matematica, scritto quadrimestrale e doppio carpiato sul registro elettronico che tanti incubi fa esplodere nella mente giovane e malleabile, pura e ancora ingenua.
 Non siamo quel numero, non siamo quella verifica, non siamo quel problema: errare e comunque crescere e maturare, la prova è un'occasione di studio ripasso e, perché no, colpo di fortuna o giro di parole.
 Crescita.
 E noi ce la stiamo mettendo tutta, ci esercitiamo e seguiamo le indicazioni della Rossetti, compresi gli appunti sull'agenda e le foto allo schermo.

 Insegnare è un lavoro serio, che non si improvvisa, vuole esperienza e dedizione, corsi di formazione e tecniche di sopravvivenza.
 Grazie al Capo e alla Vice sempre presenti, a testimoniare che in gruppo si opera meglio.

 Al prossimo appuntamento, 14 marzo.



mercoledì 26 febbraio 2025

UN PO' PATOTA UN PO' LITIGIOSI

  Siamo in sede centrale al corso di formazione di Gatti, due ore pomeridiane, parliamo di film e discutiamo di metodologie, senza filtri anzi sì, quello affettivo, cortina di emozione ansiosa. Ci approcciamo dunque agli studenti con tutto l'amore e l'interesse possibili, ce lo impone l'etica professionale, nonostante il testo di storia sia troppo semplificato per i nostri gusti grammaticali. Serianni spiega in cinquanta pagine ciò per cui ne basterebbero tre, noi impieghiamo tutto un quadrimestre per la valutazione degli apprendimenti legata alla Luna in Venere ascendente Sabatini, quello della Crusca. Ma questi scolari come si attirano alla fonte del sapere se non con forme dialettali ad uso quotidiano nell'interazione tra individui? Chiaro, leggete il documento delle Dieci Regole GISCE, per scoprire che cinquant'anni fa De Mauro già sapeva e basta pure con questo sguardo al passato. Via la polvere via la coniugazione verbale, avanti ma adagio con la valenziale.

 Momento difficile quello che vede l'insegnamento della grammatica: tradizionale, cacio e pepe, vellutata, ripassata, soffritto, trita e ritrita, ognuno ha una sua ricetta di pasta madre, mista a ricordi e formazione. Al cuore latino non si comanda, chi è vecchi stampo pure classico non cede facilmente alle sirene della nuova odissea studentesca.

 Ricompensa e gratificazione non mancheranno, però il pronome personale soggetto me lo deve piazzare bene il ragazzo che si applica meno delle sue capacità, solo quando si tratta di giochi online e neologismi anglofoni, allora spiazziamo il docente, altrimenti ciao core!

 Prossima settimana ultime due ore, cominciamo così la quaresima, nel deserto dell'ignoranza da combattere tentati dal diavolo dell'apericena.

martedì 18 febbraio 2025

QUELLI CHE SI PREPARANO ALLA CRESIMA, I GENITORI

 Presso la Chiesa della Trinità o di Sant'Agostino ore 19:00, seduti ai banchi di legno, le prime file sono vuote per non passare da secchioni o primi della classe.
 Un discreto numero di partecipanti, siamo misti tra genitori di cresimandi e comunicandi, ascoltiamo le parole del formatore, ai lati anche catechisti e animatori.
 Si comincia con una preghiera e l'ascolto del Vangelo, di quando Gesù dodicenne si fermò al Tempio di Gerusalemme mentre i suoi genitori disperati lo cercavano.
 Crescita, ingresso nella comunità dei credenti, Festa del passaggio: cosa chiedete per i vostri figli?
 Si potrebbe aprire una discussione corposa, ma siamo timidi e pochi rispondono; passaggio dopo passaggio alcuni cartelli con parole chiave vengono sistemati sull'altare e riflettiamo sulla tradizione, sulle paure di noi genitori alla guida di questi bambini e ragazzi, sul dono prezioso che ci è stato offerto.
 Non mancano parole di incoraggiamento, un piccolo confronto per gruppi, ma soprattutto le riflessioni sull'esempio e l'autorevolezza che ci si aspetta in famiglia.
 Legami stretti, simboli di Amore e Affidamento, preghiera: ci proviamo, non è per nulla facile, ma partecipiamo all'incontro anche per questo, rafforzare la Fede, cercare Aiuto, affidarci, prendersi cura.

 Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini.
 




ESPERTO DI LIBRIAMOCI 2025

 Mi ha contattata il maestro Francesco del Plesso A. Manzi di Civita Castellana, responsabile del progetto Libriamoci 2025 per intervenire nelle classi terza e quinta.

 Si tratta di una settimana a livello nazionale di programmi, incontri, appuntamenti, scambi di parole immagini ed emozioni sottoforma di letture ad alta voce da parte di esperti.

 Potevo rinunciare o tirarmi indietro? Ho dato la mia disponibilità per oggi, martedì, quando il mio orario di lezione è "più leggero" per incontrarci e discutere del Piacere della lettura.

 Primo appuntamento in quinta primaria, i grandi: sedie a semicerchio e albi illustrati in bella mostra; c'è un po' di tutto per attirare la loro attenzione, giocare con concetti e pensieri legati alla lettura.

 Biblioteca per chi è fortunato, libro in prestito o acquistato o regalato scelto pescato, angolo morbido e disconnessione dal mondo: i nostri bimbi di questo oggi soffrono, poco silenzio nel loro mondo e pochi attimi di pace o noia che dir si voglia.

 Ho ricordato al mio pubblico l'importanza della condivisione con gli adulti, un momento di coccole anche serale attraverso la lettura ascoltata, lo dice Pennac di non abbandonare la buona pratica di leggere ai figli che stanno crescendo e agli alunni in aula, senza chiedere nulla in cambio.

 Poi sono passata in terza, bellini, attenti e partecipi anche loro tra mostri, lupi e zuppe, bambini mangialibri e pezzettini di sé, perché in fondo siamo tutti in cerca di un giorno di niente.

 È sempre magico il tempo delle letture, dei suggerimenti, della scoperta di spunti di riflessione a partire da un albo o dai consigli di una psicopedagogista, per non dire quanto tutto ciò arricchisca ogni adulto che fa esperienza sul campo.

 Grazie dunque alle maestre che mi hanno accolta, ai bimbi che mi ascoltano sempre con occhietti vispi e alla fiduciaria maestra Loredana: quando volete, ritorno!







domenica 16 febbraio 2025

RIUNIONE, GRUPPO NPL CHIAMA

 Domenica pomeriggio, ore 16:30 a casa di Elena a Viterbo: ha messo a disposizione il suo appartamento di appoggio in città e i suoi fornelli per prepararci una cioccolata calda, ci vuole proprio per noi Nati per Leggere.

 Se vederci è una forte esigenza, trovare la giusta data è un'impresa: lavoro, famiglia, trasferta, impegni vari ci tengono distanti, dai quattro angoli della provincia e oltre, coordinarci è veramente difficile, ma non impossibile.
 Siamo in sei attorno alla tavola rotonda: Giovanna, Giuliana, Valentina I, Alessandra P, Alessandra C ed Elena appunto che però provvede pure alla dolce preparazione.
 Scopo? Alto, esagerato quasi: calendarizzare eventi per il 2025, da marzo a dicembre per mettere nero su bianco luoghi e referenti, contatti e situazioni. Alcune scadenze sono tradizionali, altre novità: settimana dei diritti, incontri in consultorio, giardino storico, parco pubblico, biblioteche!
 Si tiene un verbale, come nelle situazioni serie: una brutta copia di quattro pagine grandi perché le idee sono tante, i luoghi di cultura da "visitare" pure, servirebbe il doppio delle volontarie, ma ci stiamo lavorando, al dono dell'ubiquità s'intende.
 Quasi due ore scorrono via leggere, perché le chiacchiere riempiono e pure il torroncino di Alessandra ha un suo perché, accanto alla tazza.
 In mezzo alle varie proposte si infilano anche discussioni di lavoro, proposte di formazione, qualche lamentela, foto di famiglia e lavori artigianali, non solo volontariato anche quotidianità dunque.
 Ci salutiamo convinte di aver improntato un buon anno di letture per bimbi e famiglie, per diffondere il verbo leggere e la passione da condividere con gli adulti di riferimento, che sia solidale, museale, verde, porticato, artistico, mattutino, pomeridiano, cittadino, urbano, pre parto e post parto, bibliotecario, unito e tanto tanto altro.