venerdì 21 giugno 2024

FINALE, DOLCI

  Ultimi colloqui orali, siamo sempre in Salvo per accogliere obiettivi, descrizioni, riproduzioni e confronti tra epoche, Stati, correnti letterarie e, non ci facciamo mancare nulla, attrici cinematografiche: una Cortellesi si può paragonare ad una Monica Vitti o ad una Magnani? C'è ancora domani. 

 Finiti i documenti di classe si prosegue con una veloce sistemazione di arredi e cartelloni, per poi correre in sede centrale e ratificare il tutto: si rileggono i voti proposti, si esprime un parere, si vota per la lode, bravissime certe fuoriclasse. 

 Si fa una certa ora a impacchettare e infiocchettare tutto lo scibile degli esami di questa commissione, intanto Biagio procede con la ceralacca rossa delle grandi occasioni: chiusura definitiva.

 Abbiamo fatto del nostro meglio, discutendo anche animatamente, qualcuno potrebbe affermare forse in modo infantile, ma ognuno tiene alla propria opinione e alla propria visione di preparazione/lavoro/valutazione.

 E poi il rompete le righe del Presidente di Commissione Mastrantoni: alcuni colleghi raggiungono il pranzo di classe di fine anno, altri tornano a casa, magari fuori regione.

 E poi in tre decidiamo di concederci un ultimo pranzo, occasione conviviale ghiotta, per continuare a ragionare di alunni, gruppo, approcci, uscite, voti...come se non lo avessimo fatto negli ultimi otto mesi, senza considerare che fino a poco prima eravamo "opposte e contrarie".

Siamo così, dolcemente complicate sempre più affamate, ti diremo ancora un altro sì.

 E ci vediamo lunedì, colloquiamo. 

giovedì 20 giugno 2024

ORALI, IMPRESCINDIBILI SCAMBI DI OPINIONI

 Siamo al primo giorno di orali, esaminiamo la terza in Salvo.
 A ferro di cavallo tutto il corpo docente, capitanato dalla Vice di Istituto Gloria Mastrantoni, in tutto dodici paia di occhi e orecchi ad ascoltare, annuire, domandare, correggere, chiedere, informarsi per valutare la preparazione, la sintesi, il lessico e ogni campo disciplinare di quei cari e dolcissimi alunni, malcapitati sotto le nostre grinfie.
 Si comincia alle 8:30, belli freschi e pimpanti, plichi di compiti alla mano perché dopo il colloquio ci sono anche gli scritti da visionare, da inglese a francese passando per matematica e italiano.
 Abbiamo ascoltato di tutto un po': obiettivi civici, proposte per migliorare il mondo, donne che hanno "combattuto" per la loro istruzione, dialoghi europei, Premi Nobel e attivisti che hanno pagato cara la loro libertà di parole, crollo di muri e spazi infiniti.
 Tutti gli alunni erano visibilmente emozionati, chi più chi meno elegante - anche se le ragazze mostrano sempre e indiscutibilmente un gusto e una raffinatezza di un livello superiore, diciamolo! Qualche lacrima di ansia mista a quasi liberazione, occhioni troppo espressivi e sorrisi di fine "tortura".
 Fuori i primi otto candidati, usciamo a prendere aria, foto di gruppo.
 Pausa pranzo, che bisogna sempre rifocillare il corpo oltre che la geniale mente: ristoro, chiacchiere, insalata finto dietetica, gelato abbondante, ultime novità e aggiornamenti anche con le collaboratrici che ci affiancano per tutto il giorno.
 E così scorre via il giovedì: esposizione, domanda/risposta, opinione personale e poi il momento cruciale, la valutazione. E come ogni famiglia che si rispetti le decisioni sono sofferte, la visione peculiare differente e mai subito concorde, perché ci sono gli umanisti, i matematici, gli idealisti, i visionari, i creativi e perfino i virtuosi, i romantici, i patriottici, i musicisti.
 E poi le discussioni non finiscono in aula, ma proseguono nel parcheggio, in macchina, per messaggio: gli insegnanti hanno sempre qualche sottigliezza da specificare, lessicale argomentativa o cartesiana che sia.

 A proposito una menzione speciale per la tenacia della professoressa Ferrante nelle ombre della storia della musica.
 E domani saremo di nuovo in Salvo, per la chiusa.


venerdì 14 giugno 2024

SE FAI LA DIFFERENZA

  Aula correzione di lettere, altrimenti ribattezzata "aula di filosofia e mutuo ascolto".

 Ogni collega in un angolo legge attentamente gli elaborati dei propri ragazzi, griglia di valutazione alla mano. Poi ci si ferma, si appoggia la schiena alla sedia e si tira un sospiro: di scarico, di ansia, di indecisione o di emozione. Capita di voler sentire un parere degli altri, sia di materia che di discipline affini perché magari hanno una visione diversa "angolare" del candidato sotto mano.

 È capitato di ascoltare racconti lunghi, ricchi di dettagli e di pathos, quello che ti fa scendere anche una lacrima. Hai fatto un bel lavoro, pensi, hai portato il tuo alunno o alunna ad un ottimo livello di maturità. O è solo casualità, sorte, fortuna?

 E allora cominciano i dibattiti: si parte dallo stile, dalla sensibilità, dalla padronanza lessicale per arrivare a formazione, ascolto dei suggerimenti, spugne che hanno assorbito tutti i particolari rivelati a lezione e raccolto suggerimenti di un certo livello.

 Siamo tutti d'accordo sul fatto che i lettori forti siano anche buoni scrittori, chi più asciutto chi più riflessivo chi descrittivo chi tecnico.

 L'insegnante fa la differenza? Rappresenta un nodo focale nel percorso del ragazzo? Chi sa scrivere, un genio matematico, un artista non sarebbero altrettanto "speciali" senza quel tipo di maestro?

 Considerati la storia familiare, il substrato sociale, le condizioni economiche, il punto di partenza insomma, fin dove questo ragazzo,  o una ragazza naturalmente, può arrivare? 

 Ci mette del suo, i professori non risultano poi così essenziali perché un adulto può valere quanto un altro?

 Non posso pensare di non essere un bene in una classe, non posso credere di valere poco o nulla nella crescita di un alunno, specie se alla linea di partenza i punti negativi sono più "pesanti" dei positivi.

 La scuola a cosa serve? A mio parere, a molto: lavoro, impegno, confronto, sacrificio, risultati, traguardi, ma anche delusioni e incomprensioni. Modello a cui ispirarsi o da cancellare, e sia, ma nella quotidianità di un gruppo non si può non considerare il timbro impresso, la materia plasmata, l'arcobaleno delle emozioni tracciato.

 Certo un insegnante potrebbe rivelarsi anche insignificante, medio, grigio, scialbo. A quel punto sarebbe un esempio negativo, rallenterebbe la corsa dell'alunno, mortificherebbe il suo nobile animo?

 Le mie insegnanti hanno avuto molta presa sul mio essere, mi hanno "illuminato" in diverse occasioni, diversa sarebbe stata la mia vita con una guida non all'altezza.

 Non pretendo di sostituire Virgilio, ma certo mi impegno a tirar fuori Dante dall'Inferno.

 E voi, che esperienza avete e come la pensate?

mercoledì 12 giugno 2024

SCORRE LENTO, MA SCORRE

  Settimana pregna, mese pregno, e meno male, triste sarebbe senza impegni che tengono desti e pronti i nervi.

 Si lavora di gran lena e si parla, si discute e ci si confronta: avremmo voluto scrivere sulla porta "Aula di filosofia".

 Stavamo  riflettendo proprio sullo scorrere del tempo, sulle occasioni a portata di mano e di decisione e quelle invece mancate, tanto attese e mai arrivate oppure lasciate andare troppo in fretta o con pochi accorgimenti. 

 Ci si invecchia così, un giorno ti guardi allo specchio e ti ritrovi maturo, arrugginito e comunque in attesa?

 Aspetto il mio momento, attendo un chiarimento, spero in un ravvedimento, chiedo udienza, sospiro per un pomeriggio trascorso in compagnia della mia amica, soffro di abbandono da affetti. Ho anche scoperto una nuova fissa, si chiama FOMO, è la mia forse.

 Intanto passano anni.

 Urge anche qualche buona parola, non solo rimbrotti e rimproveri. Attendo, ho parecchi anni davanti. Spero.

domenica 2 giugno 2024

E AUGURI A TE

  Mia figlia, secondogenita, ha compiuto diciassette anni, l'ultimo anno dell'inconsapevolezza, della patria potestà, poi si diventa grandi responsabili e autonomi.

 Cosa si augura ad una ragazza oggi, in questo momento storico?

 Di rincorrere i propri sogni, di credere nelle proprie capacità, di investire tutte le forze in un progetto. Dove? Nella provincia in cui viviamo il futuro non sembra roseo; in Italia in Europa nel Mondo globale? Alla mia generazione avevano promesso un mondo senza guerre, libero dalle armi, via il nucleare, basta con gli incidenti mortali nelle centrali, bandito il razzismo, nessuna invasione coloniale, libero pensiero in libero Stato.

 Anche se poi gli Anni di piombo, gli attentati politici e mafiosi, i cloro-fluoro-carburi, il buco dell'ozono, il Libano, il Kuwait, l'ex Jugoslavia, i talebani...hanno accompagnato la nostra crescita, lasciandoci credere in una moneta unica che ci avrebbe garantito più ricchezza e meno fatica.

 Qualcosa è andato storto.

 I nostri genitori compravano in cambiali, ma sin da giovani sapevano il fatto loro: autorità autorevolezza principi morali e ideali politici che oggi vacillano, tentennano, se non addirittura si camuffano, si reinventano, sono additati come sorpassati e inutili.

 Credo che i giovani abbiano tutte le capacità e le carte in regola, la sensibilità giusta, lo sguardo a trecentosessanta gradi, la visione globale e non si accontentino. E fanno bene.

 Il posto fisso o il mattone non hanno garantito né realizzato quanto anticipato, mi sembra.

sabato 1 giugno 2024

A DIECI ANNI... QUARANTANOVE

  A dieci anni dalla costituzione del gruppo per i festeggiamenti patronali del Paesello ci siamo ritrovati in una serata di fine maggio, freddina.

 Appuntamento ai giardinetti per un aperitivo, seduti intorno a due tavolinetti, si aspettano i ritardatari: lavoro famiglia spostamenti cura e bellezza richiedono tempo, e impegno. 

 A tenere banco, come si dice, è sempre subito esso, con le altre che gli danno spago, lo 'nsugano, motorino a parte.

 Poi a cena in una pizzeria nelle vicinanze: il menù è presto fatto, perché siamo tutti di buona boccatura, dieta dissociata associata proteica salutista e salutare dimenticata, o quasi.

 Siamo in dodici, come gli apostoli, ma la confusione è esagerata, chiedetelo all'orecchio di Alessia! Si ride, parecchio, per le battute a doppio senso, i pensieri esagerati, i racconti di figuracce o quelle scappate spontanee che hanno messo in difficoltà all'epoca i nostri coetanei e altri personaggi vari.

 Qualche aggiornamento ci sta: matrimoni in vista, nuove coppie o rimescolamento, imprese e idee geniali da mettere in pratica. E già perché nonostante il quarantanovesimo anno di esistenza abbiamo ancora progetti e programmi, impiego in proprio o società. Il bello è che nessuno di noi è ricco di famiglia, ci siamo fatti da soli, lavoriamo da sempre e lavorare ancora non ci spaventa, anzi le sfide di case da ristrutturare figli da educare e regola da far rispettare ci stuzzicano.

 E poi per festeggiare il cinquantesimo c'è da organizzare un viaggio, un'uscita, una serata, un pranzo, un'escursione, una visita, un ritorno: mettiamo un cipignolo, altrimenti detto salvadanaio, ci autotassiamo, vediamo al momento, chiediamo offerte, vendiamo solide realtà... Come sempre le proposte sono infinite, anche le richieste di ognuno non scherzano, ma proprio qui sta il bello: l'impegno di Rosanna a far quadrare il cerchio della Classe.

 Bella serata, belli munelli❗️Argento vivo...

Ma poi la casetta da spostare❓️