mercoledì 16 dicembre 2015

RIDICOLI PROVVEDIMENTI LINGUISTICI

 Non so se avete seguito in questi giorni le polemiche - paese che vai, polemica che trovi - sulla traduzione in inglese dei nomi di strade, piazze, palazzi signorili viterbesi, che fa ridere anche i polli, come si suol dire. Effettivamente si tratta di traduzioni ridicole, fuori luogo, inaccettabili.
 Perché maltrattare così la nostra tradizione linguistica? Perché questa assoluta sete esterofila degli Italiani?
 Nel corso dei secoli, quando la lingua dei dotti era il latino si è latinizzato e poi italianizzato di tutto, ad esempio ricordo ancora le invettive del mio professore di filosofia del liceo, a cui proprio non piaceva Francesco Bacone al posto di Sir Francis Bacon, oppure Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moro.
 In epoca fascista l'italianizzazione venne perseguita con leggi statali, disposizioni rivolte alla stampa e alle case editrici riguardo a toponimi, cognomi stranieri e parole non italiane, ma entrate in uso; anche se la traduzione poi non era etimologicamente corretta, si voleva esaltare la nazione e l'appartenenza ad un popolo con una propria lingua.
 Oggi, invece, accade esattamente il contrario e assistiamo al triste esperimento di modificare nomi storici, che trasudano storia e cultura, con risultati pessimi, globali e sulla bocca di tutti in inutili titoli inglesi.
 Sono una cultrice della lingua nazionale, venero Dante e Manzoni, conosco a memoria i sonetti di Foscolo studiati alle medie, il massimo poeta dell'animo umano è Leopardi, leggo di preferenza i classici di autori ormai ridotti a cenere, etc etc e mi viene la pelle d'oca a leggere certe notizie tristi, sconsolata io.

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_14/viterbo-inglese-maccheronico-totem-turistici-square-of-dante-palace-of-the-gatti-city-6ecff77a-a293-11e5-bc29-364a59bfeed9.shtml





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