giovedì 21 dicembre 2017

QUOQUE TU ANTONI FILI MI

 Anche tu, Antonio, figlio mio...
 Con le dovute modifiche, naturalmente, ma ho rispolverato e citato Cesare, nel momento del tradimento da parte del figlio Bruto: Antonio, mio figlio, il primogenito non vorrebbe studiare il latino. Libero di scegliere, come me quando avevo la sua età, ma...
 Sento il dovere di scrivere qualcosa, non una vera e propria difesa, solo le mie miserrime considerazioni da casalinga sfaccendata, prestata temporaneamente alla scuola.

 Il latino non è semplicemente una delle tante materie; il latino è e non può non essere.
 È  la chiave che ti apre la porta dello studio, del sapere: come Teseo nel labirinto, senza il filo di Arianna dove sarebbe arrivato?
 Il latino è la base da cui spiccare il volo della conoscenza grammaticale, italiana e non solo: così si concorda in modo corretto il verbo al soggetto, si azzecca la consecutio temporum, si aggiusta l'interrogativa indiretta.
 Si chiama logica, analisi e comprensione del testo, costruzione del periodo.
 Il latino è ciò che ci circonda: iscrizioni, monumenti, epigrafi, chiese ed edifici religiosi, resti archeologici. La nostra storia, il perché del nostro modo di parlare, le nostre leggi, le nostre radici rurali, campestri, bucoliche, i nostri miti, gli eroi, gli dei, la nostra religione: il pagus, il vulgus, il pontifex maximus, San Pietro, pasce oves meas.
 Il latino è l'humus, il concime che ti permette di crescere bene, nel sano uso della lingua madre, senza strafalcioni, stupidaggini, incertezze, cadute di citazioni.
 Ma.
 Abbiamo nel Bel Paese una ministra analfabeta, una sindaca, petalose; preferiamo partecipare ad un happy hour, andare fuori per il w.e., servirci della toilette, parcheggiare in garage, vestire casual, scegliere vintage, volare low cost, chiamare una baby sitter, lavorare part time, avere a dream, abitare open space, essere glamour, ammirare la street art, mangiare una baguette, del bacon, un hamburger, una fetta di cheesecake...
 Piuttosto che mantenere alto il nostro passato, essere orgogliosi di quanto ottenuto, raggiunto, conquistato: va bene anche il doppio passaporto, non si sa mai, di questi tempi horror, anzi noir.

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