venerdì 1 dicembre 2017

L'ASCOLTO, QUESTO SCONOSCIUTO

 Giovedì pomeriggio in biblioteca, altro appuntamento con le dottoresse nostre amiche, questa volta è intervenuta Giuliana sempre sorridente e gentile. Il secondo seminario gratuito ci ha svelato i segreti dell'ascolto: quanto tempo dedichiamo a chi cerca di attirare la nostra attenzione? Qual è la qualità della nostra attenzione? La psicologa ha posto l'interesse sull'ascolto attivo, molto difficile da perseguire perché mai si ascolta senza pregiudizi, altri pensieri, impegni da rispettare, orologio da controllare e tecnologia varia. Se ci soffermassimo di più a considerare il problema forse il dialogo in famiglia migliorerebbe; ecco, il dialogo: quando, come, dove... Arduo mettere tutti d'accordo, rispettare i silenzi carichi di pensieri, porre orecchio alle richieste degli altri presi noi dalla frenesia quotidiana, dallo scandire delle lancette, dai nostri preconcetti. Uno dei punti focalizzati è stato proprio il rendersi conto che gli altri - siano essi i cari, i familiari o gli estranei - non la pensano come noi, non posseggono la nostra forma mentis e non considerano importanti o scontati gli stessi accadimenti, le azioni o i gesti.
 Per una mamma che predica tutto il giorno, tutti i giorni, meglio tacere qualche volta, meglio tenersi chiusi giudizi o sentenze su figli e marito, che facciano i piccoli le loro esperienze, che cadano in fallo se questo li aiuta a migliorare. Rispetto delle regole al primo posto, regole chiare e semplici alla portata di tutti e soprattutto rispettate da tutti; i genitori educano prima con il loro atteggiamento e poi con le parole, ecco perché conviene fermarsi e mettersi in ascolto: migliorerà il dialogo, l'ascolto permetterà di capirsi e riconoscersi.
 Come sempre la teoria mi è chiara, sono intervenuta, ho chiesto consigli alla dolce e paziente Giuliana per gestire la fase preadolescenziale dell'erede al trono, il carattere in fieri della principessa e il ribelle del piccoletto, ma non assicuro di riuscire a metterli in pratica. Però, almeno, ogni volta mi metto in gioco, mai sicura io del mio operare come genitore.
 Sempre grata alle dottoresse Elena Del Sordo e Giuliana Taddei, che torneranno in biblioteca il 18 gennaio, da non perdere.

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