giovedì 15 marzo 2018

EMOZIONIAMOCI

 Trascorso anche l'ultimo dei pomeriggi dedicati agli incontri in biblioteca con le due dottoresse Taddei e Del Sordo, appuntamenti gratuiti, graditi e molto interessanti, quelli organizzati dall'Associazione Apice, per discutere di problemi e situazioni reali e problematiche.
 Seminario senza video, malefici macchinari tecnologici, solo qualche foglio e una penna per descrivere la curva del picco di emozione.
 E Giuliana Taddei ci ha illustrato le emozioni primarie, distinguendole dalle secondarie; non solo, a turno ci siamo anche cimentate nella mimica facciale di tali stati d'animo un po' per ridere un po' per coinvolgere tutte le partecipanti.
 Ottimi questi incontri per confrontarsi, scambiare opinioni e strategie di sopravvivenza nella quotidianità; parliamo ma spesso non ascoltiamo, sottovalutiamo le richieste di aiuto degli altri o peggio non diamo loro la giusta importanza.
 Certo non esistono formule magiche, il dolore o la situazione non possono cambiare, ma di sicuro si prende consapevolezza di un determinato stato d'animo, si chiama per nome quella strana sensazione che invade corpo e spirito in casi di pericolo o di malessere.
 Sbagliamo quando impediamo ai piccoli di non dimostrarsi arrabbiati: tutte le emozioni vanno espresse e non represse, bisogna sì controllare la reazione, il fisico e le stupidaggini commesse a seguito di uno scatto di rabbia, ma lo sfogo ci deve stare e guai a ridere dei sentimenti altrui, ogni emozione risulta importante e seria, per loro come per tutti. Cambia il modo di rapportarsi all'offesa o al complimento, ognuno di noi parte da una diversa considerazione di ciò che accade, di un atteggiamento riscontrato negli altri, ma tutti reagiamo nella vita sociale, impossibile rimanere impassibili.
 Ho capito anche che le emozioni non si contengono a tavolino, non si può decidere di non pensare, la mente è fatta apposta, possiamo spaziare e muoverci tra le emozioni, tutte importanti che contribuiscono al benessere della persona, ci sono e si affrontano i problemi, le difficoltà, mai soffocarle, mai metterle da parte per non rischiare di esplodere, di subire una destabilizzazione.
 E comunque, riconosciamo e chiamiamo per nome qualsiasi nostra difficoltà, senza timore.
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