mercoledì 21 marzo 2018

QUANDO NON ARRIVI...

  Dove arrivi arrivi, poi metti il cappello!
  Oggi ragionavo con la mia amica/angelo custode in macchina all'andata e al ritorno sul tragitto casa-lavoro-casa tanto lungo quanto impervio e costellato di buche da evitare ad ogni costo automobilistico; si parla, si soppesa e si arriva ad una conclusione, qualche volta, non sempre...
 Ringrazio ogni giorno il Cielo per avere un lavoro che adoro, impegnativo, di responsabilità, non sempre rispettato, anzi; poi passano quei giorni con la Luna storta, in cui si vede tutto grigio e non intendo solo il tempo meteorologico.
 Esistono momenti più intensi, altri più difficili, certi di calma piatta e parecchi di ansia da prestazione; ecco, cosa si fa allora in quei frangenti? Dipende, si passa dal sorriso alla rabbia, dalla battuta alle lacrime in un nanosecondo. Almeno le donne hanno sempre una scusa buona: ciclo, pre-ciclo, post-ciclo, allattamento, ovulazione, post partum, menopausa, devo continuare?
 Comunque, dicevo dello scambio di opinioni, di sensazioni e di punti di vista, splendide le donne in questo! Mi capita di pensare di non essere capace abbastanza, di non riuscire, di voler raggiungere uno scopo impossibile per le mie capacità, ecco...
 Sensi di colpa, frustrazione, stress, vacillante organizzazione familiare, tenere tutto sotto controllo, possedere una risposta per ogni domanda, dover avere una risposta per ogni domanda, qualcuno riesce a capire le donne e ad intuire dove vogliano andare a parare?
 E poi non bastano i pensieri e le parole che riescono a far germogliare nel chiuso del cuore e della mente, no! Si attaccano al telefono, si confidano, cercano consolazione, confabulano con le amiche e trovano altri lati oscuri della forza per torturarsi, abbattersi e avere la scusa buona per un caffè, due chiacchiere, tre biscottini e quattro chiarimenti... Le donne non si limitano al qui ed ora, costruiscono piani e macchine organizzative enormi, registrano mentalmente le parole pronunciate-dette-ascoltate, interrogano il compagno nel lettone già sprofondato nel sonno, sulla giornata, il lavoro, le colleghe e il capo e poi piangono, molto facilmente, si commuovono, si impressionano, si immedesimano e soffrono con le amiche, per solidarietà e amore incondizionato.

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