martedì 16 ottobre 2018

LASCIA PERDERE

 LASCIA PERDERE, dicono, non ne vale la pena.
 LASCIA PERDERE, perché si mette in mostra e viene ricordato ed elogiato chi parla di più e meglio, non chi lavora sodo ma in silenzio.
 LASCIA PERDERE perché nella vita ci sarà sempre da arrabbiarsi, meglio farsi scivolare addosso i problemi, specie quelli di lavoro.
 LASCIA PERDERE e cerca di goderti la famiglia, i figli, le piccole felicità della vita quotidiana.
 LASCIA PERDERE, non credere che alla fine della corsa, per l'impegno profuso, per l'ostinazione o per il sonno perso qualcuno si preoccupi di offrirti una medaglia.
 LASCIA PERDERE, perché magari chi ti deve ringraziare poi se ne dimenticherà.
 LASCIA PERDERE, perché se non fai parte della loro cerchia, se non sei nei loro favori, non esisti.
 Ma se non riesci a far finta di nulla?
 Se invece il tuo schifo di carattere ti porta a prendertela per tutto, a cercare la perfezione per quanto ne sia capace?
 Se per caso, non riesci a non piangere per le tue mancanze, i tuoi sensi di colpa, le difficoltà che incontri sul tuo percorso?
 E se ti spaventano gli incarichi, ti agitano le scadenze, ti premono i comandi, per cui la tua compagna di viaggio si chiama ansia?
 Il lavoro non finisce nelle ore dovute, così come la vita di fuori non rimane all'esterno; se hai voglia di dimostrare il tuo valore, ma temi di compiere qualche puttan@t@ terribile?
 LASCIA PERDERE, molto già viene deciso senza il tuo consenso, senza il tuo parere: è veramente così o è possibile cambiare il corso degli eventi?
 Non riesco a non prenderla sul personale; figuriamoci che mi preoccupo anche se una persona non mi saluta e se un'amica/non amica mi snobba la chiamo addirittura io: che sia chiaro, nulla passa inosservato.

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