Domenica di Pasqua, quale giorno migliore per assistere ad una rappresentazione sacra?
Siamo tornati a S. Eutizio frazione, non potevamo non esserci, siamo rimasti troppo colpiti dallo spettacolo della scorsa settimana per perderci la replica.
Salone del Convento di S. Paolo della Croce gremito, hanno assistito anche alcune personalità, sia laiche che religiose, a circa due ore di Passione, grande fermento, bisbiglio di sottofondo, brusio, tante manovre di assestamento di sedie e panche, l'allegro via vai di bimbi e adulti.
Le aspettative naturalmente non sono andate deluse:
- commovente è il primo aggettivo che mi viene in mente, soprattutto se ripenso all'urlo di Maria ai piedi della croce;
- convincente il discorso di Ponzio Pilato girato verso il pubblico, che cerca l'approvazione della sua "non-condanna"
- irritanti i gesti forti e decisi della guardia nei confronti di Gesù, quando viene arrestato, ma soprattutto dopo la flagellazione, al momento dell'investitura a Re dei Giudei;
- rassegnazione per il rinnegamento di Pietro, curvo e avvolto nel suo mantello al cantare del gallo davanti alla sguardo pietoso del Maestro;
- angoscia alla preghiera urlata nell'Orto degli Ulivi, per la paura tutta umana del momento della morte ormai vicino.
Dissolto il fattore sorpresa, per la replica temevo una mia poca partecipazione emotiva, invece la mia attenzione non è venuta mai meno, gli occhi dei miei piccoli non si sono mai spostati dalla figura del Cristo e dai suoi patimenti terreni e nei momenti più toccanti tutto il pubblico è riuscito a rimanere in silenzio, quel religioso silenzio che ti prende, ti avvolge e ti esalta.
Ancora un'ottima prova dunque per questi attori non professionisti, animati però da vera passione.
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