Appuntamento alle Scuderie di Palazzo Chigi-Albani per la presentazione del primo libro di questa studiosa, di origini irlandesi, in lingua italiana.
Non è facile ammettere che spesso sono gli stranieri ad accorgersi dei beni storico-artistici che ci circondano, mentre i fruitori quotidiani guardano e non si curano di ciò che invece dovrebbero conservare, mantenere, rispettare e lasciare in eredità alle future generazioni.
Si tratta di una pubblicazione agile, dalla grafica accattivante, il sottotitolo intriga, perché si parla di storie e segreti della nostra terra. E' un incontro informale, divertente, ironico, in cui la scrittrice mira a capire chi ha davanti, chi comprerà il suo libro insomma.
Interviene per prima a calmare il brusio la Bibliotecaria, che fa gli onori di casa; quindi prende la parola Francesca Ceci dei Musei Capitolini, che parla velocemente, a suo agio, sembra quasi il banditore di un'asta.
Cristina Carosi, esperta di letteratura del viaggio, fa scorrere una serie di slides. Dall'etimologia delle parole viaggio, travail e simili passa ad illustrarci il Grand Tour: le "vacanze" di studiosi ed esperti stranieri che venivano in soggiorno in Italia, compiendo il giro delle città della Penisola, da Francia ed Inghilterra. Questi turisti, naturalmente, hanno lasciato anche tante testimonianze scritte, conservate nei musei e negli archivi storici italiani, non proprio lusinghiere nei confronti degli abitanti dell'Etruria.
Poi è il turno di Luca Pesante, medievista di Bagnoregio, che ci delizia con altri giudizi poco raccomandabili, rimarcando il fatto che era terra pericolosa, controllata da banditi, abitata da gente semplice, come dire rozza.
Infine tocca all'autrice, in splendida forma, loquace, che illustra i suoi interessanti viaggi attraverso tante fotografie, che richiamano alla memoria però sempre Viterbo e il Viterbese visti con occhi di viaggiatori stranieri.
M. J. Cryan ha sempre prodotto nella sua lingua, riportando i risultati delle proprie ricerche archivistiche, su documenti redatti in lingua inglese, molti dei quali svela sono ancora inediti e attendono fiduciosi qualche laureando di buona volontà.
Morale dell'incontro, apprezza di più il nostro smisurato patrimonio culturale chi non è nato in questo Paese, chi non è avvezzo a riti e tradizioni secolari, di coloro che invece vorrebbero andarsene in cerca di fortuna.
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