Sede del Museo Archeologico, signorile, storico, un poco scomodo, come tutti i palazzi medievali che si rispettino. Ci imbattiamo anche in una festa dal sapore medievale, con tanto di rapaci e tamburi, che ci ricordano qualcosa di familiare.
Una piccola soddisfazione, questa volta c'è anche un pannello che riporta un mio pezzo critico, scritto per l'evento di Orvieto, esattamente un anno fa.
Parla per tutti il maestro Luigi Fondi: reperti antichi, opere contemporanee, il compenetrarsi di capacità estetiche, il genio umano, la produzione che attraversa le epoche e ci rimanda a misteri e leggende, il comune sentire artistico.
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