L'abbraccio di mia sorella, ossuto, ma caldo, e di tutte le persone che vivono lontano per amore o per lavoro, ma che non possono rinunciare alla famiglia d'origine in questi giorni di festa;
un po' di compagnia o almeno una telefonata di parenti e amici per mia madre, una visita di cortesia e di auguri, per lei che vive sola da tanti anni ormai e che non riceve tanto spesso ospiti;
gli occhi strabuzzati dei pargoli, quando scarteranno i regali: piccoli e utili doni di contorno che porterà Babbo Natale senza che loro se lo immaginino;
una tavolata lunga di persone che mi vogliono bene: per me le feste non sono tali se non c'è confusione, allegria, la tombolata e qualcuno che piange, perché non sta vincendo;
la poesia di Natale a memoria, in piedi sulla sedia: in questo i miei pargoli sono proprio il mio opposto, tanto spigliati e sicuri loro quanto tonta e vergognosa io alla loro età;
una bella agenda da parte della mia dolce metà, che così va sul sicuro e non entra in crisi con richieste assurde e impegnative;
una serata con gli amici speciali per qualche confidenza e un'iniezione di affetto, che non guasta mai;
una telefonata di scuse, di riappacificazione, di chiarimenti per sapere cosa abbiamo mai compiuto di tanto terribile da meritare l'allontanamento e l'indifferenza di una coppia "di amici";
il riposo della bilancia, che svolgerebbe un lavoro inutile e soprattutto dannoso per la serenità natalizia.
L'opera scelta per questo articolo è una delle mie preferite fin dai tempi dell'università, per l'espressione buffa di Maria e per la posizione del corpo dell'arcangelo, meraviglia!
La Annunciazione di Recanati è un dipinto a olio su tela (166x114 cm) di Lorenzo Lotto, databile al 1534 circa e conservato nel Museo civico Villa Colloredo Mels a Recanati. È firmato "L. Lotus" ed è una delle opere più famose dell'artista.
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