Siamo partiti sempre dalle motivazioni e dalla progettazione didattica, naturalmente: il nostro formatore ha "manovrato" dalla sua postazione centrale alle nostre spalle per organizzare la successione di informazioni e comandi per costruire un prodotto di storytelling.
Sia ben chiaro, non si tratta dell'uso esclusivo di mezzi e attrezzature tecnologiche, all'avanguardia, ma certo con i ragazzi grandi, delle Superiori, sarebbe un'ottima arma, ben calibrata sulla loro vita digitale; a me insegnante di lettere delle medie interessano le storie che nascono sui fogli vergati dalle penne della fantasia dei miei alunni.
E sì, perché si tratta di coinvolgere, di valorizzare la partecipazione di ognuno come autore della storia da narrare.
Emiliano Onori ha illustrato sia le tipologie di lavoro che i prodotti, cioè i risultati da raggiungere: alcune situazioni sono veramente pane quotidiano, come le ricostruzioni storiche, le interviste a personaggi famosi, i reportage sul territorio. La bravura del docente sta nel calibrare sul gruppo classe, nello scegliere argomento e APP adatte.
Lo spin off, ad esempio mi incuriosisce e stuzzica la fantasia: sviluppare una costola della narrazione centrale, quella che ha aperto la strada, ma che poi ha lasciato il passo ad altri protagonisti "minori"; ma anche lo studio di un'epoca, di un personaggio e del suo modo di sentire e parlare.
Il laboratorio: dallo schermo di un grigio pallido e smunto, all'inserimento di foto, testo, didascalie, ipertesto, rimandi ad altre voci.
Il tutto per presentare un racconto di Carver, modificarlo nel prologo o nel finale, ad esempio.
E se ci provassi con Odisseo, che invece di tornare dalla sua Penelope si ferma da Nausicaa?
O Boccaccio che magari ci rilegge e interpreta alla maniera moderna Federigo, Chichibbio e Frate Cipolla?
Un corso di sei ore di novità e diverso punto di vista, che alla fine non serva anche alla mia anima blogger?
Prossimo impegno 5 febbraio, sempre grazie al Dirigente Scolastico Clara Vittori e alla sua grande lungimiranza letteraria.
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